UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

22° Dicembre

 

Il cuore di Giuseppe fu ripieno di gaudio perchè lo cercò nel sommo bene.

 

Il cuore dell'uomo è così vasto nei suoi desideri, che tutte le creature non possono saziarlo. Ben conobbe questa verità il nostro Giuseppe, però il suo cuore non già nei beni del secolo,non già nelle vanità e nei piaceri di esso cercò il suo gaudio, ma l'attinse in quella medesima sorgente ove i santi estinguono la loro sete per tutta l'eternità. Questa sorgente è Gesù causa vera e felice della beatitudine degli eletti. Il cuore di Giuseppe andava a riposarsi nella divinità nascosta del suo figlio, e beveva a lunghi tratti, quanto lo può un viatore, le delizie che santamente inebriano i comprensori beati nel cielo. Noi abbiamo veduto Giuseppe tutto occupato nella considerazione di ciò che lo Spirito Santo rivelava di Gesù. L'abbiamo veduto non tanto rapito dalla bellezza esterna di esso, nè dalle sue parole vive e vivificanti, nè dai suoi miracoli strepitosi, con i quali rapiva il cuore dei medesimi Giudei, quanto dalla maestà del Verbo velato dalla nostra carne, e dalle perfezioni adorabili ed infinite di Dio ch'eran tutte racchiuse in quella santa umanità. Il Padre eterno si è talmente compiaciuto nel suo Figlio unico, che per lui esercita tutta la sua tenerezza. I cieli, la terra, gli astri, gli elementi, gli uomini e gli angeli non sono già le più care delizie di questo gran Padre. Egli nel suo Figlio unico, coeterno e consostanziale trova il più compiuto compiacimento. Nel medesimo modo il Padre visibile di Gesù può dire con verità che egli trova tutti i piaceri e tutto il suo gaudio in Gesù suo figlio, e più nella sua divina Persona che nelle sue divine azioni, sebbene anche queste lo rendevano ammirabile al cielo, e alla terra. Se un figlio savio e prudente è l'allegrezza del padre, quale fu mai quella di Giuseppe nel possedere un figlio, il quale non solo era savio, ma ch'era la medesima eterna sapienza! Un Figlio che oltre all'essere infinitamente perfetto, valeva più egli solo che tutti gli uomini e tutti gli angeli insieme! Questa è il motivo perchè un savio interprete di questi ultimi tempi ha data una ragione molto plausibile di ciò che l'Evangelo racconta, che Giuseppe e Maria non compresero le parole che loro disse Gesù quando lo ritrovarono nel tempio. Erano, dice egli, talmente assorti nel gaudio di rivedere Gesù dopo averlo tanto ricercato, e dopo aver sparse tante lacrime nella sua assenza, che la loro anima non era capace di penetrare, come altre volte, le sue divine parole. Ciò mostra che Giuseppe aveva trovata in Gesù l'unica sorgente dei suoi piaceri e del suo vero gaudio. Ecco dunque, anime devote, ecco la sorgente del vero gaudio, dei sovrumani piaceri, Gesù. Egli solo può riempire il cuore umano come riempì quello di s. Giuseppe. Ma tale gaudio e tali piaceri sono conseguenza dell'amore, e tanto più si gustano quanto più si ama. Gesù sia perciò il grande oggetto del nostro amore. Quest'oggetto non è lontano, ma assai vicino; è con noi, in mezzo a noi nel santissimo Sacramento Eucaristico, così la nostra sorte non è niente inferiore a quella di Giuseppe, che anzi in qualche modo è maggiore, giacchè se Giuseppe lo vedeva con gli occhi del corpo, noi lo vediamo con quelli della fede; se Giuseppe stava di continuo in sua compagnia, noi pure possiamo stare con lui quanto vogliamo; se Giuseppe l'accoglieva nel suo seno, lo abbracciava, lo accarezzava, noi in questo più fortunati di lui possiamo con la santa Comunione riceverlo dentro di noi e sfogare tutti i nostri affetti; se Giuseppe viveva a lui unito di mente e di cuore, noi con la mente e con il cuore e con il corpo talmente veniamo ad unirci che diveniamo una stessa cosa con lui. Ah! se sapessimo valerci di una così gran sorte potremmo vivere vicino a questa fornace divina sempre caldi ed accesi del suo amore, e nuotare sempre nel mare dei gaudi dello spirito, che superano di gran lunga tutti i piaceri di questa terra. Sentiamo noi questo amore?... proviamo noi siffatti gaudi?... Se ciò non fosse, il difetto non è dalla parte di Gesù in Sacramento ch'è sempre sorgente di amore di dolcezza, ma dalla parte nostra che non sappiamo conoscere nè approfittarci di così grande fortuna.

 

Giaculatoria.

O Giuseppe santo, che pieno di gioia e di gaudio ritrovaste Gesù nel tempio in mezzo dei Dottori, pregate per noi.

 

Affetti. 
Se naturale è il piacere che si prova nel ritrovare le cose perdute, e se il piacere è tanto più grande quanto più preziosa è la cosa ritrovata, chi potrà mai intendere il gaudio che voi provaste, o dilettissimo s. Giuseppe, e l'esuberante allegrezza nel ritrovare nel tempio Colui ch'era il vostro grande ed unico tesoro! Ah! dovette essere così grande, quanto grande fu il dolore che provaste nel rimanerne privo; e però potevate ripetere: «Le vostre consolazioni, o, Gesù mio, mi hanno rallegrato in conformità della moltitudine dei dolori che oppressero il mio cuore». Deh! in memoria di tanta vostra allegrezza degnatevi di ottenermi da Gesù e da Maria un gran dolore dei miei peccati, e tale da potermi rendere degno di gustare le divine consolazioni.

 

ORAZIONE

A te, o Beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per, quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù,così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Amen. (Leone XIII)

 

FIORETTO: - Ripeti oggi- Gesù, voglio essere tutto Vostro.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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