UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

31° Dicembre

 

Il nostro cuore deve in qualche modo partecipare del gaudio del Signore su questa terra a somiglianza di quello di s. Giuseppe per disporlo in tal modo ai gaudi eterni del santo paradiso.

 

La vita che praticò s. Giuseppe su questa terra fu una vita di delizie e di gaudi celesti, una vita veramente beata, come si esprime la Chiesa, e simile a quella dei beati del paradiso. E noi saremo almeno beati nell'altra? Qual disgrazia sarebbe mai la nostra, se dopo aver tanto patito nel tempo, si avesse a patire anche nell'eternità? Gesù Cristo esortò i suoi Apostoli, e con essi tutti i fedeli, a ricercare qualche beatitudine in questa vita, cominciando fin d'ora a gustare ciò che speriamo di ottenere, terminata la mortale nostra carriera. S. Bernardo asserisce che colui il quale non è in qualche modo beato prima di morire, non lo sarà mai dopo la morte; e però dobbiamo ora vivere in una specie di paradiso terrestre, per potere essere un giorno ricevuti nel regno dei cieli. Di tutti gl'Israeliti che uscirono dall'Egitto, i soli Giosuè e Caleb entrarono nella sospirata terra promessa. E perchè mai? Perchè essi l'avevano visitata, ne avevano gustati i frutti, e sollecitati altri a farne la conquista. Questa è una figura; ma eccone la verità. Se la nostra anima non si solleva spesso verso il cielo per conversare con i beati, se non cominciamo ora a vivere nel modo con cui essi vivono procurando in noi con l'aiuto della grazia gli ardori della carità ed i piaceri dello spirito, noi non possederemo giammai nell'eternità, ove siamo incamminati, i lumi, l'amore e le delizie dei santi. La nostra vita, dice l'Apostolo, è nascosta in Dio con Gesù Cristo; e dicendo in tal modo intende egli parlare di quella vita che è beata per anticipazione, di quella vita sconosciuta ai mondani, le cui azioni sempre sante si tengono nascoste ai medesimi nostri sensi esteriori, di quella vita, la cui più piccola consolazione vale più di tutti i piaceri degl'idolatri del mondo. Questa vita è nascosta, dice l'Apostolo, e Dio solo n'è il testimonio, e siccome Egli n'è il sostegno e la ricompensa, così noi dobbiamo essere nel medesimo tempo persuasi che, se non possediamo questa vita sulla terra, invano speriamo l'eterna vita beata del cielo. Le nostre anime benchè racchiuse in corpi mortali, sono nondimeno incapaci di contentarsi di un bene creato: ed è certo che Dio è pronto dal canto suo a soddisfare anche in questo mondo a tutti i nostri giusti desideri, ed a farsi conoscere, amare e gustare per quanto ne comporta la nostra capacità.

 

Giaculatoria.
O Giuseppe santo, certa speranza di vita di tutti i cristiani, pregate per noi.

 

Affetti. 
O grande, augusto, impareggiabile s. Giuseppe, se io mi metto a contemplare la moltitudine dei beati che compongono la corte celeste, mi accorgo non esservi altri che più di voi sia favorito e più potente innanzi al trono di Dio, perchè voi solo che foste scelto e nominato negli eterni decreti della divina Provvidenza ad essere il capo della santa famiglia, voi solo che dalla grazia foste unito inseparabilmente alla persona adorabile del Figlio di Dio ed alla sua santissima Madre. O gran Patriarca, voi siete il primo fra tutti i favoriti di Dio, voi possedete il suo cuore, voi avete libero accesso presso di lui, voi siete il migliore ed il più caro suo amico, che si è lasciato condurre e guidar da voi per il corso di tanti anni, come voi avete voluto. Voi dicevate ad esso: fate la tal cosa, e la faceva; andate là, e vi andava; lavorate, ed egli lavorava; riposate, e riposava. Quale oggetto di ammirazione fu mai questo per gli Angeli del cielo quando vedevano un Dio che ubbidiva alla voce di un uomo. Il Figlio di Dio, diceva santa Teresa, non ha mai negata cosa alcuna a voi, o Giuseppe, mentre era qui in terra sotto la vostra dipendenza, e come potrà negarvi ora ciò che gli domandate, ora, dissi, che regna glorioso su in cielo e siede alla destra del suo divin Padre? Forse che ora vi ama meno di quel che vi amava sulla terra? Ah noi siamo persuasi che Dio in riguardo dei vostri meriti non vi negherà mai una grazia che voi domanderete in riguardo di quelli che vi onorano, e perciò in voi, o Giuseppe, che meritamente siete chiamato speranza sicura di vita dei cristiani, riponiamo tutta la nostra fiducia. Saremo pur fortunati, se potremo meritare di aver parte alla vostra santa intercessione, poichè non sarà nulla a voi negato né dal Figlio nè dalla Sposa. Voi ci otterrete, se avremo in voi fiducia, un santo accrescimento in ogni sorta di virtù, ma specialmente di quelle che voi possedeste nel più alto grado, e sono la santa purità di corpo e di spirito, l'amabilissima virtù della umiltà, la costanza, la vigilanza, la perseveranza, virtù che ci renderanno in questa vita vittoriosi dei nostri nemici, e ci otterranno di venire a godere nell'altra vita le eterne ricompense che sono preparate a quelli che imiteranno gli esempi che ci lasciaste sulla terra.

 

ORAZIONE

A te, o Beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per, quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù,così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Amen. (Leone XIII)

 

FIORETTO: — Recita il Te Deum (clicca) nella giornata ripeti sovente: Ti ringrazio, mio Dio.

 

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