OPERA DEI TABERNACOLI VIVENTI

Il grande dono di Gesù agli uomini tramite Vera Grita

 

 

Nulla osta Savona 7 dicembre 1989 Mons. Giulio Sanguineti (Vescovo di Savona e Noli)

 

INTRODUZIONE

 

Vera Grita seconda di quattro sorelle nasce a Roma il 28.1.1923 da Amleto (fotografo da generazioni e vero artista) e da Zacco Marianna della Pirrera (di famiglia nobile), ben presto si trasferisce con la famiglia in Liguria, Savona. Muore a Pietra Ligure (SV) presso l'Ospedale di Santo Corona il 22.12.1969. La famiglia di Vera subì vari dissesti finanziari a causa della crisi incombente negli anni '30. Nel 1935, Vera con la sorella Liliana, viene mandata dai genitori in Sicilia (Modica) presso le zie paterne (tutte signorine, anzi una di loro si era fatta suora di Carità). Poco tempo dopo saranno raggiunte dalla maggiore delle sorelle: Pina, mentre Rosa, la più piccola, rimarrà con i genitori. A Modica, presso le sue care zie, Vera con le sorelle aveva proseguito gli studi fino al 1940, anno in cui si riunirà ai genitori che, nel frattempo, si erano trasferiti in Liguria (Savona). A Modica, presso le zie, signorine di alto rigore morale, Vera aveva completato la sua formazione religiosa su solide basi. Nel 1941 si diplomò a Savona, presso l'Istituto Magistrale locale. Il 25/9/1943, dopo lunghissime sofferenze, veniva a mancare il papà di Vera in seguito ad un male incurabile. Fu un vero immenso dolore in quanto quel papà che tanto aveva desiderato, non ebbe il tempo di starle accanto. "Sia fatta la Tua, non la Mia Volontà, Signore!" Così Vera rinunziava al proseguimento negli studi ed iniziava ad entrare nel mondo del lavoro. L'umile, sconosciuta maestrina savonese è la messaggera dell'Opera dei Tabernacoli Viventi. Un silenzioso, sofferente strumento nelle Mani dell'unico Grande Maestro: Gesù, il quale le dettò un'Opera d'amore sublime che in santa obbedienza scrisse e trasmise al suo padre spirituale e ad altri due sacerdoti salesiani designati dallo stesso Gesù. È un messaggio essenzialmente eucaristico, una donazione completa di Gesù ai fratelli disposti a divenire tempio nel quale Lui decide di abitare. L'Opera è diretta, soprattutto, ai Sacerdoti, perché essi sono: "Altri me stesso. Offriti per i Miei Sacerdoti" (mess. del 10.11.67). Ma chi era Vera Grita? Seconda di quattro sorelle si dimostrò sempre docile e sensibile ai problemi altrui. Fino ai vent'anni di età ebbe un fisico forte e robusto, ma nel settembre del 1943, in seguito ad un bombardamento aereo sulla città di Savona, venne calpestata e travolta da una marea di persone in preda al panico dinnanzi all'imbocco di una galleria-rifugio. Riportò lesioni irrimediabili dalle quali non guarì più; dapprima la pleurite traumatica, malcurata per mancanza di farmaci idonei all'epoca, in seguito risultò allergica a diverse cure. E fu un via via di complicazioni inspiegabili. Le malattie si moltiplicarono e così pure le operazioni. Nei periodi di apparente tregua, avendo conseguito il diploma magistrale ed essendo orfana di padre, si diede all'insegnamento elementare che ottenne in disagiate zone dell'entroterra ligure. Tutto accettava nella Santa Volontà di Dio. Alternava la scuola ai ricoveri ospedalieri e viceversa. Aveva da tempo rinunziato al suo fidanzato, rinunziò anche alla famiglia e agli affetti delle nipotine che adorava senza ribellarsi al crudele destino, ma in silenzio, senza mai un lamento guardò alto, verso Colui che la chiamava e la voleva tutta per sé. Così cresceva la sua fede ed aumentavano le sue malattie. Furono molti i pellegrinaggi a Lourdes e le offerte delle sue sofferenze per la conversione dei peccatori, ma soprattutto per i Sacerdoti, fino alla grande offerta di Vittima nella Grande Vittima. 

 

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