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MEDITAZIONE DEL GIORNO

9° Febbraio

LA RESA DEI CONTI


1. È verità di fede. Perché lasciarci agitare dal dubbio e dalla tentazione sul destino dell'al di là? Gesù ha parlato chiaro, e non mente. Dopo la morte, verrà il giudizio (hebr. 9, 27); Gesù lo disse con la parabola del servitore chiamato a rendere i conti (Luc. 16, v. 2); gli Apostoli raccogliendo la grande verità, la proposero nel Credo, dicendo : Verrà a giudicare i vivi e i morti ". Se lo credi, perché vivi cosi male?


2. Il giudizio toccherà a te. Qui è inutile nasconderti, fingere e presumere: dovrai comparire dinanzi al Giudice, arguam te (Ps. XLIX), spoglio di titoli, di protezioni, di vana speranza; tu solo in faccia a Dio solo: a Dio giusto, terribile, a Dio con le fatali bilance in mano, da cui dipende una eternità. Tremavano i Santi a questo pensiero : e tu ridi e ti diverti?


3. La giustizia è la regola dei giudizio. Il giudizio è il momento delle grandi rivelazioni: l'uomo è di fronte a se stesso (Ezech. 7, 3); allora non è più il regno della misericordia, ma il trionfo della giustizia; non più compassione, ma severità; se l'uomo abusò della bontà di Dio su questa terra, se ne disprezzò gli inviti amorevoli, allora vedrà i terribili effetti della giustizia divina: e tu non pensi che con Dio non si ride (Gal. 6, 7).


PRATICA. - Oggi fa un serio esame di coscienza, e osserva a che punto ti trovi. 

 

 

Tratto da: Brevi meditazioni per tutti i giorni dell'anno e sopra le solennità della Chiesa proposte alle anime pie (Agostino Berteu)

 

 

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