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MEDITAZIONE DEL GIORNO

3° Aprile

TRE GENERI DI RISURREZIONE

 

 

1. Risurrezione apparente. È tale per chi si accosta a far Pasqua, perché obbligato, per usanza, per rispetto umano, per accondiscendere a un parente, senza contrizione, senza devozione, senza proposito di mutare vita. Questi ingannano, non Dio, ma se stessi! Credono di risorgere, di ottenere il perdono, facendo Pasqua : e forse non è che un debito, un sacrilegio di più per essi! Ecco perché non si ha la pace in cuore dopo la Pasqua.

 

 

2. Risurrezione imperfetta. Tale fu quella di Lazzaro (Joann. 11, 43), che, al comando onnipotente di Gesù risorse, ma per morire un'altra volta, più tardi. Simbolo di chi risorge veramente a Pasqua, detestando il peccato; ma, non avendo in sé una volontà ferma, perché non fugge le occasioni pericolose, non prega, o non vigila abbastanza, ricade dopo poco tempo nelle antiche colpe! Non è questo il tuo caso? Perché, dopo l'ultima Pasqua, sei ricaduto come prima?

 

 

3. Risurrezione perfetta. Gesù risorse per non morire mai più. La morte non ha più alcun dominio sopra di Lui (Rom. 6, 9). Così deve essere anche per noi, dice san Paolo. Accostiamoci alla Pasqua con  l'odio al peccato, col desiderio ardente di mutare vita, adottando tutti i mezzi opportuni per non ricadere mai più, supplicando il Signore a volerci tenere fermi nella nuova vita. Sia un vero passaggio per non morire mai più, per non tornare indietro mai più. Sarà così la tua Pasqua?

 

 

PRATICA. — Domanda la grazia di una vera risurrezione; Signore, prima morire che peccare.

 

 

Tratto da: Brevi meditazioni per tutti i giorni dell'anno e sopra le solennità della Chiesa proposte alle anime pie (Agostino Berteu)

 

 

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