.

.

Cappellina Home  

 

UN ANNO CON DON ALBERIONE

23° Gennaio

LA MORTE DEL GIUSTO 

 

Le anime dei giusti sono in mano di Dio e il tormento della morte non li potrà toccare; agli occhi degli stolti parve che essi morissero e la loro partenza fu stimata una sciagura e la loro separazione da noi una distruzione; ma essi sono nella pace, e se nel cospetto degli uomini han sofferto dei tormenti, la loro speranza è piena d'immortalità. (Sap. 3, 1-4) 

 

1. La morte del giusto è preziosa: «E' preziosa al cospetto del Signore la morte dei suoi santi» (Sal. 115, 5). La ragione è chiara: con essa ha fine la vita di prova e incomincia la beata eternità. Sulla terra si è sempre in pericolo di peccare e quindi di dannarsi; in cielo l'anima è confermata in grazia, non potrà più peccare, nè perdere il paradiso. La vita presente, poi, ha tante spine, difficoltà, dolori morali e fisici; in paradiso invece un eterno godere poichè il Signore asciugherà le lacrime e metterà fine alle pene dei suoi figli. Quanto perciò sarà consolante per l'anima fedele il cambiar la terra col cielo per mezzo della morte

 

2. Tre cose consolano il giusto in morte: il ricordo di una vita passata nel conoscere, amare e servire Dio; combattendo il peccato; e cercando di compiere i propri doveri nella volontà del Signore. Il pensiero del presente: perchè l'anima si consola nell'accettare i dolori e le pene della morte, che saranno gli ultimi e i più grandi meriti. Sarà assistita da Gesù, da Maria SS. e da San Giuseppe, Si adempirà la promessa di Dio. «Il giusto anche se muore avanti tempo, godrà riposo» (Sap. 4, 7); perciò sarà molto confortato. 

 

3. La speranza del premio futuro: come il buon operaio è lieto dopo il faticoso lavoro fedelmente compiuto, di andare nel giorno stabilito a ricevere la mercede, come un figlio esule è felice di avvicinarsi alla casa del suo buon padre. 

 

ESAME. — Gesù Maestro, Vi prego a darmi la Vostra luce. Fatemi conoscere: se oggi dovessi lasciare la terra per l'eternità, la mia sarebbe la morte del giusto? Che cosa mi dice il passato? Amo davvero il Signore con tutto il cuore e sopra ogni cosa? Molto mi fa pensare la sentenza del vostro fedele servo S. Alfonso de' Liguori: Quanti si dannano e vanno all'inferno o solo per l'impurità, o non senza l'impurità. Rimettimi, o Signore, i miei peccati; perché io sia assolto da essi prima che venga l'ora di partire. 

 

PROPOSITO. — Ricorderò spesso di interrogarmi: sarò lieto di quest'opera, di questo discorso ecc. allorché mi troverò in punto di morte? 

 

PREGHIERA. — «Signore, ecco che Tu hai reso mirabili i miei giorni; ed il mio essere è come un nulla dinanzi a Te. Davvero è mera vanità ogni uomo che vive. Infatti l'uomo passa come ombra; e senza ragione si preoccupa del presente; ammassa tesori, e non sa per chi li mette da parte. Ed ora qual'è la mia attesa se non il Signore? Ogni mio bene è in Te. Signore, liberami da tutti i miei peccati; esaudisci, o Signore, le mie suppliche; non restare insensibile a tutte le mie lacrime». 

 

 

FIORETTO: — Recita sette Gloria, in onore e in ricordo delle sette allegrezze e dolori di S. Giuseppe.

 

 

Oggi hai fatto il fioretto? scrivi il tuo nome e offri una rosa a Gesù e Maria SS. CLICCA QUI

 

 

il Chiostro: indice meditazioni