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UN ANNO CON DON ALBERIONE

13° Marzo

LA VOLONTA' - II 

 

Dio da principio creò l'uomo e lo lasciò in balia del suo arbitrio, gli diede di piú i suoi comandamenti e i suoi precetti. Se tu osserverai i comandamenti e in perpetuo agirai secondo la fede a lui gradita, essi saranno la tua salvezza. Egli ti ha messo davanti l'acqua e il fuoco; stendi la mano a quello che ti piace. Davanti all'uomo sta la vita e la morte, il bene e il male: gli sarà dato quello che egli sceglierà (Ecl. 15, 14-18). 

 

1. L'uomo di volontà non è schiavo di altri. Egli segue la volontà di Dio, compie il proprio dovere, si regola secondo la verità e la giustizia. Non disprezza nessuno; non calpesta nessuno. Obbedisce volentieri a chi ha diritto di comandarlo; ascolta volentieri i consigli anche degli inferiori; segue i buoni esempi: tutto questo però soltanto nella scia dei propri doveri. Né rispetti umani, nè passioni, nè cattivi esempi, lo piegano: per lui la via è una, diritta, conduce a Dio: la segue risolutamente anche se appare molto remissivo, dolce e docile. Quanto è dignitoso, forte! Quale dirittura! Egli ha pure acquistato una vera sovranità sul temperamento; sa frenarsi, sa eccitarsi e sa resistere. 

 

2. La volontà si forma con lo sforzo e con l'esercizio. Anche una volontà debole può divenire forte, perché guidata con prudenza. Non è necessario affrontare improvvisamente atti eroici; ma esercizio di piccole virtù, piccole mortificazioni. Non muovere all'acquisto di tutte le virtù assieme: ma cominciare da una; e forse suddividere anche di quella le applicazioni. Ogni giorno fissarsi nell'esame preventivo un piccolo programma: passare da una azione ad un'altra non secondo il capriccio e l'impressione del momento; ma secondo buone norme. Sempre perseverare; sino all'ostinazione. Allora si riesce con l'aiuto della preghiera. 

 

3. Occorre un'interiore energia. Psicologi, asceti e mistici dicono che le idee chiare giovano, ma non bastano. Può l'uomo essere un filosofo forte ed insieme un carattere debolissimo. E' il sentimento, è l'interiore calore dell'anima che ha il dono di trarre la volontà dall'inerzia. L'arte per formare la volontà in gran parte è l'arte di ridestare efficaci sentimenti, infiammare i cuori. 

 

ESAME. - Ricordo spesso il valore della vita? la brevità dell'esistenza sulla terra? il dovere di usare bene i talenti? che cosa ho fatto finora? Se viene la morte che giudizio mi aspetta? 

 

PROPOSITO. - Rivedrò i miei propositi: sono pochi? è uno? Ogni giorno concludo qualcosa? 

 

PREGHIERA. - Signore, fatemi conoscere il valore della meditazione: nella meditazione divampa la fiamma. Voi mi avete affidata una missione; me ne chiederete conto. Il Sangue di Gesù Cristo è riscatto e ristoratore, se lo voglio. Ogni mio giorno peserà sopra uno dei piatti della bilancia divina. Molti incitamenti mi mandate, o Signore: amici, predicatori, libri, direttori, confessori... Signore, che la Vostra grazia non rimanga in me senza frutto. 

 

 

FIORETTO: — Sopporta volentieri le offese, per riparare gl'insulti recati a Gesù.

 

 

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