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UN ANNO CON DON ALBERIONE

23° Maggio

LA CARITA' - V 

 

La vostra carità non sia finta. Odiate il male; affezionatevi al bene, Amatevi scambievolmente con amore fraterno, prevenendovi gli uni gli altri nel rendervi onore. Non pigri nello zelo, ferventi nello spirito, servite al Signore. Siate allegri per la speranza, pazienti nella tribolazione, assidui nella preghiera (Rm. 12, 9-12).

 

1. La carità perfetta è: soprannaturale perchè ci mostra Gesù Cristo nel prossimo «in omnibus Christus»; universale poichè non ha distinzioni nè accettazione di persone; generosa, poichè non ha altro limite che l'impossibilità; attiva, perchè si dimostra soprattutto nelle opere. In primo luogo l'amore verso il prossimo fa schivare il male. Con la mente: evita i giudizi temerari; non condanna i fratelli per semplici apparenze, o per ragioni quasi futili, senza ben conoscerne le intenzioni; allontana i sospetti mal fondati. Con i sentimenti: evita le antipatie e le morbose simpatie, che, se acconsentite, sono spesso vere mancanze di carità. Esclude le rivalità, gli odii, le invidie che allontanano i cuori e sono spesso causa di parole ed opere che dispiacciono al Signore e tolgono la pace. Con le parole: evita le contese e le dispute aspre e superbe in cui ognuno vuol far trionfare il proprio parere ed umiliare il prossimo. Così le discordie, le false delazioni, le critiche ingiuste, fonti di screzi nella grande famiglia cristiana. Ed ancora: le parole aspre, canzonatorie, sprezzanti che generano od acuiscono inimicizie. 

 

2. Il Salvatore ebbe una parola ben forte contro gli scandalosi: «Guai a chi scandalizza uno dei semplici: sarebbe meglio che si legasse al collo una macina e si sommergesse nel mare» (Lc. 17, 2). Lo scandalo può essere dato con discorsi contrari alla fede o ad altra virtù; con canzoni, con omissioni, con opere che siano occasione di danno spirituale alla anime. S. Paolo vuole che si evitino anche quelle parole ed opere che, sebbene indifferenti in sè, per l'ignoranza o per debolezza del fratello, possono diventare incentivi al male. Egli vuole che i più istruiti tengano anche conto degli scrupoli del prossimo: Affinchè la tua scienza non perda il fratello, per cui morì Cristo» (Rm. 14, 13). 

 

3. Evitare le vendette in parole ed in opere. «Se voi perdonate agli uomini le offese loro, il vostro Padre Celeste perdonerà pure a voi; ma se voi non perdonate loro, il Padre Celeste non perdonerà neppure a voi i vostri peccati» (Mt. 6, 14). Infatti noi lo preghiamo così: «Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori» (Mt. 6, 12). Dice il Bossuet: «Il primo dono che si deve offrire a Dio è un Cuore puro da ogni freddezza e da ogni inimicizia col fratello». S. Paolo è esplicito: «Non tramonti il sole sulla vostra collera» (Ef. 4, 26). E' avviso di un santo: «Non state a pensare se il vostro avversario abbia più torto di voi, e debba farsi avanti per il primo. Gesù Cristo fu invece il primo a mostrare il perdono e beneficare, crocifissori e giudei col pregare ad alta voce: «Padre, perdona loro, poichè non sanno ciò che fanno» (Lc. 23, 34). 

 

ESAME Conosco bene i peccati contrari alla carità? Li detesto? Evito pensieri, sentimenti, parole, azioni contrarie a questa virtù? 

 

PROPOSITO. - Vigilerò attentamente sapendo che le mancanze di carità trapassano il cuore del fratello e vanno a ferire il Cuore di Dio. 

 

PREGHIERA. - Mio Dio, Voi siete carità e tutto quello che edifica la carità Vi piace e stabilisce la Vostra presenza in noi. Tutto quello che lacera, offende la carità, allontana la Vostra presenza in noi. Concedeteci la grazia di amare delicatamente. Che pensiamo bene di tutti, che giudichiamo bene di tutti, che parliamo bene di tutti, che facciamo bene a tutti. Vi dobbiamo imitare in tutto; ma specialmente nell'amore, o Signore. 

 

FIORETTO: - Diciamo lungo il giorno : Iter para tutum: Maria, spianami la via, e sarò salvo.

 

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