UN ANNO
CON DON BOSCO
12° Maggio

164) Perchè il comandamento dell'amor di Dio è il massimo comandamento?
Il comandamento dell'amor di Dio è il massimo comandamento, perchè chi lo osserva amando Dio con tutta l'anima, osserva certamente tutti gli altri
comandamenti.
19 - Solo l'amor di Dio...
Ogni volta che Don Bosco scendeva a mensa, quando gli altri superiori avevano già finito il loro pranzo ed erano usciti in cortile, i giovani irrompevano nel refettorio per fargli compagnia. Si può dire che l'opprimevano, tale era la loro calca. Un giorno mentre Don Bosco pranzava e parlava, un chierico sporse il proprio capo vicino al suo per udir meglio quel che dicesse. Don Bosco, stesa la mano, toccò il capo del chierico all'improvviso, sicché leggermente lo fece urtare nel suo. Il chierico gli disse: —
Si, sì: metta in comunicazione le due teste. Don Bosco gli rispose: — L'amor di Dio solamente le può unire. (M. B.,
VII, 236).
20 - Amare Iddio... sempre e dovunque.
Chiuso l'anno scolastico 1861-1862 con la distribuzione dei premi ogni alunno ebbe da Don Bosco il seguente ricordo: 1) Ogni giorno: Servire la Santa Messa se si può; meditazione ed un po' di lettura spirituale; fuga dell'ozio; buon esempio ovunque. 2) Ogni settimana: Confessione e Comunione. 3) Giorno festivo: Messa, predica, benedizione. Tanto stava a cuore a Don Bosco che i suoi giovani anche in
vacanza continuassero ad amare Dio come all'Oratorio. (M. B., VII, 234).
21 - Onestà di Don Bosco.
Don Bosco fu sempre riconosciuto di una onestà a tutta prova, perchè ne diede saggio parecchie
volte. Nel 1877 morì a Roma
l'avvocato Francesco Sartorio da Pieve di Teco, amicissimo del Santo, che lo assistette quasi continuamente negli ultimi due giorni e ne
raccolse l'ultimo respiro. Questo signore aveva imprestato al Servo di Dio quaranta mila lire al cinque e mezzo per cento con semplice
ricevuta in carta libera. Non esisteva altro documento che provasse il credito del defunto. Si sperava che il buon signore, avrebbe fatto dono all'Oratorio di quella somma. Più volte aveva accennato alla possibilità di fare quest'atto venendo a morire e senza accennarvi nel testamento. Ma era di quegli irresoluti, che non si decidono mai e quindi neppure si determinò a fare un testamento; caduto poi
infermo, mandò a pregare Don Bosco di una visita. Don Bosco per due intere settimane lo visitò quotidianamente ed era, si può dire, padrone assoluto della casa. L'amico non gli fece motto delle quaranta mila lire nè Don Bosco volle ricordargli la sua promessa per tema che il parlarne gli potesse causare disturbo; cosicché il malato morì senza fare alcun condono. Dopo il decesso Don Bosco scrisse subito a Don
Rua che si preparasse a pagare le quarantamila lire. Passato qualche tempo due fratelli dell'avvocato furono ad Alassio per parlare con Don
Cerruti di quel credito. Uno di essi, architetto e uomo senza religione, era rimasto profondamente commosso dell'onestà di Don Bosco; onde entrò in camera di Don Cerruti esclamando: — L'onestà oggi si trova solamente fra i preti. Quando seppi che nella casa di mio fratello morto, Don Bosco s'era trovato come padrone assoluto, solo, senza
testimoni, debitore di quaranta mila lire, io pensai: « Come? ! Poteva far sparire quella carta, ed era cosa di un momento e di facilissima
esecuzione; eppure non lo fa e rispetta un documento di tanto suo
aggravio! Ah! Don Bosco è proprio un galantuomo. È più unico che raro un uomo di simile lealtà al mondo ». — Don Bosco nel '78 era sempre quel medesimo che nel '29 allorquando pur avendo buone ragioni per appropriarsi il denaro lasciato da Don
Calosso, non volle. (M. B., XIII, 492-493).
FRASE BIBLICA. -
I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO. -
Quando si tratta di servire sì buon Padre come Dio, bisogna essere pronti a tutto sacrificare.
PREGHIERA
DEL MESE. - Venite, o Spirito di fortezza, e date forza al mio cuore, mantenetelo costante nelle tentazioni e traversie, datemi vigore e fortezza a respingere gli assalti dei miei nemici, affinchè non mi lasci mai indurre ad abbandonare Voi, mio unico bene. Così sia. Pater
noster... (Da il Cattolico provveduto, 1868, don Bosco)
FIORETTO: - Esamina se hai un peccato sulla coscienza, detestalo, e confessatene oggi stesso.