UN ANNO
CON DON BOSCO
15° Agosto

242) Perchè dobbiamo amare il prossimo?
Dobbiamo amare il prossimo per amor di Dio che
ce lo comanda, e perchè ogni uomo è creato ad immagine di Dio, come noi, ed è nostro fratello.
(...)
371 - Compagnie.
Giovannino Bosco nei primi anni di Chieri divise i suoi compagni
in tre categorie: buoni, indifferenti, cattivi. Questi ultimi li evitava
assolutamente e sempre, appena conosciuti; cogli indifferenti si intratteneva per cortesia e per bisogno; coi buoni contraeva amicizia, ma
familiarità solo cogli ottimi, quando ne incontrò che veramente fossero tali. (M. B., I, 257-258).
372 - Un padre snaturalo.
Un mattino Don Bosco incontrò un giovanetto coi panni a brandelli, tremante dal freddo.
— Che cosa fai qui solo? — Mio padre ieri mi ha cacciato di casa!, e qui a raccontare come
non essendo atto a certi lavori fosse stato congedato dal padrone e come
il padre lo avesse minacciato col bastone, motivo per cui dovette
scappare. — Hai mangiato? — Ho rubato una pagnotta al panettiere...
Don Bosco lo consolò, lo condusse all'Oratorio, poi cercò di intercedere per lui presso il padre. Questi si mostrò irragionevole, e
allora Don Bosco accrebbe di uno il numero dei suoi ricoverati.
(M. B., III, 346).
373 - Dolcezza vittoriosa.
Don Bosco si trovava a San Salvatore nel Monferrato. C'erano
con lui molte persone. Si parlava della bontà della popolazione. Solo
uno, gli dicevano, il più ricco del paese, era di poca religione,
alquanto incredulo e contrario a Don Bosco, il cavalier X. Quand'ecco, lupus
in fabula! Colui viene per la stessa strada incontro a loro. Quando
furono vicini, Don Bosco lo riverisce, togliendosi il cappello. Il cavaliere
risponde al saluto, si ferma, e si stringono la mano. È conquiso. Don
Bosco, invitato a casa sua per un rinfresco, con la sua dolcezza e bontà
ottiene non solo la sua stima e il suo affetto, ma altresì la sua prelezione per il collegio che avrebbe aperto in San Salvatore. Anzi,
affascinato dalle belle maniere del Santo, il cavaliere gli offri la sua
stessa villa in cui si trovava, per farne una casa salesiana. La dolcezza e
la carità finiscono sempre per vincere.
(M. B., XII, 257-258).
374 - Si addossa il male altrui.
Un giorno Don Bosco vide un giovane tormentato da un così
atroce mal di denti, da lasciarsi andare ad atti di frenesia. Gli disse:
« Sta di buon animo: io andrò a pregare perchè il Signore dia a me una
parte del tuo male ». Il giovanetto rispose che non voleva assolutamente
far patire Don Bosco, ma questi mantenne la parola. Venuta la sera,
Don Bosco si sentì assalito da mal di denti che gli andava ognor crescendo, a segno che dovette chiamar sua madre e dirle: « Per carità,
non mi abbandonate, perchè io temo di gettarmi giù da qualche
finestra. Questo dolore ho paura mi tolga il cervello! ». Tuttavia non si
pentì del suo sacrificio, non volle chiedere al Signore di essere liberato da quel tormento, e si assoggettò alle conseguenze della sua
offerta. La buona Margherita era in angustie e non sapeva che fare. La
notte fu orribile. L'indomani mattina andò dal dentista. E Don Bosco
non temendo di sentir maggior male di quello che provava, si fece
strappare un dente sano. Il dentista fece bensì più delicatamente che
potè, ma Don Bosco svenne. Però il giovanetto era guarito.
(M. B., V, 13-15).
375 - L'oro e il suo uso.
Scrive Giuseppe Brosio, uno dei primi giovani dell'Oratorio:
« Eravamo in via Dora Grossa, e Don Bosco si fermò dinanzi ad una
vetrina in cui era esposto un grosso mappamondo, e mi indicava le
diverse parti del nostro globo. Quando fu all'America, mi disse: — Guarda,
Brosio, com'è vasta l'America e com'è poco popolata! — Ma vi è tanto oro, risposi io.
— Sì, è vero, vi è molto oro; ma nessuno dei cattolici lo possiede
per farne buon uso. E poi ripigliava: Con molto oro quante miserie
si potrebbero sollevare! Chi lo possiede quanti meriti potrebbe
guadagnarsi! Con questo, quanto pure ne avvantaggerebbe la propagazione delle Fede! Tuttavia è con la povertà e con la croce che Gesù
Cristo redense il mondo, e la santa povertà fu sempre la ricchezza «lei
suoi Apostoli e dei suoi veri ministri. (M. B., V, 674-675).
376 - Vorrei vederli allegro!
Un giovanetto che si lasciava vincere dalla melanconia, essendo
andato dopo cena a baciare la mano a Don Bosco: — Oh mio caro!, gli fece questi; ed abbassò il capo vicino a quello
del giovane, come in attesa che gli dicesse confidenzialmente qualche cosa.
E il giovane: — Che cosa vuole che le dica? Mi dica lei qualche cosa.
Ed egli: — Tu hai dei fastidi, sei melanconico, e vedendoti melanconico,
divento mesto io pure. Invece, se tu sei allegro, lo sono anch'io. Io
vorrei che tu fossi sempre lieto, che ridessi, che saltassi, per poterti
fare felice in questo mondo, e nell'altro. (M. B., VIII, 750-751).
(...)
380 - Chi ben fa..
Nell'ottobre 1841 Don Bosco, dovendo andare a predicare in un
paese vicino, parte da Castelnuovo a cavallo; a metà strada la bestia
s'imbizzarrisce e lo getta capovolto su un mucchio di pietre. Raccolto
da un buon contadino nella sua casa, è curato con tutta carità; durante la conversazione, viene a sapere che a quel buon uomo alcuni
anni prima, mentre ritornava col suo somarello da Asti ove era stato
per le provviste autunnali, l'animale era caduto in un pantano, da cui
non gli era stato possibile rialzarlo. Era mezzanotte, il tempo oscurissimo e pioveva. Non sapendo che fare si diede a gridare chiamando
aiuto. Dopo alcuni minuti gli si rispose dal vicino casolare. Vennero
un chierico, un suo fratello con alcuni uomini portando fiaccole accese.
Lo aiutarono a scaricare la povera bestia, la tirarono fuori dal fango e
condussero il padrone e le sue cose in casa loro. Egli era mezzo morto,
ogni cosa imbrattata di melma. Lo pulirono, lo ristorarono con una
buona cena, poi gli diedero un letto morbidissimo. Al mattino prima
di partire volle dare un compenso come di dovere, ma il chierico ricusò
tutto dicendo: « Può darsi che domani noi abbiamo bisogno di voi! ».
A quelle parole Don Bosco si sentì commosso: — Come si chiamava
quella famiglia? — Famiglia Bosco, detta volgarmente Boschetti.
— Ebbene quel chierico, mio buon amico, è quel sacerdote, qui
ricompensato molte volte di quanto ha fatto per voi. La divina Provvidenza ha voluto farci conoscere con questo fatto che chi ben fa ben ha.
(M. B., II, 20-21).
FRASE BIBLICA.
— Risplende la Regina, Signore, alla tua destra.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO:
— Chi vuol essere amato bisogna che faccia vedere che ama.
PREGHIERA
DEL MESE. — Venite, Spirito del timor di Dio, e penetrate il mio cuore di un timore salutare affinchè io abbia sempre Voi, mio Dio, innanzi agli occhi e attentamente mi guardi da ogni cosa, che in qualsiasi modo possa offendere la divina Maestà vostra. Così sia. Pater
noster...
FIORETTO: — Vivi nell'amore di Dio, per morire nell'amore di Dio, come Maria SS.