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UN ANNO CON DON BOSCO

5° Dicembre

370) Che cos'è l'occasione del peccato? 

 

L'occasione del peccato è ciò che ci mette in pericolo di peccare, sia persona sia cosa. 

 

159. Sistema preventivo. 

 

In un collegio avevano comprato un po' di mele fresche e belle,  e ne avevano collocato il cesto accanto alla finestra della dispensa;  ed ecco d'un tratto tutte le mele scomparse!... La direttrice vede Don  Bosco, l'avvicina e gli dice:  — Sa, Padre, che cosa ci hanno fatto i giovani questa mattina?  Avevamo provveduto un po' di belle mele per il pranzo dei forestieri  (era un giorno di festa per il collegio) e ce le hanno rubate tutte!...  Ed egli con la calma abituale:  — Il torto non è dei giovani, ma vostro. Chiamate il prefetto, e  ditegli che Don Bosco ha detto di far subito apporre un'inferriata a  quella finestra... Ricordatevi di non mettere mai i giovani in occasione  di poter commettere una mancanza.  Ecco il sistema preventivo di Don Bosco. (M. B. X, 649). 

 

160. Non temo più. 

 

Un ottimo giovane era stato preso da un'affezione molto viva  per un compagno, e per quanto onestissima ne era disturbato. Tuttavia per qualche mese non ne disse nulla a Don Bosco. Finalmente  crescendo in lui quell'affetto, fu preso da scrupolo e confidò a lui il  segreto del suo cuore. Don Bosco gli rispose:  — Me n'era accorto, sai, e vivevo in qualche angustia per te;  ma ora che ti sei aperto, io non temo più. (M. B. VI, 445). 

 

(...) 

 

162. I discorsi, i discorsi! 

 

In una lettera scritta agli allievi di Lanzo in data 11 febbraio  1871, Don Bosco narrava il seguente sogno.  « All'insaputa vostra e dei vostri superiori, vi feci una visita.  Giunto sulla piazzetta davanti la Chiesa vidi un mostro veramente  orribile. Gli occhi grossi e scintillanti, il naso grosso e corto, la bocca  larga, mento acuto, orecchi come un cane, con due corna che a guisa  di caprone gli sormontavano il capo. Esso rideva e scherzava con  alcuni suoi compagni saltando qua e là.  — Che fai tu qui, ghigno infernale? — gli chiesi spaventato.  — Mi trastullo — rispose — non so che fare.  — Come! non sai che fare? Hai tu forse stabilito di lasciare in  pace questi miei cari giovanetti?  — Non occorre che io me ne occupi, perchè ho là dentro dei miei  amici che fanno per eccellenza le mie veci. Una scelta di allievi che  si arruolano e si mantengono fedeli al mio servizio.  — Tu menti, o padre della menzogna! Tante pratiche di pietà,  letture, meditazioni, confessioni...  Mi guardò con un riso beffardo e accennandomi di seguirlo mi  condusse in sacrestia e mi fece vedere il direttore che confessava:  — Vedi, — soggiunse, — alcuni sono miei nemici, molti però  mi servono anche qui; e sono coloro che promettono e non attendono;  confessano sempre le stesse cose, ed io godo assai delle loro confessioni.  Mi condusse poi in altri siti della casa e mi fece vedere cose che  mi parevano incredibili e che non voglio scrivere, ma racconterò a  bocca. Allora mi ricondusse dentro il cortile, e poi coi suoi compagni  venne davanti alla chiesa. Allora gli domandai:  — Qual è la cosa che ti rende miglior servizio fra questi giovanetti?  — I discorsi, i discorsi, i discorsi! Tutto vien di lì. Ogni parola  è un seme che produce meravigliosi frutti.  Chi sono i tuoi più grandi nemici?  — Quelli che frequentano la Comunione.  — Che cosa ti fa maggior pena?  — Due cose: La devozione a Maria... — e qui tacque come se  non volesse più proseguire.  — Qual è la seconda?  Allora si conturbò, prese l'aspetto di un cane, di un gatto, di un  orso, di un lupo. Aveva tre corna, ora cinque, ora dieci; tre teste, cinque,  sette. E questo quasi nello stesso tempo. Io tremava, l'altro voleva  fuggire, io voleva farlo parlare, finché gli dissi:  — Io voglio che tu assolutamente mi dica quale cosa temi più  di tutte quelle che ivi si fanno; e questo te lo comando in nome di  Dio Creatore, tuo e mio Padrone a cui tutti dobbiamo obbedire.  In quel momento egli e tutti i suoi con lui si contorsero, presero  forme che non vorrei mai più vedere in vita mia; di poi fecero un rumore con urli orribili, terminarono con queste parole:  — Ciò che ci cagiona maggior male, ciò che più di tutto temiamo  è l'osservanza dei proponimenti che si fanno in confessione!  (M. B. X, 42-43). 

 

FRASE BIBLICA. — Beati coloro che aspettano il Signore. 

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. — Nelle cose di grave importanza, come sarebbe nell’elezione del vostro stato, consultate sempre il confessore. Il Signore dice che chi ascolta la voce del confessore, ascolta Dio stesso.

 

PREGHIERA DEL MESE. — Onnipotente ed eterno Iddio, usate misericordia al vostro servo, nostro sommo Pontefice (Nome), e secondo la vostra misericordia guidatelo sulla via dell'eterna salute, affinchè per la grazia vostra desideri con ardore e compia con fortezza quanto vi piace. O Signore, conservatelo, fortificatelo e rendetelo felice sulla terra, e non permettete mai che egli cada nelle mani dei suoi nemici. Fate che ei si adoperi a promuovere con apostolico zelo il bene delle anime, ad estendere il vostro regno nel cuore di tutti gli uomini; difenda con fortezza i diritti della vostra Chiesa, e da esperto nocchiero nel procelloso mare di questo mondo guidi al porto della salute la navicella di Pietro. Concedete che egli possa vedere giorni felici per la Chiesa, distrutti gli errori, cessati gli scandali, umiliati, convertiti i suoi nemici e a capo di numerosissimo gregge giungere al cielo, e ricevere da voi, supremo Pastore, l'eterno premio. Per Gesù Cristo nostro Salvatore. Così sia. (Don Bosco)

 

FIORETTO: - Recita un atto di Carità; e tre volte " Sia benedetta la santa ed immacolata Concezione della Beata Vergine Maria Madre di Dio"; privati della cosa a cui ti senti più attaccato.

 

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