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LA PIETA' EUCARISTICA

DI SAN GIOVANNI BOSCO

(INDICE)

 

LA PIETÀ EUCARISTICA DI S. GIOVANNI BOSCO

 

Alimento principale della vita interiore di Don Bosco è la SS. Eucaristia, verso la quale, attesta Mons. Cagliero, nutriva ≪un amore di serafino≫. Anche la devozione verso Maria Ausiliatrice, che egli sentiva vivissima, gli era mezzo per promuovere l’amore verso Gesù Eucaristico: ad Jesum per Mariam.

 

Mediterò perciò sulla pieta eucaristica di Don Bosco:

I - nella sua vita spirituale;

II - nel suo metodo educativo;

III - nelle sue imprese.

 

Alla meditazione degli esempi del Padre, unirò l’invocazione:, ≪ Insegnami ad amare Gesù Sacramentato≫.

 

Punto Primo

 

La pietà eucaristica nella vita spirituale di S. Giovanni Bosco

 

Il Santo apprese dalla mamma l’amore a Gesù Eucaristico e lo praticò per tutta la vita;

Servitorello alla cascina Moglia, non mancava, anche con grande sacrificio, di recarsi la domenica alla prima Messa per farvi la S. Comunione.

Da chierico, nei giorni feriali, saltava la colazione per recarsi nella chiesa di S. Filippo e ricevere ogni giorno la S. Comunione, che .egli definiva il sostegno e l’alimento più efficace della sua vocazione.

Divenuto sacerdote, l’Eucaristia fu sempre al centro della sua Vita.

Se lo si osservava in preghiera davanti al Tabernacolo, lo si trovava prostrato in adorazione, con tanto raccoglimento che impressionava chiunque lo guardasse: era evidente in lui il pensiero della presenza di Dio.

Ancora nell’ultima malattia lo si vedeva rivolgersi a quando a quando verso la Basilica, segnarsi e adorare.

All’altare mentre celebrava, quanta fede! Come si vedeva che era convinto di compiere un atto divino! Quanta gravità nel suo comportamento! Egli soleva ripetere che la S. Messa è il canale misterioso per il quale Gesù fa scendere a noi i frutti della sua Passione e Morte, e ci comunica tutte le grazie che ha meritato; che è l’arco di pace che placa l’ira di Dio; che è la chiave d’oro che ci apre i tesori di ogni celeste benedizione.

Chi l’osservava a celebrare, si persuadeva che egli ci credeva! Quanto raccoglimento! Per tutto il tempo del Santo Sacrificio teneva il volto leggermente chino, frutto dell’intima devozione, sicchè i fedeli, quasi senza accorgersi, si stipavano attorno all’altare dove Don Bosco celebrava, e formulavano spontaneamente questo giudizio: ≪Quel sacerdote dev’essere un santo!≫.

Prima di celebrare, non soleva parlare con nessuno, onde esser raccolto; se incontrava qualcuno che lo salutasse, ricambiava il saluto con un sorriso, si lasciava anche baciare la mano, ma non diceva parola.

Che ardore di serafino! La sua voce argentina aveva una vibrazione armoniosa che edificava e commuoveva. Talvolta gli si bagnava il volto di lacrime. Confidò ai suoi intimi che più di una volta, durante la S. Messa, aveva visioni o apparizioni straordinarie. Erano cose di un istante: ≪Se fossero durate di più, diceva, io non avrei potuto resistere≫.

Dopo la Consacrazione, accadde anche di vederlo sollevarsi da terra e restare qualche tempo estatico, come se vedesse Gesù faccia a faccia.

Quando amministrava la S. Comunione, pronunciava le parole con tanta devozione che spesso gli si velavano gli occhi di lacrime, e commuoveva anche quelli che l’osservavano.

Dopo la S. Messa. poi, faceva un lungo ringraziamento, che non interrompeva se non per ragioni urgenti ed evidenti di carità e di ministero; non mai per dare udienza a personaggi anche celebri.

I mirabili esempi del Padre mi invitano ad esaminare la mia devozione eucaristica, per ravvivarne tutte le pratiche.

 

Punto Secondo

 

L’Eucaristia nel metodo educativo di Don Bosco

 

Egli era convinto che i giovani, ad una certa età, se non mangiano quel mistico pane bianco che si conserva nel Tabernacolo, non riescono a vincere certe tentazioni. Per questo divenne apostolo della Comunione frequente e quotidiana, e mise a base del suo sistema la S. Messa e la S. Comunione: ≪ La Comunione frequente e la Messa quotidiana sono le colonne che sostengono un edificio educativo ≫.

Fu questo il primo e più gran segreto del successo del suo sistema. (Cfr. XVIII, 438).

Ma quante conferme anche prima!

Ai giovani di Mirabello scriveva: ≪ Che grande verità io vi dico in questo momento! La frequente Comunione è la grande colonna che tiene su il mondo morale e materiale, perché non cada in rovina ≫. (VII, 583).

II suo segretario Don Viglietti scriveva da Alassio a Don Rua: ≪Don Bosco m’incarica di dirle che faccia sapere sue notizie ai giovani, ai quali dirà che egli li ricorda continuamente, e che tutte le mattine dopo la sua Comunione gli pare sempre di distribuire ad essi il Pane degli Angeli≫. (XVIII, 50). In queste parole c’è tutto Don Bosco, il quale aveva un solo desiderio: dare ai giovani Gesù!

Solo pensando al posto centralissimo che la S. Comunione occupa nel sistema educativo di Don Bosco, riusciamo a spiegare l’eroismo del Santo nella fatica delle confessioni dei giovani. Egli fu senza dubbio il più grande confessore di giovani nel secolo scorso. Confessava anche dieci ore di seguito, in condizioni ed ore disagiate, dopo altre assillanti fatiche. E tutto questo per favorire la Comunione frequente dei suoi giovanetti; per dar loro il conforto di ricevere Gesù, fonte di vita e di purezza.

Non mancarono a Don Bosco osservazioni e critiche nel suo zelo e apostolato eucaristico; ma egli continuava impavido la sua missione di precursore, fino a che venne S. Pio X, che confermò con la sua autorità la pratica della Comunione frequente e anche quotidiana.

Per ogni educatore l’apostolato eucaristico è il primo dovere in ordine alla formazione cristiana dei giovani.

Sono ben convinto delle parole di Gesù: ≪ Senza di me non potete far nulla ≫? E quindi mi impegno soprattutto di portare i giovani a Gesù, vita e purezza infinita, sfruttando con saggio e prudente accorgimento, sull’esempio di Don Bosco, tutte le occasioni per promuovere la Comunione frequente e fruttuosa?

O caro Padre, S. Giovanni Bosco, insegnami ad amare Gesù Sacramentato, affinché io apprezzi e realizzi la mia sublime missione di portare i giovani a Gesù.

 

Punto Terzo

 

Gesù Eucaristico nelle imprese di S. Giovanni Bosco

 

Non solo al centro della sua vita spirituale e del suo sistema pedagogico, ma anche al centro delle imprese e delle varie iniziative di S. Giovanni Bosco, troviamo Gesù Eucaristico.

Egli provò un vero disagio, finche non potè avere in casa il SS. Sacramento. Da quel giorno lo circondò di mille cure, attendendo personalmente alla pulizia della Chiesa, dell’altare e dei vasi sacri, fino a che non fu alleviato in questo dalla pietà e dalle premure dei suoi figli spirituali. E fu felice quando potè offrire a Gesù una sede più degna nella Basilica di Maria Ausiliatrice, ove volle tra l’altro che ardessero sempre sei lampade davanti al SS. Sacramento.

Era così viva la sua fede in Gesù Sacramentato, che ogni volta che intraprendeva qualche cosa di importanza, si dava premura perché i suoi cari giovani si dessero il turno in preghiera, davanti al SS. Sacramento.

Anche nelle visioni, con cui Don Bosco era soprannaturalmente diretto in ordine alle sue imprese apostoliche, troviamo spesso delle indicazioni eucaristiche. Dopo aver narrato la visione della lanterna magica, egli conclude: ≪Allontanarsi dalla Comunione, è lo stesso che darsi in braccio al demonio ≫.

In altra visione viene ammonito: ≪ Di’ a tutti che, se vogliono fare una buona morte, frequentino la S. Comunione con le dovute disposizioni... La Comunione devota e frequente è il mezzo più efficace per fare una buona morte e così salvarsi l’anima ≫. (IX, 14).

Nel sogno sulle persecuzioni contro la Chiesa, vede un’Ostia di grandi proporzioni su una grande colonna, e sotto, la scritta: ≪ Salute dei credenti ≫.

In altra circostanza egli contempla in visione l’opera nefasta del demonio in mezzo ai giovani; gli viene però detto che i più grandi nemici del demonio sono quelli che frequentano la Comunione. (X, 43). La Comunione infatti, egli spiegava, e il mezzo più efficace per diventare santi. Comunione frequente, ben fatta, e pace coi propri difetti non possono stare insieme. (VIII , 55).

La Comunione e la S. Messa devono dunque portarmi ad un contatto intimo e cosciente con Gesù, purezza e santità infinita. Siccome però questo fervore soprannaturale si può attenuare durante la giornata al contatto delle varie occupazioni, bisogna rinnovarlo con brevi ma fervorose visite al SS. Sacramento, che mi permettono di toccare di nuovo Gesù. In tal modo la mia giornata e vissuta nello spirito soprannaturale, che vivifica e santifica sempre più il mio lavoro.

Posso dire che la SS. Eucaristia e anche per me al centro della mia vita?

Procurerò per questo di mettere anzitutto la S. Comunione al centro della mia giornata, di modo che una metà mi serva di ringraziamento alla S. Comunione, e l’altra metà di remota preparazione alla nuova Comunione. Mi sforzerò di rendere sempre più eucaristico il mio apostolato.

Vergine Santa, ravviva il mio fervore per Gesù Sacramentato!

 

 

INDICE DELLE MEDITAZIONI SU DON BOSCO

 

Tratto da: San Giovanni Bosco, meditazioni per la novena, le commemorazioni mensili e la formazione salesiana

Autore: Sac. Domenico Bertetto SDB

 

 

     

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