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UN ANNO CON MARIA

30° Giugno

L'ANIMA MIA MAGNIFICA IL SIGNORE 

 

Siamo sulla "soglia della casa di Zaccaria", nella località di Ain-Karin. A questa casa giunge Maria, portando in sé il mistero gaudioso. Il mistero di un Dio che si è fatto uomo nel suo grembo. Maria giunge ad Elisabetta, persona che le è molto vicina, alla quale è unita da un analogo mistero; arriva per condividere con lei la propria gioia. Sulla soglia della casa di Zaccaria "la attende una benedizione", che è il seguito di ciò che ha udito dalle labbra di Gabriele: « Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo... E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore » (Lc 1, 42. 45). E in quell'istante dal profondo dell'intimità di Maria, dal profondo del suo silenzio, "sgorga quel cantico" che esprime tutta la verità del grande Mistero. È il cantico che annunzia la storia della salvezza e manifesta il cuore della Madre: « L'anima mia magnifica il Signore... » (ibid. 1, 46). 

 

Giovanni Paolo II

 

 

MARIA CON NOI

 

Il Santuario della Madonna del Colle a Lenola, affonda la sua radice storica nella metà del terzo secolo. Nel 250 d.C., quando l'Imperatore Decio ordinò la persecuzione contro i cristiani alcuni di essi si rifugiarono in una caverna celata tra piante e rovi, dove eressero un edicola con l'immagine della Madonna col Bambino. Là pregavano e celebravano i divini misteri della Fede. Alcuni soldati romani scoprirono la piccola caverna dove trovarono Onorio e Livio insieme ad altri che pregavano; li uccisero tutti lasciandoli insepolti. La notizia dell'eccidio avvenuto sul Colle di Lenola si propagò tra i cristiani rimasti nell'agro fondano, i quali informarono il monaco egiziano San Paterno, che si trovava di passaggio per Roma. Avutane notizia, egli insieme ad altri cristiani si recò sul Colle, per dare una degna sepoltura ai corpi dei martiri. Calate le tenebre, si misero a pregare salmodiando e, presi dalla stanchezza, si addormentarono profondamente. In piena notte furono scossi da un rumore, semisvegli e sgomenti videro la caverna inondata di una forte luce, ma una voce angelica li rincuorò: "Non temete, sperate in Dio, Io sono tra voi per vostro conforto, qui è la mia Immagine". Svegliati dal sonno videro l'Immagine della Vergine col Bambino, circondata da Angeli che agitavano palme e corone del martirio. L'indomani, confortati da quella visione, pieni di gioia avrebbero voluto propagare subito ad altri fratelli la gioiosa notizia; ma dovettero desistere perchè era ancora in pieno vigore l'Editto dell'imperatore Decio. A vigilare le tombe gloriose dei martiri restò la Vergine Madre, in attesa di un'alba radiosa segnata da Dio. Molti secoli dopo, il 14 settembre 1602 Gabriele Mattei, giovane di Lenola, con altri coetanei schernì i fedeli che partecipavano alla sacra funzione nella chiesa della Croce in Lenola. Il gruppo di giovani decise di assassinare un vecchio che li aveva contrastati. In attesa Gabriele prese la chitarra e si sedette alla sommità del colle, provò a suonare ma le corde erano come stonate. Dopo una bestemmia del giovane le rocce si aprirono ed apparve una belva mostruosa. Atterrito il Mattei cadde in ginocchio e invocò il nome di Maria: la Madonna gli rispose. Il giorno dopo gli abitanti trovarono il giovane in preghiera. La sera Gabriele e i suoi compagni scoprirono tra i fitti rovi la grotta, nascosta per secoli, nella quale avevano subito il martirio i cristiani durante la persecuzione di Decio. Lì venne edificata una chiesa e si conservò l'affresco della Vergine con il Bambino dipinto nella grotta. 

 

LENOLA - Beata Vergine del Colle

 

 

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