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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

12° Febbraio

GESU' RITROVATO AL TEMPIO

 

E lo trovarono nel tempio, che sedeva in mezzo ai dottori e gli ascoltava e gli interrogava; e tutti quei che l'udivano restavano attoniti della sua sapienza e delle sue risposte (S. Luca, II, 46).

 

1° Preludio. Il vostro soggiorno al Tempio, o Gesù, è tutto un mistero. Io ammiro, osservo, prego o cerco di conoscere i disegni del vostro Cuore di bambino. 

 

2° Preludio. O Gesù, voi avete voluto santificare i nostri studi, o preparare i dottori della legge alla vostra manifestazione. Aumentate la mia fede, benedite i miei studi. 

 

1° PUNTO: Lo scolaro. — In questo mistero noi scopriamo tanti segreti e delicati disegni; vediamo come Gesù ha voluto preparare e meritare tante e tante grazie per i nostri studi e per i nostri studenti. Rimase dunque al tempio, a far da scolaro e da maestro. Ascoltava, interrogava, rispondeva. Prima era fra gli uditori, poi fra i dottori meravigliati, i quali presentendo un profeta, lo fecero sedere in mezzo di loro. Fu quindi scolaro prima, poi dottore e maestro. Al Tempio rimase tre giorni, ma dove passò le due notti intermedie? Senza dubbio uno dei dottori lo raccolse la sera, forse il pio Nicodemo. Gesù volle in questo modo preparare e meritare delle grazie per tutti i nostri studenti, per i nostri collegiali, per i nostri seminaristi. Il suo cuoricino pregò per i nostri bambini e per i nostri giovani. Ma che scolaro esemplare! Ascolta, e interroga, ma con qual'attenzione, con quale zelo per lo studio! Ecco che viene accolto fra i dottori: subisce quindi una specie di esame precoce. I nostri giovani Io devono ben imitare ed invocare! Ma è anche il modello ed il protettore dei maestri i quali possono vedere come i dottori ed il popolo ne ammirano la prudenza e la sapienza nelle risposte. Possano d'or innanzi tutti i maestri tenersi alle norme feconde della prudenza, della sapienza, dell'unione con Dio!

 

2° PUNTO: L'apostolo. — Per tre giorni il suo celeste Padre lo sottrarrà dalla vita di bambino, e lo farà precursore e apostolo: gli affiderà, la missione di preparare la sinagoga per la prossima manifestazione del Messia. Ecco; parla, insegna: parla di Dio, del Messia, della sua prossima venuta. Egli dice: «Le settimane annunciate da Daniele sono finite. Lo scettro è uscito da Giuda (Gen. XLI). Una nascita meravigliosa ebbe luogo a Betlemme qualche anno fa, questa nascita venne segnalata da una nuova stella. Re sapienti dell'oriente sono venuti per adorare il Messia. Ma questo Messia dovrà soffrire per il suo popolo; Isaia, David, Ezechiele lo hanno annunciato...». Dice ancora: «Il Cristo è il vero agnello di Dio (Isaia LIII), l'Agnello che porterà i peccati di tutti, che sarà immolato per tutti (Sal. XXI, Is. LIII, Dan. IX). Ma risusciterà (Sal. XV). Si farà, conoscere mediante opere di misericordia: evangelizzerà i poveri, guarirà gli ammalati, risusciterà i morti (Is. LIII e LXI). Più tardi riunirà, tutti gli uomini sotto il suo scettro ed alla fine dei secoli verrà a giudicare i vivi ed i morti». Che abbia veramente detto ciò siamo autorizzati a pensarlo da quel che leggiamo nel Vangelo, che cioè egli ha fatto appello a questi testi d'Isaia, sia predicando alla Sinagoga di Nazareth, sia rispondendo agli inviati di Giovanni Battista. I vecchi dottori s'agitarono sotto impressioni diverse, e se parecchi piansero d'emozione, provando una grazia meravigliosa che ne agitava l'anima, altri, gli orgogliosi, ribollirono di collera. Gesù terminò con una preghiera che indirizzò al Padre per tutti, poi si ritirò con un dolce sorriso per accorrere all'incontro dì Maria e di Giuseppe. Quale esempio per i maestri! Quale sicurezza di dottrina attinta alla sorgente delle Scritture! 

 

3° PUNTO: La vocazione. — Quando Gesù si gettò fra le braccia di Maria, sua madre gli chiese una spiegazione: «Perchè ci hai abbandonato? perchè ci hai fatto piangere tanto?». Gesù rispose: «Non devo attendere agli ordini del mio Padre celeste?». Ma il santo Vangelo non riporta questo tratto senza alcun motivo. Pensiamo che questa è la sola parola di Gesù notata nel Vangelo per tutti i primi trent'anni della sua vita. Vi è un grave motivo: questa parola è diretta per tutti, qualunque sia la nostra vocazione. I bambini rimangono sotto la tutela dei genitori fino all'età in cui stanno per divenire uomini, ma vi è poi un momento nel quale essi non devono più obbedire ai parenti, ma a Dio; ed è quando si tratta della scelta dello stato. Se Dio parla, se chiama un giovane al sacerdozio o alla vita religiosa, una giovane alla verginità, i parenti non possono opporvisi. Dio si è riservato questo diritto. Gesù ha, per tre giorni, la vocazione speciale di precursore e di profeta; egli non obbedisce che a suo Padre. Obbediamo a Dio come richiede la nostra vocazione, la nostra missione, il nostro ministero; pensiamo che queste grazie non dipendono dalla carne e dal sangue, ma vengono direttamente da Dio. Facciamo a nostro Signore una buona ripartizione per tutte le resistenze che egli trova nelle anime. 

 

Risoluzione. — Parlate, o Signore, il vostro servo vi ascolta. Voglio ciò che voi volete; vi prego per gli studenti e per i maestri, perché tutti si conformino a tutte le lezioni che voi deste loro in questo mistero, uno dei più belli del Vangelo; mi unisco poi alle preghiere ed ai pii desideri del vostro cuore di bambino.

 

 

FIORETTO: — Proponi seriamente di non perdere mai Gesù col peccato grave.

 

 

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