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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

27° Febbraio

GESU' AL DESERTO - DIGIUNO E PREGHIERA

 

Allora Gesù, pieno di Spirito Santo, s'allontanò dal Giordano, condotto dallo Spirito Santo al deserto per esserci tentato dal demonio. Vi stette quaranta giorni e quaranta notti; stava con le fiere e non mangiò in quel tempo (S. Matteo, iv; S.Marco, i, 13; 5. Luca, iv).

 

1° Preludio. Gesù vuol ancora aggiungere una straordinaria preparazione alla sua missione pubblica; si ritira nel deserto a digiunare e pregare per quaranta giorni. 

 

2° Preludio. Fatemi comprendere, Signore, le sorgenti a cui devo attingere le grazie dell'apostolato.

 

1° PUNTO: La solitudine. — Gesù dopo il battesimo, pieno di Spirito Santo, s'allontanò dalla riva del Giordano, e fu spinto, trascinato dall'interiore ispirazione dello Spirito Santo, nel deserto, per passarvi quaranta giorni nella preghiera e per subirvi le prove del digiuno e della tentazione. Gesù scelse il deserto della quarantena non lontano dal Mar Morto; una contrada triste e selvaggia, ove le rocce potevano offrirgli per la notte un asilo simile a quello degli animali. Presi su di sè i peccati del genere umano colpevole, voleva subito cominciare questa vita d'espiazione e di penitenza, alla quale si era votato. Ma egli aveva un altro scopo ancora: mostrare l'amore del suo Cuore per il ritiro e la preghiera, e indicare a tutti gli apostoli dei tempi futuri la necessità del ritiro, onde pregare e prendere forze, prima di qualunque intrapresa apostolica. Voleva anche, durante questi 40 giorni, accumulare molte grazie per tutti i nostri ritiri spirituali: ritiri nelle grandi circostanze della vita, esercizi spirituali annuali, ritiri mensili. Questi sono giorni di grazie, giorni di raccolte copiose, ma dove troveremo noi per questi giorni le riserve di grazie di cui abbiamo bisogno ? Nei meriti del grande ritiro di Gesù; del Salvatore. Come ne ho approfittato? Come ho fatto i miei ultimi ritiri? 

 

2° PUNTO: Il digiuno. — In questa solitudine Gesù ha voluto digiunare quaranta giorni e quaranta notti. Mosè ed Elia avevano fatto lo stesso prima d'intraprendere la loro grande missione davanti al popolo di Dio. Nostro Signore ha voluto che questo digiuno assoluto e miracoloso fosse qualche volta ripetuto nella Chiesa. Si attribuisce a S. Simeone Stilita, a santa Caterina. Il primo Adamo aveva peccato per golosità; il nuovo Adamo ha voluto riparare con il digiuno, tanto più che doveva anche espiare tutta la nostra sensualità, che è infinita. Nostro Signore voleva inoltre mostrarci come bisogna combattere le passioni cattive. Il corpo è un nemico che bisogna indebolire e dominare, se non vogliamo che egli ci domini e soggioghi l'anima. «Il digiuno, dice san Basilio, serve da ali alla preghiera per elevarsi in alto e penetrare fino in cielo... è anche il custode della castità». Il periodo di quaranta giorni ha le sue opportunità, misteriose. Ci vogliono infatti questi spazi di tempo, perchè la penitenza agisca fortemente sulla natura. La Chiesa domanda a noi quaranta giorni d'un digiuno relativo, ad imitazione del digiuno assoluto di nostro Signore. Il digiuno è il custode della castità per noi, soprattutto in questo periodo di primavera, in cui i sensi sono più eccitati; esso dà alla preghiera delle ali, mentre l'abbondanza dei cibi la rende pesante e sonnolenta. Ho approfittato dell'esempio di nostro Signore? Ho obbedito ai precetti della Chiesa secondo le mie forze e la mia salute? Ho fatto durante la quaresima una penitenza sufficiente ed efficace? Ho supplito con qualche altra mortificazione a ciò che non ho potuto fare? Non ho trascurate molte grazie che mi si offrivano?

 

3° PUNTO: La preghiera. — Noi sappiamo ciò che faceva Gesù quando si ritirava nella solitudine. Il Vangelo ce lo ricorda molte volte: «Gesù, dice san Marco, se n'andò in un luogo appartato per pregare» (I, 35). «Si ritirò nel deserto, dice san Luca, e pregò» (V, 16). «Andava sulle montagne per pregare» (S. Luca VI, S. Matt. XIV). Nel deserto del Giordano, l'occupazione del suo Cuore fu dunque una bella preghiera di quaranta giorni: preghiera d'adorazione, d'amore, di ringraziamento verso il suo divin Padre; preghiera di riparazione, d'ammenda onorevole, di supplica e d'intercessione per noi. Aveva da supplire alla nullità delle nostre preghiere! Essendo la sua preghiera assai efficace sarebbe bastato la durata di un istante, ma ha voluto prolungarla per meglio mostrarcene l'importanza. Egli prega, come creatura e figlio di Dio, per tutti coloro che non pregano. Prega come re e come sacerdote, per tutti gli uomini costituiti in dignità che trascurano o compiono male il dovere della preghiera. Prega per tutti i tempi, per tutte le nazioni, per tutte le età, per tutte le condizioni, per tutti i nostri bisogni spirituali e temporali. Il suo divin Cuore è un abisso di preghiere. Oh, quale consolazione e quale motivo di confidenza! Noi non possiamo domandare niente che Gesù non l'abbia già chiesto per noi. Non abbiamo che d'attingere nel tesoro delle sue adorazioni, dei suoi ringraziamenti, delle sue riparazioni, delle sue preghiere. Tutto è nostro. Prendiamo ed offriamo alla, Santissima Trinità; in questo modo noi saremo onnipotenti. 

 

Risoluzione. — Solitudine, digiuno, preghiera: tre grandi motivi di santità. Voglio avere abitualmente l'amore della solitudine, dei piccoli sacrifici, delle giaculatorie. Voglio anche attingere nel tesoro di preghiera del Cuor di Gesù un gioiello d'un prezzo infinito da offrire a Dio per la mia conversione e la mia santificazione. 

 

 

FIORETTO: — Ascolta volentieri e con attenzione la Parola di Dio, specialmente nei giorni festivi.

 

 

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