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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

8° Marzo

LA PASQUA LEGALE 

 

Ora il primo giorno degli azzimi si accostarono a Gesù e gli dissero: Dove vuoi che ti prepariamo per mangiare la pasqua? Gesù rispose: Andate in città da un tale e ditegli: Il Maestro dice: La mia ora è vicina, io faccio la pasqua in casa tua con i miei discepoli (S. Matteo, XXVI, 17). 

 

1° Preludio. L'ultima pasqua del buon Maestro a Gerusalemme è ricca di misteri, e prepara il doppio sacrificio dell'Eucaristia e del Calvario. 

 

2° Preludio. Signore, fatemi meglio capire i vostri misteri d'amore e di sacrificio. 

 

1° PUNTO: Preparazione della Cena. — Nostro Signore sta per celebrare la pasqua annuale, ma essa ha questa volta per lui e per gli apostoli un carattere specialissimo. La pasqua è stata sempre la preparazione e la figura dei sacrifici dell'Eucaristia e del Calvario; ma ora è la realtà che sta per unirsi alle sue figure. L'istituzione del sacrificio eucaristico è unita alla pasqua stessa: ed il sacrificio del Calvario comincia al Cenacolo per mezzo degli avvertimenti che nostro Signore dà a Pietro ed a Giuda. Una prima lezione si sprigiona dalla preparazione di questa pasqua. Nostro Signore ha voluto un grande cenacolo ornato di tappezzerie, e questo non fu' certo in vista della pasqua tradizionale, ma fu in vista dell'istituzione dell'Eucaristia. E' una messa in scena esteriore che ha un doppio significato spirituale. Nostro Signore voleva indicare in questo modo che le nostre Chiese non hanno niente di troppo bello per il culto dell'Eucaristia, ma volle anche significare che le nostre anime che si dispongono a riceverlo, devono essere purificate ed ornate. La comunione è la visita di Gesù, la visita dell'Amatissimo; è come uno sposalizio con lui; è il festino nuziale. Bisogna presentarvisi con la veste nuziale della purezza, con abiti ricchi adorni di ogni virtù e sopratutto col vestito della carità. 

 

2° PUNTO : La pasqua, figura del sacrificio redentore. — L'antica legge aveva avuto il suo sangue redentore, il sangue dell'Agnello immolato in Egitto per preservare le case degl'Israeliti, lungo il passaggio dell'angelo sterminatore. E questa preservazione è figura della redenzione del mondo per mezzo del sangue dell'Agnello divino, che era ricordato ogni anno con tutti i particolari della cerimonia pasquale. Tutti gli anni nostro Signore prendeva parte, in questo modo, alla rappresentazione della sua stessa morte. Ma in quest'anno tutti quei riti come l'avranno commosso, e come gli saranno giunti al cuore! Ecco pronto l'agnello da immolare; lo trapassano con due spiedi in forma di croce; lo fanno arrostire. Non ne lasceranno sussistere una minima parte. Il suo sangue scorre ai piedi dell'altare. Prima si mangiano erbe amare ed una vivanda di colore scuro che ricorda l'Egitto ed il peccato; si beve una coppa di vino che rappresenta il sangue dell'agnello, e bevendo questa coppa si pronunciano queste parole misteriose: «Questo è il segno della nostra libertà ed il memoriale della liberazione d'Egitto...». Nostro Signore vede in questa coppa la figura del suo sangue. Durante il pasto simbolico, si beve cinque volte in questo modo, ad uno ad uno, alla coppa figurativa. Si recitano poi i salmi 143 e 114 che hanno relazione con la liberazione dell'Egitto. Si mangia l'agnello in fretta, e si brucia tutto quello che ne avanza. E tutta questa cerimonia era ben crudele per nostro Signore. Era come la ripetizione del grande dramma del Calvario che stava per cominciare la sera stessa. Nostro Signore che ne era tutto compreso, avvertì san Pietro del suo rinnegamento e Giuda del suo tradimento. A questo punto non sentirò crescere nel mio cuore tutti i sentimenti d'amore e di riparazione per il Cuor di Gesù? 

 

3° PUNTO : La Pasqua, figura dell'Eucaristia. — La pasqua figurava tanto il sacrificio dell'Eucaristia quanto quello del Calvario. Nostro Signore, compreso anche di tal pensiero, lo esprime subito al principio di questo pasto simbolico: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa pasqua con voi, prima di patire (questo principalmente in vista dell'Eucaristia che stava per istituire); poichè, vi dico, non ne mangerò più fino a che si compia nel regno di Dio» (nella Chiesa), ove la vittima che sta per immolarsi diverrà la pasqua del popolo nuovo, ove il festino eucaristico succederà alla Pasqua figurativa, e ne sarà il compimento. Poi la cerimonia si svolge: il pane azzimo, benedetto, diviso, viene distribuito; tutti mangiano l'agnello e bevono la coppa del ringraziamento. E per ringraziare recitano pure i salmi 117-120-137. E' una comunione simbolica, alla quale sta per immedesimarsi l'istituzione dell'Eucaristia e la comunione reale. Nessun'ora della sua vita fu per nostro Signore più impressionante, più ricca d'emozioni: istituisce l'Eucaristia, comincia la sua Passione, mette fine alle figure, inaugura il sacrificio nuovo. C'è da meravigliarsi se egli ha detto: «Ho desiderato di mngiare questa pasqua con voi»? C'è da meravigliarsi se san Giovanni ha detto di questa ora: «Avendo amati i suoi, li ha amati sino alla fine»? L'ora s'avvicina in cui potrà dire: «Ho dato tutto, ho tutto consumato». 

 

Risoluzione. — O Gesù, voi m'avete amato senza misura e senza limiti; vi siete smisuratamente sacrificato in queste ultime ore della vostra vita; che vi renderò io, o Signore? Prenderò, io pure, il calice della riparazione e dell'amore: vi manifesterò il mio amore offrendomi al vostro divin Cuore in ognuna delle mie azioni. 

 

 

FIORETTO: — Perdona a chi ti ha offeso; bacia il Crocifisso, recitando cinque Gloria Patri.

 

 

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