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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

7° Aprile

IL TESTAMENTO DEL SACRO CUORE - LEZIONE D'UMILTA' 

 

Ma egli disse loro: I re delle genti le governano con impero: e quelli che le hanno sotto il loro dominio si chiamano benefattori. Non così però tra voi, ma chi tra di voi è più grande, sia come il più piccolo: e colui, che precede, sia come uno che serve (S. Luca, XXII, 25). 

 

1° Preludio. S. Giovanni nei capitoli XIII a XVII ci ha dato il testamento vero del Cuor di Gesù, ma vi sono pure in S. Luca riportati due consigli sull'umiltà e sulla fedeltà. 

 

2° Preludio. Parlate, Signore, che io ascolto la vostra lezione d'umiltà. 

 

1° PUNTO : Rivalità degli apostoli. — Due volte nostro Signore si è rattristato alla vista di un fermento d'ambizione manifestatosi fra gli apostoli. La prima volta fu quando Salome gli fece l'indiscreta domanda per i suoi figliuoli. Nostro Signore li richiamò all'umiltà, al distacco, e disse loro che se i grandi del mondo si fanno servire con rigore, i dignitari della Chiesa devono invece farsi i servi di tutti. San Luca ci riporta un fatto analogo avvenuto nel cenacolo. San Pietro sembrava screditato dalla profezia che gli aveva fatto nostro Signore circa il rinnegamento, e gli altri si domandavano, non senza passione, chi sarebbe il loro capo. Questa contesa avvenuta subito dopo aver ricevuto il sacramento della pace e dell'amore dovette disgustare sensibilmente il Cuore di Gesù. Gli apostoli erano più interessati di loro stessi, degli onori e delle dignità che potevano ambire, che della Passione, di cui nostro Signore non cessava di annunciare il principio. Nostro Signore dovette ripetere i consigli già dati una prima volta, e questa lezione resta per noi tanto più importante, in quanto che è divenuta come una integrale parte del testamento del Sacro Cuore di Gesù. 

 

2° PUNTO: Lezioni di diffidenza di se stessi, e di umiltà. — Nostro Signore dà a san Pietro una grande lezione di diffidenza in se stesso e mette gli altri in guardia contro lo spirito d'ambizione e di prevalenza. Pietro è buono, generoso, ardente, ma si crede già impeccabile. Quando nostro Signore annuncia che sta per abbandonarli egli gli dice con premura: «Signore, dove voi andrete, io vi seguirò» . — «Tu non puoi seguirmi, per ora, risponde il Maestro, mi seguirai più tardi» . — E san Pietro soggiunge: «Perchè non vi posso seguire ? Non saranno i pericoli che si opporranno sul mio cammino quelli che potranno fermarmi, io sono pronto a dar la vita per voi» . —«Tu lo credi, continua il Maestro, ma in verità prima che il gallo canti la seconda volta tu mi avrai già rinnegato tre volte». Diffidiamo della nostra debolezza: vegliamo e preghiamo: lo spirito è pronto, ma la carne è debole, le risoluzioni sono facili a prendersi, ma difficili a mantenere. Intanto in quel tempo gli altri contristavano il Cuor di Gesù disputando fra di lora la preminenza. Gesù predicò loro l'umiltà, la dolcezza, l'abbandono. Disse loro: «Voi fate come il mondo, il quale aspira alle dignità, e poi adempie gli incarichi con arroganza. Non deve essere così fra di voi. Guardate come faccio io; ve ne dò l'esempio. Sono il maestro, eppure mi comporto come un servo: vi ho lavato i piedi e servito a tavola, e negli avvenimenti che stanno per succedere io darò la vita per riscattarvi. Mettete queste disposizioni nel vostro cuore: allontanatene l'ambizione, e non pensate che a dedicarvi al bene di tutti nell'umiltà e nel sacrificio. Questi consigli sono una delle più belle pagine del testamento del Sacro Cuore. 

 

3° PUNTO : Nostro Signore ha pregato per San Pietro. — San Pietro ha una parte tutta speciale nel testamento del Sacro Cuore: nostro Signore ha pregato per lui, affinchè le debolezze non facessero perdere la missione assegnatagli. I doni di Dio sono senza rimpianto. Una missione divina si perde difficilmente anche se l'eletto commetta delle colpe, purchè egli sappia pentirsi e piangere. David ha pianto, ed è stato perdonato; san Pietro pure ha saputo piangere e pentirsi. Nostro Signore ha pregato per lui, lo ha avvertito al cenacolo: «Simone, ecco che Satana ha domandato di crivellarti come il grano, ma io ho pregato, per te, perchè la tua fede non fallisca, e la tua caduta serva ad umiliarti, a guarirti da una presunzione funesta, ma non a perderti irreparabilmente; e tu, alla tua volta, quando ti sarai convertito, conferma i fratelli». E Pietro rimase presuntuoso: egli cadrà quanto prima, infatti era scritto in Zaccaria: «Percuoterò il pastore, e tutte le pecore andranno disperse». Ma una grande lezione resta per noi: Non giudichiamo i superiori; hanno debolezze, ma conservano la missione di guidarci. Restiamo fedeli a san Pietro ed ai suoi successori; essi hanno grazie sufficienti per confermarci nella fede, per dirigerci, per consigliarci, per istruirci. E' una legge del Sacro Cuore. Abbiamo un capo indefettibile nella fede: nostro Signore ha pregato per lui; siamo riconoscenti al buon Maestro per aver voluto restare con noi nella persona del suo vicario. 

 

Risoluzioni. — Umiltà di cuore, disinteressamento di fronte alle cariche ed alle dignità, dolcezza di fronte agl'inferiori, confidenza nella Chiesa e nel suo capo. Ecco qualcuno degli ultimi consigli di nostro Signore. Li ho praticati finora? Mi esaminerò particolarmente. 

 

FIORETTO: - Pensa allo squillo della risurrezione: tre Pater a S. Michele, perché ti difenda nel dì del giudizio.

 

 

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