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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

23° Maggio

I FRUTTI DELLO SPIRITO SANTO - PACE E GIOIA 

 

Il regno di Dio non è cibo e bevanda; ma giustizia e pace e gaudio dello Spirito Santo. Perchè chi in queste cose serve Cristo piace a Dio, ed è approvato dagli uomini. Atteniamoci dunque a ciò che giova alla pace e osserviamo quello che fa per la mutua edificazione (Ai Rom., XIV, 17). 

 

1° Preludio. La pace e la gioia dello Spirito Santo sono frutti preziosi per la comunità e per lo anime. 

 

2° Preludio. Se io abbondo in carità per Dio e per le anime, la pace e la gioia regneranno nel mio cuore. 

 

1° PUNTO: La santa gioia nel servizio di Dio. — La carità, o l'amore fervente fanno sì che noi possediamo Dio; la gioia nasce dal possesso di Dio, non essendo altro che il riposo o il contento che si trova nel godimento del bene che si possiede. Nostro Signore stesso ci ha manifestato tutto il valore della santa gioia. Quando i discepoli ritornando dalle corse apostoliche si felicitavano dei successi, delle guarigioni ottenute, e delle vittorie sui demoni, egli disse loro: «Sì, rallegratevi, e siate nell'allegrezza, non però per i successi, ma perchè voi siete divenuti i figli di Dio ed i vostri nomi sono scritti in cielo». Egli stesso s'abbandonò ad una santa allegrezza, ed espresse la gioia dicendo: «Grazie, Padre mio, che avete chiamato queste anime semplici a conoscervi ed a gioire con voi». L'amicizia di Dio e l'ordine che mette nell'anima nostra la pratica delle virtù, sona sorgenti di gioia pura e di contentezza soprannaturale. 

 

2° PUNTO: La pace con Dio. — Non vi è pace che in Dio, il cui possesso ci assicura contro i turbamenti e le paure, mentre il possesso delle creature ci cagiona mille apprensioni e mille inquietudini. Chi possiede Dio non si turba di nulla, poichè Dio gli tiene luogo di tutto, e tutto il resto è nulla per lui; perchè nessuno dei beni creati ci può bastare, nè accontentare pienamente. Vuotate il mare di tutte le acque, e mettetevi poi una goccia sola d'acqua. Riempirete forse questo vuoto immenso? Quando Dio creasse all'infinito creature sempre più perfette, esse non basterebbero tutte insieme a riempire la nostra anima; essa ha un vuoto che non può venir riempito che da Dio. E' il possesso di Dio che ci dà la pace dell'anima, ma reciprocamente è anche la pace dell'anima che favorisce il regno di Dio in noi, e la rende pienamente padrone del nostro interiore. Bisogna che l'anima si mantenga nella pace per vivere nella perfetta dipendenza che ella deve avere in Dio. Mercè la grazia santificante, Dio si fa nell'anima come una cittadella, ove egli è trincerato. Può uscire con l'anima per andare ai lavori, agli studi, alle conversazioni necessarie, poi rientra con lei nella pace della fortezza... E' così che i santi sono tanto uniti a Dio nell'azione quanto nell'orazione, ed il più disgustoso accidente non li sgomenta e non li turba. Essi posseggono sempre la pace, poichè possiedono sempre il Dio della pace. La pace con Dio è sopratutto assicurata dalle virtù dell'obbedienza, della regolarità, della mortificazione. Quando la carne, la propria volontà e le concupiscenze sono mantenute nella sottomissione, le cause del turbamento vengono diminuite. 

 

3° PUNTO: La pace col prossimo. — La mancanza di pace che regna fra noi è la sorgente da cui procedono la maggior parte delle sofferenze che affliggono il mondo. L'ambizione, l'avidità, la suscettibilità, il desiderio degli onori e delle preminenze rovinano le anime, e distruggono la pace. Il rimedio è nella carità, dolce, paziente, benevole che rigetta l'orgoglio, l'ambizione, la cupidigia. Nostro Signore ci ha dato questa pace, mostrandoci l'esempio della carità, dolcezza, umiltà e del sacrificio. E' venuto come il Principe della pace. Gli angeli alla sua nascita hanno cantato il beneficio della pace: Pax hominibus bonae voluntatis. La pace è nell'unione con i fratelli che nostro Signore ci ha tanto raccomandato. Quest'unione ha per tipo supremo l'unità divina nella SS.ma Trinità! Nostro Signore, pregando per noi, diceva al Padre: «Fate che essi siano uno, come noi non siamo che uno; fate che essi siano uno in noi». San Paolo, per esprimere l'amore all'unione ed alla pace diceva: «Io mi sono fatto tutto a tutti; rido con quelli che ridono, piango con quelli che piangono» (Rom. XII, 19). — «Quanto più potete, diceva, tenetevi in pace con tutti» (Rom. XII, 18). Il saluto quotidiano di Gesù non era forse: «Pax vobis, la pace sia con voi»? 

 

Risoluzioni. — Pace e gioia, ecco il frutto della coscienza pura, il frutto dello stato di grazia, il frutto della carità e dell'abitazione dello Spirito Santo in noi. Io veglierò sulla purezza della coscienza evitando il peccato veniale, e se ho la pace con Dio, l'avrò facilmente anche col prossimo. 

 

FIORETTO: - Diciamo lungo il giorno : Iter para tutum: Maria, spianami la via, e sarò salvo.

 

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