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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

3° Giugno

OGGETTO PRECISO DI QUESTA DEVOZIONE: IL CUORE CHE AMA GLI UOMINI 

 

Siate dunque imitatori di Dio come figli benamati; e camminate nell'amore conforme come anche il Cristo ha amato noi, e ha dato per noi se stesso a Dio oblazione come ostia di soave odore (Agli Efes., V. 1). 

 

1° Preludio. Gesù ci ha amati con amor divino ed umano ad un tempo, e si è offerto per noi. 

 

2° Preludio. È il vostro ammirabile amore, Signore, che io voglio sopratutto onorare nel simbolo del vostro Cuore. 

 

1° PUNTO: E' sopratutto l'amore per gli uomini che noi onoriamo nel Cuor di Gesù. L'amore che noi onoriamo in questo culto è sopratutto l'amore di Gesù per gli uomini, l'amore che domanda una reciprocità d'amore. Chi meglio di Gesù Cristo stesso ci può istruire? Ora che cosa ha egli detto a Santa Margherita Maria? Dalla prima grande rivelazione, il 27 dicembre 1673, alla festa di san Giovanni egli le mostra il Cuore sopra un trono con la corona di spine e la croce, e le dice che questi strumenti della Passione significano l'amore immenso che Egli ha manifestato per gli uomini, e per i quali egli domanda un amore reciproco. Alla seconda grande rivelazione, nel primo venerdì di giugno 1674, nostro Signore scopre alla serva «le meraviglie inesplicabili del suo puro amore, e fino a qual eccesso quest'amore lo aveva portato ad amare gli uomini, dai quali non riceverebbe che ingratitudini e sconoscenze...». Finalmente alla terza grande rivelazione, durante l'ottava del Santissimo Sacramento nel 1675, nostro Signore dà la formula definitiva di questa devozione: «Ecco quel cuore che ha tanto amato gli uomini, che nulla ha risparmiato, fino ad ardere ed a consumarsi per testificare loro il suo amore, e che non riceve in compenso dalla maggior parte di loro che ingratitudini e disprezzi...». Niente di più chiaro, nostro Signore voleva sopratutto richiamarci il suo amore per noi e domandarcene un po' in contraccambio. 

 

2° PUNTO: Questo è anche, per estensione, il suo amore per Dio. — L'amore di Gesù per gli uomini non va distinto dall'amore per il divin Padre; anzi ne è tutto penetrato; in lui trova la sorgente, ha in lui la ragione d'essere, e Gesù sa il grande comandamento: «Tu amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore...» ed il secondo comandamento che è simile al primo: «Amerai il prossimo come te stesso, per amor di Dio». Egli richiama la nostra attenzione sul suo amore per noi, ma spontaneamente noi estendiamo la contemplazione a tutto il suo cuore, a tutto il suo interiore, a tutte le sue virtù, e i sentimenti i più elevati che noi vi rincontriamo sono per il Padre. «La principale virtù che si suole onorare nel Cuor di Gesù, dice il beato Claudio de la Colombière, è primieramente un ardentissimo amore verso Dio suo Padre». Il padre Croiset e il padre de Gallifet non parlano diversamente. La devozione al Cuor di Gesù è, nel suo oggetto, diretto ed immediato, la devozione al Cuor di Gesù ardente d'amore per noi; ma essa e anche per un'estensione legittima e naturale, la devozione al Sacro Cuore di Gesù in tutta la vita intima, nelle virtù e particolarmente nell'amore verso Dio. Mentre l'emblema d'amore è il suo amore per noi che Gesù ci rivela scoprendoci il suo cuore, Egli ci invita indirettamente a contemplare il divin Cuore in tutta la vita intima e in tutte le virtù, di cui la prima è l'amore per il Padre. 

 

3° PUNTO: È il suo amore creato più che il suo amore increato. — Nella devozione al Sacro Cuore qual è l'amore di Gesù che bisogna onorare, l'amore creato o l'amore increato ? L'amore di cui egli ci ama come uomo nella sua natura umana, o quello di cui ci ama come Dio nella sua natura divina, e per ripetere un'espressione chiara e breve, quello che creò Lazzaro, o quello che pianse su Lazzaro? (P. Bainvel). Senza dubbio l'oggetto preciso e formale della nostra devozione è il Cuore umano di Gesù, animato dall'amore divino ed umano. E' il Cuore del Verbo incarnato, il quale ha tanto amato gli uomini; è l'immenso amore del Verbo incarnato, che si manifesta in tutta la vita, nella morte, nel Santissimo Sacramento. Così parlano quelli che ricevettero la missione di propagare questa devozione: il beato de la Colombière, il padre Croiset, il padre Gallifet. Ma avvenne, ed era naturale, il facile passaggio alla considerazione dell'amore puramente divino, che ha portato il Verbo di Dio a crearci, a conservarci e sopratutto a prendere un corpo mortale per salvarci. Questa non è strettamente la devozione al Sacro Cuore, ne è una conseguenza. Essendo divenuti più amanti per il Cuore del Verbo incarnato, noi diventiamo anche più riconoscenti per il Verbo divino che ha voluto prendere un corpo umano per offrirlo vittima per noi. 

 

Risoluzioni. — Più la mia vocazione si rischiara, più amo il Cuor di Gesù. Lo conosco meglio, lo medito più facilmente: voglio vivere e morire in questo Cuore che è vissuto per mio amore; voglio unirmi a lui sempre più fedelmente al principio d'ogni mia azione. 

 

FIORETTO: — Ad ogni bestemmia che senti, ad ogni peccato che vedi commettere ripeti: Dio sia benedetto! (50 g. o. v.).

 

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