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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

4° Luglio

IL DECALOGO: LA LEGGE DIVINA PORTATA ALLA SUA PERFEZIONE 

 

Non crediate che io sia venuto per sciogliere la legge o i profeti: non sono venuto per scioglierla, ma per adempirla. In verità vi dico, finchè non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un jota, o un punto solo della legge, sino a tanto che tutto sia adempito (S. Matteo, V, 17-18). 

 

1° Preludio. Gesù uon è venuto a distruggere il decalogo, ma a domandarne l'adempimento più perfetto, con maggior giustizia e carità. 

 

2° Preludio. Il regno del Sacro Cuore ci apporta anche una sovrabbondanza di carità. 

 

1° PUNTO: Il carattere della legge nuova. — L'Antico Testamento è finito con la predicazione di Giovanni Battista, l'ultimo profeta; il nuovo è cominciato con la predicazione di Gesù, il Salvatore e il Messia (San Luca XVI, 16). Nostro Signore non è venuto a distruggere la legge, ma l'ha spiegata; ha sviluppato la legge morale con maggior chiarezza, con maggior estensione; gliene ha dato il senso vero; l'ha purificata dalle false interpretazioni farisaiche; vi ha aggiunto quello che mancava; l'ha elevata ad un ideale di perfezione che non aveva ancora avuto fin allora, e che deve conservare fino alla fine dei secoli. Sul Sinai il Signore ci aveva dato la legge in modo assai sommario: essa si riassumeva in due precetti: Amerai Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze, ed amerai il prossimo come te stesso. Era d'uopo tutta la delicatezza del Cuore di Gesù per comprendere la pienezza del comandamento divino e tutta la portata, e per spiegarlo senza unirvi viste terrene. Egli solo poteva anche aggiungere al precetto la forza dell'esempio nell'adempimento perfetto di tutta la legge, tanto da poter dire: Vi ho dato l'esempio perchè facciate come mi avete veduto fare. 

 

2° PUNTO: Integrità. della legge. — Nostro Signore la stabilì su parecchi punti: 1) Il decalogo ha detto: «Non ucciderai». I Farisei prendevano alla lettera questo comandamento, e scusavano gli atti violenti. Nostro Signore ci ricorda che questo precetto interdice ogni collera, ogni ingiuria ed anche ogni sentimento interiore d'ostilità contro il prossimo; raccomanda il mutuo compatimento e la pronta riconciliazione dopo l'offesa. 2) Il decalogo proibisce l'adulterio. Contrariamente ai Farisei, nostro Signore dice che questo precetto interdice fin il minimo desiderio, sguardo e pensiero cattivo, fino al punto d'assicurare che sarebbe meglio perdere l'occhio o la mano se ci fossero occasione di scandalo. 3) La legge di Mosè autorizza, in certi casi, il divorzio. Nostro Signore ci fa qui notare la divina tolleranza dovuta alla debolezza del popolo giudeo, ma proibisce questo nella legge nuova, e ristabilisce l'indissolubilità del matrimonio. 4) La legge di Mosè proibiva lo spergiuro, e ordinava di rispettare il giuramento. I Farisei limitavano questo rispetto ai giuramenti fatti in nome del Signore, ma si curavano poco di quelli fatti in nome del cielo e dell'altare. Nostro Signore ci dice che ogni giuramento deve essere mantenuto, ma che non bisogna farne abitualmente, perchè deve bastare la semplice affermazione. 5) La legge di Mosè colpiva perfino i colpevoli con la pena del taglione: dente per dente, occhio per occhio. I Farisei trasportavano questo nella vita privata e giustificavano la vendetta. Nostro Signore ci dice che bisogna sopportare l'ingiuria con pazienza e rendere bene per male. 6) La legge prescriveva l'amore del prossimo. I Giudei intendevano questo, solo a riguardo delle genti della loro razza, e ancor oggi la pensano così. Nostro Signore ci dice che questo precetto si applica a tutti gli uomini, e che bisogna amare i nemici stessi, e fare bene a quelli che ci odiano come il Padre che è in cielo fa splendere il sole tanto sui buoni, quanto sui cattivi. 

 

3° PUNTO: Con quali intenzioni e disposizioni bisogna osservare la legge. — I Farisei osservavano la legge per ipocrisia, per essere veduti e per interesse, con un forte spirito di critica e di denigrazione per gli altri. Nostro Signore ci dà per modello le disposizioni del suo proprio cuore, sempre così umile e caritatevole. 1) Se fate l'elemosina, dice, fatela con modestia; il Padre celeste che vede nel segreto, ve la renderà. 2) Se pregate, fatelo di preferenza nella solitudine, senza agitazione, senza troppe parole, nello spirito della bella preghiera del Pater. 3) Se voi digiunate, non fate ostentazione; non accarezzate le opere con l'amor proprio. 4) Fuggite la passione delle ricchezze che vi porta ad una ipocrita devozione per i piccoli che volete spogliare. L'avarizia rapace è un peccato di razza in Israele. Nostro Signore gli oppone la virtù del distacco e la confidenza nella Provvidenza divina. 5) Fuggite lo spirito di critica e di censura; non giudicate, e non sarete giudicati; perdonate, e sarete perdonati; non cercate la pagliuzza nell'occhio del vicino quando avete una trave nel vostro. Infine prendete le precauzioni necessarie per ben osservare la legge. Pregate e domandate a Dio il fervore e la perfezione. Siate misericordiosi col prossimo ed avrete misericordia; praticate la mortificazione esteriore ed interna; entrate dalla porta stretta, la strada del cielo richiede sacrifici, superateli con costanza e coraggio. 

 

Risoluzione. — O mio adorabile Salvatore, ammiro i sentimenti del vostro Cuore. Voi ci domandate di praticare tutta la legge, nell'integrità della giustizia e della carità, e ce ne avete dato l'esempio. Ecco che mi metto nuovamente al vostro servizio, sotto la vostra guida; prendetemi per mano, e non abbandonatemi. 

 

FIORETTO: — Recita sette Pater o sette Gloria in onore delle sette effusioni di Sangue di Gesù.

 

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