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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

14° Luglio

SAN BONAVENTURA (1221-1274)

 

Egli di buon mattina svegliandosi, il cuor suo rivolgerà al Signore che lo creò, e nel cospetto dell'Altissimo farà sua orazione... Perchè se il gran Padrone vorrà, lo riempirà dello spirito d'intelligenza, ed egli spanderà come pioggia gl'insegnamenti di sua sapienza (Eccl. XXXIX, 6). 

 

1° Preludio. Anche S. Bonaventura è un santo del Sacro Cuore; egli ne ha parlato mirabilmente. 

 

2° Preludio. Ottenetemi, o Serafico dottore, la grazia di vivere con voi nel Cuor di Gesù. 

 

1° PUNTO: La preparazione. — San Bonaventura è nato a Bagnorea. Quando aveva quattro anni fu gravemente malato, ed allora, la pia madre, andò a raccomandarlo alle preghiere di san Francesco d'Assisi: il bambino guarì. La madre, riconoscentissima, si affrettò ad offrirlo al Signore, e l'abituò ben presto alle virtù dell'umiltà e dell'obbedienza. Il bambino, fin da quando ebbe l'uso della ragione, apparve infiammato d'amor di Dio. A ventidue anni, Bonaventura, entrò nell'Ordine di san Francesco: studiò a Parigi sotto Alessandro di Halès ed in compagnia di san Tommaso d'Aquino. Il ricordo della Passione di nostro Signore lo infiammava d'amore per il Salvatore: era il soggetto ordinario delle meditazioni e sovente i suoi occhi erano bagnati di lacrime. La gioia spirituale rivelava l'innocenza dell'anima. Sacerdote, tradiva l'emozione all'altare, con l'abbondanza delle lacrime: quando predicava, ispirava negli uditori il fuoco sacro, di cui bruciava egli stesso. Era veramente un amico del Sacro Cuore. 

 

2° PUNTO: Le grandi opere. — All'età di ventitrè anni divenne professore alla Sorbona, e il Re san Luigi lo ammetteva sovente alla tavola, e ne domandava i consigli; lo pregò anche di scrivere un ufficio della Passione e diversi trattati: in essi si manifesta l'amore ardente del santo dottore per nostro Signore. Nel 1256 venne eletto generale del suo Ordine, e vi fece regnare il fervore e la carità. Andò a fare un ritiro all'Alverna, nel luogo in cui san Francesco aveva ricevuto le stigmate: durante questo ritiro scrisse il libro della Via dell'anima per andare a Dio, e vi preparò la Vita di san Francesco. La divozione per la Regina degli Angeli era ardente: e ne scrisse le lodi nel libro: Specchio della Vergine, e parafrasò il salterio in onore di lei. Quando inviava i missionari nelle più lontane regioni, rimpiangeva di non poter andar con loro a dar il sangue per nostro Signore. Rifiutò fin che potè le dignità, ma il papa Gregorio X l'obbligò ad accettaré il cardinalato, e lo condusse con sè al Concilio di Lione, riunito per realizzare l'unione della Chiesa greca alla Chiesa latina e per risvegliare lo zelo per la crociata. Vi furono cinquecento vescovi, e san Bonaventura attrasse gli orientali con la dolcezza, e li ricondusse all'unione. Ma caduto malato si preparò alla morte con la contemplazione del Crocifisso. 

 

3° PUNTO: L'apostolo del Sacro Cuore. — Il dottore serafico per bocca del quale, dice il papa Sisto V, lo Spirito Santo sembra aver parlato, canta soavemente la divozione al Sacro Cuore: «Sapessi, anima mia, quant'è dolce il Cuor di Gesù! Entravi, e quando tu ci sarai, possa tu chiudere su di te la porta delle ferite, affinchè ti sia impossibile di uscirne! «Non voglio più separarmi da Gesù attaccato alla croce. Voglio fare in lui tre tende, una nelle mani, una nei piedi, la terza nel suo costato per farvi la mia dimora per sempre... Qui parlerò al suo Cuore, ed otterrò tutto ciò che vorrò... Da quando vi sono entrato, e vi ho fatto dimora, vi trovo una tal dolcezza che mi mancano le parole per esprimerla. «Quant'è l'accecamento degli uomini che non sanno entrare nel Cristo per le ferite! Essi consumano invano le forze in futilità inutili. Ma perchè tardate tanto a penetrarvi? Le mura di separazione sono rovesciate, e voi trascurate d'entrarvi!... «Entrateci, e tutto ciò che è in voi di carnale scomparirà, e voi troverete in queste divine ferite sorprendenti delizie. «Non esitare più, o anima mia, unisciti al Cuor di Gesù, e tu vedrai di quale dolcezza sarai colmata. Fanne l'esperienza; non potrebbe essere diversamente, poichè questo sacratissimo Cuore è una cella piena di profumi, la porta del paradiso, il tesoro della sapienza divina e dell'eterno amore». Queste pagine di san Bonaventura non differiscono da quelle di santa Margherita e di santa Geltrude. E' quindi un santo del Sacro Cuore, e per noi un modello e protettore. 

 

Risoluzioni. — Con san Bonaventura voglio abitare nel Cuor di Gesù, vi troverò una cella di profumi, il tesoro della sapienza e dell'amore e la porta del paradiso. E' al Calvario sopratutto, è davanti al Crocifisso, è nella meditazione della Passione, che il Cuor di Gesù si apre più facilmente a noi. Vi voglio entrare per attingervi la scienza dell'amore e della riparazione. 

 

FIORETTO: — Con mortificazioni, implora la Sapienza celeste; recita sette Gloria alto Spirito S.

 

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