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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

31° Luglio

SANT'IGNAZIO DI LOYOLA (1491-1556) 

 

O mangiate adunque, o beviate, o facciate altra cosa, tutto fate a gloria di Dio. Non siate d'inciampo nè ai Giudei nè ai Gentili, nè alla Chiesa di Dio; siccome io pure in tutto mi adatto a tutti, non cercando la mia utilità, ma quella di molti, affinchè siano salvi (I ai Cor., X, 31). 

 

1° Preludio. S. Ignazio deve essere onorato come amico del Sacro Cuore. Egli ha dato ai suoi religiosi uno spirito atto a prepararli a divenire propagatori della devozione al Sacro Cuore. 

 

2° Preludio. Grande Santo, insegnatomi a far tutto per la gloria di Dio e per l'amore del Sacro Cuore. 

 

1° PUNTO: La sua preparazione. — Si sa come la grazia divina ha toccato il cuore d'Ignazio a Pamplona, mentre all'ospedale leggeva le vite dei Santi. Allora giurò un'inviolabile fedeltà a Gesù ed a Maria; si consacrò al loro servizio, e mantenne il giuramento. La santa Vergine gli apparve circondata di luce, tenendo fra le braccia il bambino Gesù. Compreso allora d'amore per Gesù e Maria si decise ad abbandonare il mondo. A Monserrato s'innamorò del ritiro, ed a Manresa scrisse gli esercizi che hanno il merito di commuovere fortemente le anime e condurle a Dio. Egli avrebbe voluto andare in Terra Santa ad attingere un più grande amore di Gesù in quei luoghi stessi, in cui si sono compiuti i grandi misteri della salute. Finiti gli studi a Parigi fece i primi voti a Montmartre, insieme ai compagni, nel martyrium di san Dionigi. Certamente non è senza un disegno della Provvidenza che la Basilica del Sacro Cuore s'erge là, ove tanti santi hanno amato, ed hanno pregato: sant'Ignazio, san Francesco Saverio, san Francesco di Sales, san Vincenzo de' Paoli, M. di Bérulle e tanti altri. Nessun posto era meglio preparato per ricevere la Basilica Nazionale del Sacro Cuore. 

 

2° PUNTO: La vita religiosa. — Sant'Ignazio procede negli Esercizi con un'ammirabile logica. Egli ci dimostra le tre concupiscenze che ci trascinano al peccato: l'orgoglio, l'avarizia, la sensualità; e ci propone le tre disposizioni contrarie: obbedienza, povertà, castità, come riparazione e come mezzi preventivi. Queste disposizioni santificanti ci insegnano a considerarli negli esempi di nostro Signore dalla culla fino al Calvario. E come studiando le virtù di nostro Signore, incontriamo in tutti i misteri le meraviglie dell'amore per noi, sant'Ignazio finisce con il fermarci alla contemplazione dell'amore. Dio ci ha creato per servirlo. Noi abbiamo peccato, la morte ci minaccia, facciamo penitenza: è questa la vita purgativa. Formiamoci alla virtù, mercè la meditazione degli esempi di nostro Signore: questa è la vita illuminativa. Fissiamoci nell'amore di riconoscenza e di preferenza per Dio: questa è la vita unitiva. Formati da questa ginnastica intellettuale, Ignazio ed i compagni divennero ardenti come serafini. Si consacrarono alla cura dei malati negli ospedali di Venezia; fondarono ogni specie di opere a Roma: orfanotrofi, rifugi, asili. Francesco Saverio partì per l'India; altri due andarono nel Marocco, quattro nel Congo, tredici in Abissinia. Qualche altro andò a cominciare nel Brasile le ammirabili comunità d'Indiani che hanno fatto la meraviglia del mondo. Giacomo Laynez ed Alfonso Salmeron presero una parte importante nel Concilio di Trento. Dopo tanti lavori e grandi prove, Ignazio andò a rivedere in cielo il Salvatore che tante volte gli si era già manifestato. Riteniamo sopratutto le sue direzioni ammirabili sull'obbedienza e sull'umiltà che sono le vie luminose e sicure per andare a Dio. 

 

3° PUNTO: Il santo del Sacro Cuore. — Sant'Ignazio ha messo così bene l'istituto sulla via della devozione al Sacro Cuore, che esso è stato scelto da nostro Signore per la propaganda di questa devozione. Il santo aveva una tenera divozione per i sacri Cuori di Gesù e di Maria: nostro Signore stesso gli aveva fatto a parecchie riprese il dono del proprio Cuore, come dice il padre Bernier. Portava sul petto un'immagine della santissima Vergine che egli chiamava: «Santa Maria del Cuore». E l'invocava con amore assicurando d'aver con essa ricevuto molte grazie straordinarie. Dopo la morte egli apparve in compagnia di san Francesco Saverio al venerabile Bernardo di Hoyos, il grande iniziatore della devozione al Sacro Cuore in Spagna, e lo trattenne lungamente su questa devozione, e gliela raccomandò vivamente. Quanti amici e apostoli del Sacro Cuore non si contano fra i suoi figli! San Pietro Canisio, san Francesco Borgia, san Luigi Gonzaga, il padre Saint-Jure, il beato De la Colombière, il padre Croiset, il padre Gallifet, il padre di Hoyos, ecc. Dai frutti si conosce l'albero. 

 

Risoluzioni. — Con sant'Ignazio voglio consacrarmi con tutto il cuore agli esercizi spirituali ed alla meditazione quotidiana in unione al Sacro Cuore. L'obbedienza ai superiori ed alla regola per amore di nostro Signore è per me la strada della santità: è quella che il Cuor di Gesù vuole da me. 

 

FIORETTO: — Diciamo di cuore; Tutto per te, mio Dio. Fa una buona azione a gloria di Dio.

 

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