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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

24° Agosto

LA REGALITA' DI GESU' CRISTO 

 

Ma dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù andò nella Galilea predicando il Vangelo del regno di Dio e dicendo: È compiuto il tempo e si avvicina il regno di Dio. Fate penitenza, e credete nel Vangelo (S. Marco, I, 11). 

 

1° Preludio. Io proclamo la vostra regalità, o mio Salvatore, io vi credo, e vi amo. Regnate su tutta l'anima, su tutta la vita, sopra tutte le mie facoltà. 

 

2° Preludio. È il regno del vostro Sacrd Cuore, o Gesù, che io invoco con tutto il cuore. Regnate con la misericordia, con l'amore, con la bontà. Guadagnate i nostri cuori ed uniteli al vostro. 

 

1° PUNTO: La regalità di Gesù Cristo. — È l'insegnamento di tutto il Vangelo, Dio ha unito il Verbo Incarnato alla sua regalità, e l'ha incaricato di governare il cielo e la terra: «Mi ha dato ogni potere in cielo e in terra. Dio Padre mi ha rimesso tutto» dice nostro Signore in san Matteo (XXVUII e XI). «Il Padre ama il Figliuolo, e ha rimesso tutto nelle sue mani. — Padre mio, i miei discepoli erano vostri, ma voi me li avete dati tutti» dice ancora nostro Signore in san Giovanni (III e XVII). Il Padre ha messo tutto alla dipendenza di lui, e lo ha costituito capo di tutta la Chiesa» dice san Paolo agli Efesini (I, 22). «Non è agli angeli che Dio ha sottomesso il mondo futuro», dice san Paolo agli Ebrei II, 5); ma in un tratto della Scrittura (Salmo VIII) dice queste parole: Chi è l'uomo perchè voi vi ricordiate di lui? e che è il Figlio dell'uomo, perchè voi lo visitiate? Voi, per un po' di tempo, l'avete reso inferiore agli angeli, e poi l'avete incoronato di gloria e d'onori, gli avete dato impero sulle opere della vostra mano, avete messo ogni cosa sotto i suoi piedi». Dal momento che Dio gli ha sottomesso ogni cosa, aggiunge l'apostolo, egli non ha dunque lasciato nulla che non gli sia assoggettato. 

 

2° PUNTO: Caratteri di questa regalità. — Come Verbo di Dio per cui tutte le cose sono state fatte, Gesù Cristo è necessariamente il Re e il Padrone di tutta la creazione. Ancora come Verbo incarnato tutte le potenze gli sono state date in cielo e sulla terra. Egli è il Re di tutta l'umanità e di tutti i popoli, domina sopra tutti i cori angelici, e comanda con autorità a tutte le legioni dell'inferno. Non v'è nulla al mondo che non gli sia soggetto, poichè tutto ciò che è del Padre è suo (S. Giov. XVI, 15). Egli è il principe dei re della terra (Ap. I, 4). A lui dunque, gloria e trionfo nei secoli dei secoli. Nostro Signore dice a Pilato che se egli dichiara di essere re, gli è per rendere testimonianza alla verità e per farla splendere nelle anime (S. Giov. XVIII). Egli è dunque Re per farsi conoscere, poichè egli stesso è la verità e la luce suprema. Egli è re per farsi amare, servire e adorare. L'obbligo essenziale dei sudditi è di studiare il divin re, di scolpirne nei cuori i precetti ed i consigli, di regolare i sentimenti e la condotta sui suoi insegnamenti, in una parola, di vivere secondo il Vangelo. Il suo regno sarà sempre contraddetto. I ministri di Satana preferirebbero sempre la menzogna ed il vizio alla verità ed alla virtù. Secondo la profezia di Simeone, il nome del re, Gesù, sarà sempre il segno di contraddizione che dividerà l'umanità in due campi. Sarà sempre la vita per gli uni la morte per gli altri fino al giudizio supremo. O Gesù, re di verità, vivete nel mio cuore, regnate in tutta la mia vita. Prendete la direzione di tutte le mie facoltà; io mi consacro nuovamente a voi; parlate e comandate: che volete che faccia? 

 

3° PUNTO: Il regno del Sacro Cuore. — Nostro Signore ci ha descritto lui stesso la sua regalità d'amore: «Imparate da me che sono dolce ed umile di cuore». Il profeta aveva detto a Sion: «Ecco che il tuo re viene a te pieno di dolcezza» (Zacc. IX, 9). Mansuetudine infinita, dolcezza e umiltà di cuore, sono i caratteri del nostro divin re Gesù. Il suo giogo è dolce, il suo fardello è leggero, e vicino a lui si gode la consolazione ed il sollievo: «Venite a me voi tutti che soffrite». Sul Calvario il trono è la croce; la lancia lo scettro; il sangue del suo Cuore ne copre tutto il corpo come un mantello di porpora. Il titolo della croce proclama la sua regalità a tutti i secoli: «Gesù di Nazareth, re dei Giudei». È il vero regno dell'amore, il regno del Sacro Cuore. Ma qual è il codice di questa regalità? Dolcezza e umiltà, pazienza e carità; eccone tutta la legge. Questo regno ha un sacro stendardo, cioè la croce prima, il Crocifisso, il cui cuore è stato trapassato dalla lancia; poi il Crocifisso stesso apre la tenda, e ci mostra nel petto il Cuore aperto, e allora questo Cuore diventa un secondo segno aggiunto alla Croce: segno destinato a notare una nuova effusione d'amore del Salvatore, una domanda d'amore sempre più pressante, una domanda di riparazione e di sacrificio amoroso. Il regno del Cristo diventa l'amore del Sacro Cuore. 

 

Risoluzioni. — O Gesù, venite e regnate nell'anima mia. Regnate per la grazia sempre crescente. Fate regnare nell'anima e in tutta la mia vita le virtù del vostro Sacro Cuore, l'umiltà e la dolcezza, la riparazione e il sacrificio, l'amore che vi è dovuto e la carità per il prossimo. 

 

FIORETTO: — Non mormorare mai; non assecondare i mormoratori.

 

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