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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

24° Settembre

NOSTRA SIGNORA DELLA MERCEDE 

 

Tre giorni dopo vi fu uno sposalizio in Cana di Galilea, ed vi era la madre di Gesù. E fu invitato anche Gesù con i suoi discepoli alle nozze. Ed essendo venuto a mancare il vino, disse a Gesù la Madre: non hanno più vino (San Giov., II, 1). 

 

1° Preludio. Tre giorni dopo la vocazione degli apostoli, Maria interviene immediatamente per prestare il concorso nell'opera di Gesù. 

 

2° Preludio. Maria soffre quando vede soffrire. O Maria, la mia povera anima è tanto sofferente, guardatela dunque. 

 

1° PUNTO: Maria, Regina e Madre di misericordia. — Nessuno meglio di sant'Alfonso de Liguori ha espresso questa verità: Maria non è Regina di giustizia per punire i peccatori, è una Regina di grazia e di misericordia, il cui solo ufficio è d'aver pietà dei peccatori, e di tutti quelli che soffrono». Nostro Signore ci ha detto: «Venite a me, voi tutti che soffrite, e che siete affaticati, ed io vi solleverò». Ma pubblicando nel Vangelo il miracolo di Cana, aggiunge un'equivalenza: «Venite a me per Maria, indirizzatevi a lei, ed ella mi domanderà le grazie ed i miracoli di cui avete bisogno». O Maria, Madre del mio Dio e mia Signora, Dio vi ha resa così ricca, solo perchè abbiate a soccorrere i poveri, e se vi ha stabilita Regina di misericordia è per mettervi in condizione di soccorrere i miserabili. Come tale voi non andate in cerca di meriti, ma di miserie allo scopo di soccorrere i bisognosi. Al tredicesimo secolo voi visitaste le galere dei paesi barbari, e aveste pietà di tanti cristiani prigionieri: ai nostri tempi, visitate i poveri cristiani incatenati dal demonio, dal mondo, dalle passioni; suscitate apostoli del Sacro Cuore che sappiano toccare questi cuori raffreddati e indurli ad abbandonare quelle catene, nelle quali stanno avvinti. 

 

2° PUNTO: Il gran fatto storico. — In quel tempo, un uomo pio, chiamato Pier Nolasco, della diocesi di Carcassonne, pensava piangendo gl'innumerevoli schiavi dei paesi barbari, e si domandava quale mezzo avrebbe dovuto usare per liberarli. Ma v'era qualcuno più grande di lui, che vi pensava come lui, e meglio ancora: c'era la Regina e la Madre delle misericordie, Nostra Signora del Soccorso o della pietà. Maria era in procinto d'intervenire come a Cana e non diceva: «Non hanno più vino», ma diceva: «Non hanno più libertà questi poveri prigionieri, non hanno più chiese, non hanno più culto, Eucaristia, pane e vino supersostanziali». E Maria parlò ai servi della casa, a Pier Nolasco, a Raimondo Pennafort e al re Giacomo I d'Aragona per dir loro: «Fate ciò che Gesù vi dice, fate quello che v'ispira, organizzate una compagnia di uomini generosi che facciano collette, portino le mie divise, e vadano a riscattare i poveri schiavi, uomini che arrivino ad offrire se stessi, a portare le catene in luogo di quei poveri cristiani che soffrono laggiù». E nello stesso tempo la Vergine versava nel cuore di quelli che aveva chiamato un ardore vivissimo di eseguire i suoi disegni e quelli del buon Maestro. L'opera, si eseguì e anche largamente. Maria vi vegliava, nostro Signore la benediceva, per cui sorsero tosto, da parecchie parti, conventi, in cui la vita religiosa fioriva sotto il bel nome di Nostra Signora della Redenzione degli schiavi.. I grandi frutti di quest'opera hanno ispirato ai sommi Pontefici il pensiero di farci celebrare questa festa al 24 settembre, per ringraziare la santissima Vergine della sua misericordiosa intercessione. 

 

3° PUNTO: Maria, liberateci dalle catene del peccato e dalla schiavitù del demonio. — Con la Chiesa vi rivolgo, o Maria, questa preghiera. Le preci dei poveri prigionieri di Barberia e la vista delle loro miserie vi hanno commossa. Ascoltate quindi anche le Mie povere preghiere: io sono più infelice dei poveri prigionieri dell'Islam, essi avevano solamente i corpi incatenati, avevano legami ai piedi; ma io ho l'anima incatenata dal peccato e schiava del demonio. Lo so bene, quanto sono disprezzabile e macchiato, non dovrei avere l'ardire di venire a voi e di chiamarvi madre; ma voi non volete certamente che le miserie impediscano la confidenza che provo facendo appello alla vostra pietà. Io merito, è vero, che mi respingiate, ma vi prego di considerare ciò che ha fatto e sofferto per me il vostro divin Figlio Gesù; poi respingetemi, se lo potete. Sono un miserabile peccatore; ho offeso la maestà divina; ohimè! ormai il male è fatto, venite voi in mio aiuto, voi, o Madre mia, che potete aiutarmi. Non ditemi che non potete assistermi, giacchè so che siete onnipotente, e che ottenete da Dio tutto ciò che desiderate. Ecco che io vi dico con sant'Anselmo: «O mostratemi che avete pietà di me, o mostratemi in chi posso trovare più misericordia ed avere più confidenza che in voi. Ma io non troverò nessuno, ben lo sapete, che abbia una pietà più grande della vostra per gl'infelici». Guardate le mie catene, esse fanno soffrire voi quanto soffro io; lo so. Voi piangete nel mirare la povera anima mia; se è necessario compite un miracolo, ma liberatemi. 

 

Risoluzioni. — Nostra Signora della Mercede e della Misericordia, abbiate pietà di me. Vedete quanto sono incatenato dalle catene della tiepidezza, della mollezza, della stanchezza. Il demonio mi stringe con le catene, tutte le facoltà sono sue schiave; il pensiero è schiavo di quei ricordi che lo dissipano, e lo turbano, il cuore è schiavo di molte affezioni disordinate. Rompete le catene, e liberatemi. 

 

FIORETTO: Pratica una penitenza; recita cinque Pater.

 

 

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