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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

4° Ottobre

SAN FRANCESCO D'ASSISI (1182-1226) 

 

Nè io prego solamente per questo, ma anche per coloro i quali per la loro parola crederanno in me. Che siano tutti una sola cosa, come tu sei in me, o Padre, e io in te; che siano anch'essi una sola cosa in noi onde creda il mondo che tu mi hai mandato (S. Giov., XVII, 20). 

 

1° Preludio. S. Francesco è uno dei santi che hanno maggiormente manifestata l'efficacia di questa preghiera del Salvatore. Egli formava un unico tutto con Gesù, e non aveva che un cuore con lui. 

 

2° Preludio. Grande santo, ottenete dal Salvatore che io gli sia assai unito dietro il vostro esempio, e che non abbia con lui che un unico cuore. 

 

1° PUNTO: Gesù e Francesco non formarono che un cuore solo. — Gesù è venuto, ed ha sacrificato tutto per amore, del Padre e delle anime. Nello stesso modo san Francesco ha sacrificato ogni cosa: parenti, patria, ricchezza; e tutto allo scopo di poter dire a Dio: «Voi siete il mio Padre e mio tutto» E si diede completamente al Signore e Dio dicendo come Saul sulla strada di Damasco: «Signore, che volete che faccia?», Gesù gli rispose: «Lascia tutto ed avrai tutto» E Francesco era preparato, con quest'offerta, alla grande missione che Dio voleva affidargli. Un giorno mentre era in ginocchio davanti ad un crocifisso, udì una voce che gli diceva: «Ripara le rovine della mia Chiesa». Egli si mise all'opera, e lavorò fino all'ultimo respiro. Prendendo sotto ogni rapporto il contrappeso del mondo seguì in tutto la divisa del Cuor di Gesù: «Non cerco la gloria, ma onoro il Padre. Ho sete della sua gloria: Sitio!». San Francesco fu veramente acceso, come nostro Signore, della gloria di Dio e della salute delle anime: divenne così somigliante a nostro Signore che venne segnato con le stigmate della Passione nelle mani, nei piedi e nel cuore. — Vero santo del Sacro Cuore, venne dato da nostro Signore a Margherita Maria come un protettore per questa missione. 

 

2° PUNTO: Il primo tratto di somiglianza fra questi due cuori è l'amor di Dio. È certo che di tutti i tratti di somiglianza che esistono fra il Cuor di Gesù e il cuore di Francesco, il principale, è l'amore di Dio. Bastava pronunciare davanti a Francesco la parola amore, per farlo cader in estasi. Lo si è visto percorrere le campagne esclamando: «O amore! o amore! tu non sei amato». E gli ardenti affetti del cuore li esprimeva molto frequentemente: «Fate, o mio Dio, che la dolce violenza del vostro amore mi stacchi da tutte le cose sensibili, e mi consumi interamente, affinché possa morire per voi d'amore infinito. Ve lo domando per voi stesso, o Figlio di Dio, che siete morto per me. Mio Dio e mio tutto! Chi siete voi, e chi sono io? Io non sono che un verme della terra: eppure desidero amarvi, o mio adorabile Signore. Vi consacro l'anima, il corpo con tutto ciò che sono. Cercherò di fare nel miglior modo tutto quanto contribuirà alla vostra gloria. Sì, o Signore, è questo l'unico oggetto dei miei desideri». La vita di Francesco fu una continua preghiera e una continua contemplazione; egli non cessava di conversare con colui che era l'oggetto di tutti i suoi affetti. Meditava soprattutto sui misteri dell'Incarnazione e della Passione che sono le manifestazioni più sensibili del grande amore di nostro Signore per noi. Avrebbe voluto dare la vita per Gesù, come Gesù aveva data la sua per noi, e nel 1219 s'imbarcò ad Ancona con i crociati, e andò a predicare ai Saraceni; ma questi invece di perseguitarlo lo ricevettero con onore e Francesco se ne tornò allora in Italia. I lunghi ritiri sull'Averna furono una vera serie di estasi amorose. E in un'estasi d'amore morì infatti presso il santuario di S. Maria degli Angeli. 

 

3° PUNTO: Il secondo tratto di somiglianza di questi due cuori è l'amore degli uomini. — Il Cuore di Gesù e il cuore di Francesco ebbero gli stessi sentimenti per gli uomini: quelli di una madre e di una tenera madre. Il cuore di Francesco fu, come quello di Gesù, un porto sicuro nel quale tutti i poveri cuori umani, sbattuti dalle tempeste, potevano trovare un asilo: fu un cuore d'apostolo, un cuore di fuoco. Simile ad un carro infuocato percorreva il mondo; ardendo del desiderio di trascinare dietro a sè tutti gli uomini per condurli in cielo. Il suo cuore infiammato d'amore istituì i tre ordini che hanno dato tanti santi al cielo. Dopo il capitolo generale dell'Ordine nel 1219 inviò religiosi in Grecia, in Africa, in Francia, in Spagna, in Inghilterra per diffondere il regno di Dio, riservandosi le missioni della Siria e dell'Egitto, ove sperava di trovare il martirio! Il cuore di Francesco non era aperto solamente alle miserie morali, ma anche alle miserie fisiche ed oh, quanto amava i poveri e la povertà! Quanto era tenero verso gli ammalati e gli afflitti! San Francesco ci disse poi come san Paolo: «Siate miei imitatori». Dietro il suo esempio entriamo nel Cuor di Gesù amandolo ed imitandolo. 

 

Risoluzioni. — Nostro Signore ha dato alla terra san Francesco nel secolo XIII come ha dato il Sacro Cuore nel secolo XVII per ravvivare la Chiesa, e svegliare nei cuori la fiamma dell'amore. Tocca a me ora approfittare di queste grazie; io devo vivere dello spirito di san Francesco nella povertà, nel distacco, nell'umiltà per andare senza ostacolo ad attingere l'amore al Cuore di Gesù.

 

FIORETTO: — Pensa cinque minuti che hai da morire: ascolta che cosa ti rimprovera il cuore.

 

 

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