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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

3° Dicembre

SAN FRANCESCO SAVERIO 

 

Allora Gesù disse ai suoi discepoli: Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, e dia mano alla sua croce, e mi segua... e chi perderà l'anima sua per amor mio, la troverà. Che giova all'uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde l'anima? (S. Matteo, XVI, 24). 

 

1° Preludio. Intendo nostro Signore che mi dice che non serve a niente guadagnare tutti i beni della terra a detrimento della mia anima. 

 

2° Preludio. S. Francesco Saverio, ottenetemi la grazia di disprezzare il mondo per unirmi a Gesù e lavorare alla salvezza delle anime. 

 

1° PUNTO: Distacco dal mondo. — San Francesco Saverio si trovava in pericolo di perdersi; aveva avuto successi negli studi, insegnava brillantemente, l'ambizione lo adescava, inoltre era in relazione con giovani tedeschi, propagatori a Parigi delle nuove dottrine di Lutero. Avrebbe voluto conciliare la vanagloria e l'amor del mondo con il cristianesimo, ma sant'Ignazio ne guadagnò l'affetto, e gli ripetè sovente questa parola: «Che serve all'uomo guadagnare l'universo intero, se perde l'anima sua?». Dopo violenti combattimenti interni Saverio si arrese finalmente alle impressioni della grazia, e si lasciò guidare da sant'Ignazio che lo condusse alla vita d'orazione ed al distacco dal mondo. Essi fecero voto a Montmartre d'andare a mettersi al servizio del Papa per tutte quelle opere che egli avesse voluto affidar loro. A Venezia, Saverio nell'ospizio degl'Incurabili passava le notti in preghiera dopo aver impiegato il giorno nel rendere agli ammalati i servizi più umili. Si dedicava specialmente a quelli che avevano malattie contagiose; che abnegazione! che generosità! che contrasto con la vita mondana! Pratichiamo il disprezzo del mondo secondo la nostra vocazione, così si acquistano grazie, consolazioni e frutti di salute. 

 

2° PUNTO: L'attaccamento a nostro Signore. — Saverio venne ordinato sacerdote a Venezia il giorno della festa di san Giovanni Battista nel 1535. Fece con sant'Ignazio ed i compagni i tre voti religiosi, ma era così penetrato della santità del sacrificio della messa che volle prepararsi lungamente prima di offrirlo. Passò i quaranta giorni che precedettero la prima messa in una capanna abbandonata, coricandosi sulla nuda terra, e non vivendo che delle offerte dei fedeli. Con quale fervore consacrò per la prima volta il corpo e il sangue di nostro Signore! Dopo questa santa celebrazione i Padri andarono a Roma per gettare le fondamenta del loro ordine; il loro unico pensiero essendo la gloria di Dio e l'amore di nostro Signore; le deliberazioni furono accompagnate da preghiere, vigilie, e penitenze austere. Per amore di nostro Signore, Saverio considerava un vero guadagno le fatiche, le sofferente ed i pericoli. Come un altro san Paolo si faceva tutto a tutti per guadagnar tutti a Gesù Cristo. Quando nostro Signore gli faceva conoscere ciò che avrebbe dovuto soffrire, egli esclamava: «Ancora, Signore, ancora di più!». Nelle consolazioni di cui era frequentemente colmato, diceva: «Signore, ora basta, non merito tanto, non merito d'esser consolato». L'amore per nostro Signore era quindi un amore puro e disinteressato. Saverio non cercava se stesso, ma unicamente la gloria di Dio e il bene delle anime. Dove sono le nostre disposizioni? Siamo veramente soprannaturali? Le nostre intenzioni sono disinteressate? Cerchiamo prima di tutto la gloria di Dio, la salute delle anime, la consolazione di nostro Signore, il regno del Sacro Cuore? 

 

3° PUNTO: Zelo per le missioni. — Il primo progetto di Saverio e dei compagni fu d'andare in Palestina per lavorare alla conversione degl'infedeli; avevano tutti il segreto desiderio del martirio, ma la guerra che regnava fra Venezia ed i Turchi mise ostacolo al disegno. Si misero a disposizione del Papa che affidò loro la cura di predicare le missioni a Roma, poi, dietro domanda del re del Portogallo, Saverio partì per le Indie. Che zelo mostrò allora! A Goa prese alloggio fra i poveri all'ospedale; rifiutò l'appartamento che gli offerse il vicerè. Predicò le missioni nella città, poi percorse tutte le Indie a prezzo delle più grandi fatiche. La sua missione divenne simile a quella degli apostoli per l'estensione e per la rapidità dei successi. Impiegava gli stessi mezzi di cui essi si erano serviti per convertire il mondo idolatra: la preghiera, l'umiltà, il disinteresse, la mortificazione. Saverio, poi, veniva anche aiutato dal dono dei miracoli. Sant'Ignazio gli inviò compagni, ed egli lasciò nelle Indie cristiani fiorenti, e passò nel Giappone, ove pure ebbe grandi successi, ma a prezzo delle stesse fatiche e di grandi umiliazioni. Morì mentre predicava le missioni nell'Isola di Sancian vicino alla Cina. Qual è il nostro zelo? Facciamo tutto quanto sta da noi per il prossimo, secondo la nostra vocazione? 

 

Risoluzioni. — Lavorerò per il regno del Sacro Cuore e per la salute delle anime in opere precise. Oggi stesso devo determinare ciò che intendo fare. 

 

FIORETTO: - Recita tre Pater e Ave ai tre Cuori di Gesù, Giuseppe e Maria; passa la giornata in fervore.

 

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