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UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

17° Marzo

Vita di solitudine e di raccoglimento 

 

I. — Vita di solitudine. — Nazaret è un paesello della Giudea di poco conto, disperso nel verde dei campi e solitario. Il silenzio dei suoi viottoli è appena interrotto dal rumore di qualche veicolo e di qualche strumento da lavoro. Qui Giuseppe ha fissato la sua casuccia e, separata da essa, la sua bottega di fabbro. Qui abitano i personaggi più illustri, che possegga la terra. Vivono tranquilli e pacifici. È qui che si svolge la vita nascosta e privata dell'Uomo-Dio. Nessuno meglio di Giuseppe poteva fargli da padre. Egli era tutto raccolto in sé stesso, concentrato nel pensiero e nel possesso di Gesù. Gesù era tutto per lui. A misura che cresceva in sapienza, in età e in grazia, gli riempiva ogni giorno più la mente e il cuore. Quale monito e quale confusione per noi, tanto pieni di noi stessi e tanto avidi di mostrarci, di comparire, di tutto sapere. Si vive perciò spesso agitati e malcontenti di sé, vuoti di mente, aridi nella preghiera, senza il gusto di quella pace, che sorpassa ogni umano sentimento, e che forma il nostro maggior bene quaggiù. 

 

II. — Vita di raccoglimento. — La vita a Nazareth si svolgeva in un perfetto raccoglimento interiore. Si ponga dinnanzi allo sguardo cotesto stato interiore, si elevi ad alta potenza, e si avrà un qualche concetto di quello che era il raccoglimento di Giuseppe, e quindi il suo rapimento in Gesù, che formava tutta la ragione del suo vivere, dell'anima sua. Nessuna divagazione nei sensi e nella mente, nulla penetrava delle mire terrene, il cuore era come un mare calmo, un cielo serenissimo. Codeste sono le delizie riservate alle anime di vita interiore, che sanno tenersi raccolte, e nel raccoglimento unite al Signore. Il silenzio esteriore è la prima barriera del raccoglimento, ma, per conservarlo e alimentarlo, occorre la barriera del silenzio interiore, che sgombra lo spirito dei vani pensieri, delle vagolanti immaginazioni, degli affetti naturali, per far posto alla presenza di Dio e alla dolce unione con Lui. 

 

Fioretto: Riservarsi durante il giorno alcuni minuti di rigoroso silenzio, per aprire la via al silenzio interiore. 

 

Giaculatoria: S. Giuseppe, amico del Sacro Cuore, prega per noi. 

 

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