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UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

20° Marzo

Smarrimento di Gesù 

 

I. — Gesù smarrito. — Gesù era giunto al dodicesimo anno, tra gl'incanti più fulgidi dell'età adolescente. Gli correva allora l'obbligo di accompagnare Giuseppe e Maria nella visita annuale, che facevano al tempio di Gerusalemme. Era costume che gli uomini procedessero separati dalle donne. Al ritorno ognuno degli sposi credeva che Gesù stesse con l'altro, ma, giunti alla sera, si accorsero che Egli mancava. Quale amara sorpresa, quale dolore! Lo ricercano dappertutto, ne domandano a parenti e amici pongono attenzione a tutti i posti, dove si sarebbe potuto fermare, ma invano. Anche noi andiamo soggetti alla perdita di Gesù. Avviene talvolta per nostra stoltezza, che trascinati dalla cupidigia o dall'orgoglio, lo allontaniamo dal nostro cuore, con grave rischio di andar perduti. Ma ciò che rende più deplorevole la nostra sorte, è il nessun rammarico per tale perdita, è l'indifferenza, in cui ristagniamo, e forse per lungo tempo. Segno codesto di poco o nessun amore per Gesù. Allora invece occorre rialzarsi presto, riconoscere la propria miseria, e mettersi con premura alla ricerca di Gesù. 

 

II. — Gesù ritrovato. — Iddio non affligge, che per consolare, non mette a prova, che per accrescere il merito, non si nasconde, che per svelarsi più amabile. Giuseppe aveva moltiplicato le ricerche, aveva tentato ogni mezzo, ma invano. Ritornati difatti nel tempio, al terzo giorno, ebbero la dolce sorpresa di trovarlo seduto a disputare in mezzo ai dottori, sfolgorante di sapienza divina. «Figliolo — esclamò Maria — perché ci hai fatto questo? Ecco che il padre tuo ed io oppressi dal dolore ti andavamo cercando». Il cuore di Giuseppe dovette sussultare d'intima gioia, ma, secondo il suo costume, egli si tenne in silenzio, e tanto più godette, quanto più s'era affaticato nella ricerca di Gesù. Così parimenti accade alle anime che mosse dalla grazia, si mettono con sforzo alla ricerca di Gesù, e si riconciliano con Lui. Quanta letizia arreca l'incontro con Gesù! Come allora si gusta la dolcezza del servire e amare Iddio! E quanta forza essa infonde, per poter perseverare nel bene! Né è meno soave la gioia di un'anima tiepida, che finalmente risorge dal suo letargo, esce dal ristagno delle sue miserie, e corre alacre nel servizio di Dio. È forse la tiepidezza il tuo stato presente? Gesù lo ritroverai nella preghiera fervente, nella lettura spirituale, soprattutto nella meditazione, fatta con seria applicazione. 

 

Fioretto: Trascorrere un'oretta in Chiesa meditando il proprio stato spirituale presente, e progettare l'avvenire. 

 

Giaculatoria: O Giuseppe fortissimo, che ritrovasti con gaudio Gesù nel tempio, prega per noi. 

 

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