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UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

2° Maggio

LA DIGNITÀ DELLA SUA MISSIONE - UN CONTINUO ESERCIZIO 

 

Nessun uomo ebbe mai in terra incarico più sublime di quello di S. Giuseppe: essere Sposo alla Sposa stessa dello Spirito Santo; convivere per tanti anni e conversare familiarmente con Gesù, esercitare presso di lui l'ufficio di educatore, di salvatore e di padre, rappresentare la stessa autorità dell'Eterno Padre ed esserne come il Vicario presso il suo eterno Figliolo, ecco un cumulo di dignità a cui non era e non sarebbe mai salito altro uomo sulla terra. Tanta eccellenza di cariche, invece di inorgoglire l'umile fabbro di Nazareth, accrebbe in lui la sua umiltà. La cognizione perfetta, che egli aveva del proprio nulla dinanzi alla maestà divina, gli faceva comprendere l'imparità delle sue forze in confronto ad una missione così alta e la sproporzione delle sue virtù ad un grado così eminente; perciò più considerava la sublimità a cui Dio l'aveva innalzato, e più si abbassava nella propria cognizione e nella stima di se stesso. Sapeva Giuseppe, scrive il P. Faber, di essere l'ombra, la figura del Padre Eterno, e tale cognizione l'annichiliva. Occupato costantemente dalla idea della dignità dell'ufficio suo, col più profondo rispetto si nascondeva nei sentimenti più umili della sua propria abiezione. I veri uomini grandi, più che dall'ubbidienza, sono resi umili dal comando, perciò l'umiltà di Giuseppe per tutta la sua vita fu sostenuta dal grande ufficio che egli aveva da compiere nel comandare a Gesù e nel fare da superiore al suo Dio. Difatti il servo innalzato dal padrone oltre i meriti suoi, se è sincero conoscitore di se stesso, sempre più si umilia e si abbassa : così Davide più era da Dio ricolmato di favori, e più riconosceva la propria indegnità: Cresciuto poi, fui umiliato ed oppresso (Salmo 87, 16). Quanto più si umiliò San Giuseppe, che conobbe il suo nulla assai meglio che Davide non conobbe la bassezza della sua origine, e i cui ministeri furono tanto più sublimi! Il santo Profeta non ebbe che a reggere il popolo di Israele ed a figurare il Messia venturo; S. Giuseppe ebbe invece a reggere lo stesso Dio di Israele e nutrire e conservare al mondo il Messia venuto. Egli sentì perciò più profondamente la confusione del proprio nulla, e più Dio lo innalzava, e più si umiliava; si teneva indegno, il più indegno di tutti, di comandare a Gesù e di essere Sposo a Maria; dinnanzi ad essi si considerava come l'ultimo nella propria stima, sebbene ad essi fosse preposto; e poiché l'altezza della sua dignità aumentava a mille doppi il basso concetto che aveva di sé, egli si teneva ancora come l'ultimo degli uomini ed il più indegno di tutti. 

 

PREGHIERA PER TUTTO IL MESE DI MAGGIO

 

San Giuseppe, eletto da Dio per essere lo sposo purissimo di Maria e il padre putativo di Gesù, intercedi per noi che ci rivolgiamo a te. Tu che fosti il fedele custode della sacra famiglia, benedici e proteggi la nostra famiglia e tutte le famiglie cristiane. Tu che hai sperimentato nella vita la prova, la fatica e la stanchezza, aiuta tutti i lavoratori e tutti i sofferenti. Tu che avesti la grazia di morire tra le braccia di Gesù e di Maria, assisti e conforta tutti i moribondi. Tu che sei il patrono della santa Chiesa, intercedi per il Papa, i Vescovi e tutti i fedeli sparsi nel mondo, specialmente per coloro che sono oppressi e che soffrono persecuzione per il nome di Cristo.

 

FIORETTO: - Supplica Giuseppe che ti ottenga la grazia di vincere un tuo difetto in questo mese.

 

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