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UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

4° Settembre

SAN GIUSEPPE FIDANZATO CON MARIA.

 

Preparazione come il primo giorno.

 

Virtù: Obbedienza.

 

San Giuseppe proseguì la sua vita nascosta, divisa fra il lavoro e la preghiera, schivando ogni rapporto con le donne (come vi si era abituato fin dall'infanzia), supplicando con i più ardenti voti Iddio, ad accelerare la venuta del Messia: quando un giorno gli arrivò un messo del Gran Sacerdote, che gli portò l'ordine d'indossare le sue migliori vesti, prendere con sé un bastoncello e portarsi subito a Gerusalemme. L'ubbidiente figlio di Davide, senza esitare, nè sofisticare sull'ordine ricevuto, si mise tosto in viaggio. Il motivo era il seguente. Maria aveva compiuti i 14 anni, e conveniva che uscisse dal tempio, dove era stata allevata. Sua madre le annunziò che si pensava di maritarla; ma la Beata Verginella, vivamente commossa, dichiarò di aver votato al Signore la propria verginità. Sant'Anna però che sapeva già da sua madre Emerenziana, e più tardi da un Angelo, che Maria era la prescelta a Madre del Messia, la persuase ad obbedire al Sommo Sacerdote. Quindi Iddio stesso si manifestó a Maria, e le ordinò di abbracciare lo stato matrimoniale. La Venerabile Maria d'Agreda dice tanto bene: Iddio tentò Maria come Abramo. I pensieri della Beata Vergine erano così discosti come il cielo dalla terra, dall'idea di maritarsi. Ma si sottomise rassegnata al comando di Dio, fidente nella divina bontà che non la lascerebbe mancare al suo voto. Combattimento e trionfo, che dovette qualche giorno più tardi riportare anche il castissimo san Giuseppe. Ecco come racconta l'Agreda questo fatto. Di dodici anni, dice, si era quest'angioletto già offerto al Signore, mediante il voto, fra gli ebrei inaudito, di verginità. Il Sommo Pontefice seppe frattanto, dalla bocca stessa di Maria, il voto da essa fatto, e ne rimase altamente sbalordito. Risolse dunque di prender consiglio dai Sacerdoti, cosa dovesse farsi in un caso così singolare, e incominciò delle preghiere con essi, perchè il Signore facesse conoscere la sua santissima volontà. Mentre stavano riuniti a questo fine nel tempio, sentirono improvvisamente una voce dal Sancta Sanctorum, che diceva al Sommo Pontefice: «Fa venire tutti i giovani che sono ancora nubili, della discendenza di Davide, e dà a ciascuno una verga: e quella che germoglierà, indicherà colui che deve sposare Maria». Il Gran Sacerdote lo annunziò al popolo, ordinando che ogni uomo nubile della famiglia di Davide portasse un bastoncello, su cui fosse scritto il proprio nome. Si fece così ; il Sommo Pontefice li prese, e portò nel Sancta Sanctorum. S'incominciò a pregare, ma siccome nessuna verdeggiò, il Gran Sacerdote chiese a Dio, che cosa ciò significasse, e sentì nuovamente rispondere mancare una verga. Si fecero più diligenti ricerche, per vedere se non ci fosse nessun altro della casta Davidica, e non mancava che Giuseppe. Allorchè comparve innanzi al Sommo Pontefice, e seppe il motivo per cui era chiamato, sbigotti', ma ubbidiente e rassegnato sempre alla volontà di Dio, lasciò mettere la sua verga nel Sancta Sanctorum. Si fecero delle preghiere, e frattanto la bacchetta verdeggiò, e spuntò un bellissimo fiorellino bianco. Sopravvenne quindi lo Spirito Santo, in forma di colomba, e si pose sopra Giuseppe, alla sorpresa generale di tutto il popolo. Allora Sant'Anna presentó Maria allo sposo, che Iddio stesso le aveva scelto, e quindi si fidanzarono. Riconosci da tutto ciò che pregio incomparabile ha agli occhi del Signore l'ubbidienza, se Egli volle che queste due castissime Colombine rinunziassero piuttosto al santo loro voto di rimanere nubili, che di resistere alla volontà dei loro superiori. Che cosa avrà costato a Maria e Giuseppe, nessuno se lo può immaginare. Ma la prova fu corta, e ben presto al sacrificio della loro volontà succedette la pace dello Spirito Santo. Impara da ciò, come Iddio vuole che ti regoli riguardo agli ordini dei tuoi superiori. E quando, ingannato dalla tentazione, credessi di poter fare a gusto tuo, per esercitare una maggiore virtù, ricordati di Maria e Giuseppe, e di' alle tue voglie: «no, io non mi allontanerò mai da ciò che i miei superiori mi hanno ordinato o mi comanderanno».

 

MASSIMA. - Un cuore umile ed obbediente è il sacrificio più accetto al Signore che presto lo ricompensa.

 

GIACULATORIA. - Ottienimi, o gran Santo, una perfetta sommissione di giudizio a tua imitazione.

 

ORAZIONE. - Io ammiro l'eroica vostra obbedienza, o gran San Giuseppe, sacrificando al volere di Dio con tanta prontezza il vostro giudizio, in cosa tanto perfetta. Oh! quanto mi vergogno innanzi a Voi di tante mie ostinazioni e disubbidienze! Ma d'ora in poi voglio esser docile e pieghevole in tutto ai miei superiori. Voi, o caro Santo, ottenetemi la grazia d'esser fedele a questo proponimento, e soffrir prima ogni cosa, che mai trasgredirlo.

 

FIORETTO. - Per amore ed imitazione di San Giuseppe, studiati oggi di mettere perfettamente in pratica i consigli, che in diverse circostanze ti avrà dati il tuo Confessore.

 

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