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UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

21° Settembre

DIMORA IN EGITTO.

 

Atto della presenza del Dio ecc. come il primo giorno.

 

Virtù: Buon esempio.

 

Quando il bambino Gesù si avvicinò a quel paese idolatra, dice la venerabile Margherita, dispose gli animi degli Egiziani in modo tale, che sebbene non lo conoscessero, pure operò con il suo potere sopra di loro, in guisa tale che S. Giuseppe e Maria SS. trovarono abbastanza buona accoglienza in Egitto. Quei popoli si sentivano felici di averli in mezzo a loro, li contemplavano talvolta con ammirazione, secondo quanto piaceva al divino Infante d'operare nelle anime loro. Erano meravigliati della santa vita di Giuseppe, e qualche volta Gesù bambino lasciò veder loro alcuni raggi della sua divina bellezza, che li attirava ad amarlo. Ciò nonostante, il Signore impresse loro così grande rispetto verso la Sacra Famiglia, che nessuno osava trattarli con famigliarità, ma davanti all'adorabile Bambino erano sempre compresi d'ammirazione per le sue perfezioni. Questa cordialità non era naturale agli Egizi. Gli altri forestieri non li accoglievano cosi; ma Dio disponeva i loro cuori in modo, che S. Giuseppe non fu mai obbligato a chieder elemosina. Ogni giorno la divina provvidenza somministrava il necessario, come durante la traversata del deserto; solo che in Egitto operava in un modo più naturale, facendo cioè capitare a S. Giuseppe tanto lavoro quanto poteva bastare per vivere, sempre però poverissimamente. La loro abitazione che ancora si visita nel vecchio Cairo (che anticamente si chiamava Fostat) è un oscuro antro o cantina, internata fra casupole, senz'altra luce che quella della porta, ed è un piccolo andito quadrato, caduto purtroppo al giorno d'oggi in mano ai Cofti scismatici, che ne hanno fatta una loro cappella, dove un mercante che ne è il padrone vi specola su. Se il cuore di San Giuseppe fosse ancora capace di soffrire in cielo, patirebbe nel veder quella povera casa, dove il Figliuolo di Dio si degnò dimorare così povero per amor nostro, profanata a quel modo! Ed è così che lasciano i luoghi santi in mano agli acattolici i tiepidi figli della vera Sposa di Gesù Cristo la Chiesa! Ma che lezione ed esempio per chi crede, considerare di che lugubre buco si contentò per sua abitazione la Sacra Famiglia in tutto il tempo che stette in Egitto! L'epoca di aprir gli occhi alla luce della verità non era giunta per gli Egizi, continua la beata Margherita, e sebbene provassero sensi di profondo rispetto alla Sacra Famiglia, non conseguirono ancora la grazia della giustificazione. In presenza di San Giuseppe, della Vergine e del Bambino non osavano pronunciar parola. Ognuno provava nel proprio cuore un sentimento nascosto, di cui non sapeva render conto a sè stesso, ma che sebbene li legava ad essi, era però sempre temperato da profonda venerazione. In ogni pena che li tribolava, accostandosi solo a una delle tre Sacre Persone, e specialmente al Bambino, sentivano in un momento sparire la loro malinconia. Queste SS. Persone non ebbero mai familiare commercio con quella nazione. Il santo Bambino non si trovò mai mescolato con i figli degli Egiziani, ma sempre con Maria e Giuseppe. Nessuno nè grande ne piccolo osò mai baciare Gesù bambino. Questo privilegio era unicamente riservato ai suoi genitori. La SS. Vergine fu sempre più illuminata sulla dignità divina del suo Figliuolo, a segno tale, che alle volte dopo averlo fissato per un poco (per esempio quando dormiva), finiva con il coprirgli il volto con un velo, perchè non reggeva più a prolungare la contemplazione di così eccelsa bellezza. Gesù spandeva spesso su Maria e Giuseppe dei raggi, che li riempivano di accesissimo amore, ed allora li attirava a rimirarlo beandoli in Dio. Il giorno, in cui la Madonna svezzò il Bambino, questi cominciò a camminare, e con i primi suoi passetti andò pieno di amorevolezza, prima verso Maria, e poi verso Giuseppe. Oh! che fragranza celeste spandono queste rivelazioni della venerabile Margherita, d'una povera suorina, che con la sua semplicità ed innocenza, li aveva attinti nella sua vera fonte, ch'è l'orazione! Quante persone al giorno d'oggi seguono la falsa umiltà degli Egiziani, che certo non le condurrà mai a quei gaudi ineffabili di cui godevano Giuseppe e Maria per la loro costante unione di cuore con Gesù! Dicono costoro che non osano per rispetto accostarsi spesso alla santa Comunione. Ma la verità è che non vogliono lasciar l'adorazione di qualche loro idoletto. Per gli uni è il teatro, i balli, i pericolosi passatempi del mondo. Per gli altri saranno le vanità, gli amoreggiamenti, i romanzi. Per altri infine l'avarizia, il capitalizzare ecc. Per tutti però è poca voglia di far bene. Schivano le prediche, perchè li riempiono di confusione, e suscitano i rimorsi. Con falsa umiltà si giudicano tanto da poco, da non voler leggere i libri scritti dai Santi, per non esser alla loro portata, ma cose troppo alte. Ma il motivo vero per cui non sono alla loro portata, è perché hanno mente e cuore nel paganesimo, cioè nei suddetti idoli del mondo, che li rendono ottusi per capire la parola di Dio, che temono che questa risvegli in loro i rimorsi della coscienza che vorrebbero dormisse sempre.

 

MASSIMA. - La purità dell'innocenza sale con più facilità della stessa scienza alla sommità del conoscimento delle cose divine, che dipende dai lumi di Dio.

 

GIACULATORIA. - Ottenetemi, o caro San Giuseppe, ch'io non sia mai di scandalo a nessuno, ma che attiri con i buoni esempi altri alla virtù.

 

ORAZIONE. - Caro San Giuseppe, guardate dal Cielo che orribili esempi hanno ai giorni d'oggi innanzi agli occhi i poveri ragazzi! Noi dobbiamo tremare, che la fede possa andarsene dall'Europa per causa del gelo dei cuori per la religione. Ma, o San Giuseppe benedetto! ricordatevi che in Europa è ora assai aumentata la vostra devozione, quella dell'Immacolata vostra Sposa, e del Dívin Cuore di Gesù. Deh! in grazia dei pochi che fra tante abominazioni ancora vi venerano, ed implorano piangenti il vostro aiuto, intercedete da Dio, che spanda una nuova effusione del Divino Spirito Paraclito su questa terra coperta della grandine dell' incredulità, che faccia sciogliere i cuori ghiacciati degli uomini in lacrime di penitenza, e rinnovi il mondo, con il trionfo della giustizia e della religione.

 

FIORETTO. - Fa' qualche azione che sia di buon esempio agli altri, ma scegli qualcuna che ti costi, piuttosto che quelle che stuzzicano il tuo amor proprio.

 

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