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UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

11° Dicembre

Il cuore di s. Giuseppe fu tutto acceso di carità verso Gesù, ch'egli amò da padre, e padre di un tale Figlio.

 

Allorquando Iddio innalzò Salomone al trono dopo la morte di Davide suo padre gli donò una tale larghezza di cuore, che la Scrittura lo paragona all'arena che si trova sul lido del mare. Così Iddio dichiarando Giuseppe padre di Gesù Cristo doveva provvederlo di un gran cuore, di un cuore di tale ampiezza che potesse amare da padre, e padre del Figlio di Dio. E questo appunto è ciò che fece l'Eterno Padre, dice Ruperto abate, scegliendo Giuseppe per compagno non solo della sua dignità, ma anche dell'affetto paterno. E per riuscirvi gli formò nel seno un cuor tutto nuovo, e rese l'antico assai più tenero di quel ch'era prima. E certo per lo meno che lo riempì d'un amore il più puro, il più forte che possa avere un padre; se la natura facendo un uomo padre, l'infiamma di un così grande amore che non può venir meno ed estinguersi per quante sollecitudini, travagli ed ingratitudini specialmente abbia ad incontrare, quanto più volendo Iddio che un uomo divenga padre per grazia, gl’infonderà nel cuore un amore tanto più ardente quanto la operazioni di Dio sono più eccellenti di quelle delle creature; essendo la grazia, al dire di sant'Ambrogio, nell'amare tanto più veemente della natura? Se poi si aggiunge che Iddio di sua propria elezione destinò un uomo non solo ad esser padre nel modo che abbiamo spiegato, ma padre di un Figlio il più amabile e il più perfetto che fosse giammai e che possa immaginarsi, dovrà con giusta illazione conchiudersi che la sapienza e bontà del grande Iddio doveva accendere nel cuore di questo avventurato padre fiamme di amore proporzionate in qualche modo alle perfezioni di quel figlio adorabile. Ah sì! destinato che ebbe Iddio Giuseppe ad essere padre di Gesù, dovette infondere nel suo cuore un amore il più ardente d'ogni altro amore che abbia mai avuto alcun uomo verso i suoi figli. Quando il principe degli Apostoli s. Pietro fu investito della dignità di vicario di Gesù Cristo, fu nell'atto stesso acceso nel suo cuore un amore degno del vicario di Gesù. Quando Giovanni divenne il favorito del Salvatore, gli fu dato cuore ripieno di tanto amore quanto ce ne voleva per infiammare un tale favorito. Non altrimenti allorquando Iddio costituì Giuseppe padre del Verbo incarnato fu necessario dargli tanto amore quanto era necessario per sostenere la dignità di essere padre del Verbo incarnato. E questo certamente non doveva essere un amor naturale, che è proprio anche degl'idolatri e delle stesse belve feroci verso i loro figli; ma quell'amore che negli altri padri è un amore puramente umano, diveniva in Giuseppe un amore tutto divino. Le forze della natura bastano ad un Padre per fargli amare il suo figlio, ma ha bisogno del soccorso della grazia per amare il suo Dio come deve. Or Giuseppe amava perfettamente il suo Dio amando il suo figlio, poichè nella medesima persona trovava il suo Figlio e il suo Dio, ed era nell'avventurato impegno di aumentare un così santo amore, e lo aumentò a dismisura come vedremo in appresso. Udiste, o anime devote? s. Giuseppe ebbe un cuore tutto ardente di carità verso Gesù, perchè in Gesù riconosceva il suo Dio, il suo Figlio fatto uomo per amore del genere umano; e il vostro cuore come arde di amore per lo stesso Gesù? In esso voi trovate Dio e l'uomo. Dio, ch'è quanto dire una bontà, una bellezza, una potenza, una sapienza, una santità e in una parola tutte le perfezioni in grado infinito. Dunque in esso si trova da soddisfare ogni vostro desiderio per quanto vasto esso sia, e da riempire l'immensa capacità del vostro cuore che non può essere riempito da nessun bene creato. Questo Dio è uomo al tempo stesso, e prendendo un corpo ed una natura simile alla nostra, egli rende le sue bellezze, le sue perfezioni tutte divine come sono, le rende, dico, materiali, sensibili, accomodate alla nostra debolezza, proporzionate ai nostri sensi. Come dunque possiamo noi scusarci di amarlo per quanto grossolani, materiali ed attaccati ai sensi noi siamo, avendo in Gesù Cristo per termine del nostro amore un oggetto divino al tempo stesso ed umano, spirituale e sensibile, e che può appagare il nostro cuore, la nostra ragione e i nostri sensi, e che deve attirare al tempo stesso il nostro rispetto il nostro amore, la nostra stima e tenerezza? Se noi rimaniamo indifferenti a riguardo di Gesù Cristo, o se siamo tiepidi nel suo amore, conviene dire che noi siamo più mostri che uomini. Ah! destiamoci dal nostro sonno, e ci serva a scuoterci l'esempio di s. Giuseppe, del quale se sapremo valercene, sarà per noi uno stimolo potente per cominciare ad amar Gesù Cristo con tutta l'anima, con tutto il cuore, con tutte le nostre forze. Ah! se ti trovassi freddo in tale amore accostati a Giuseppe, avvicina il tuo al suo cuore, il quale essendo come una fornace di amore lo riscalderà e farà in esso penetrare la fiamma beata. Rifletti per altro che questo amore non deve essere soltanto affettivo, ma effettivo, e sarà tale se a somiglianza parimenti di s. Giuseppe farai in tutte le cose la volontà di Dio.

 

Giaculatoria.
O umilissimo s. Giuseppe, pregate per noi!

Affetti.
O uomo veramente umile e degno di essere esaltato quanto più vi abbassaste volontariamente sulla terra! O gloriosissimo s. Giuseppe, ottenetemi la grazia di una vera conoscenza di me stesso con l'aprire innanzi ai miei sguardi l'abisso del mio niente e con il racchiudermi in esso per non uscirne mai più. Ottenetemi pure di rimandare alla loro sorgente quei beni e doni che ho ricevuti dal cielo; di sopportare con piacere le contraddizioni ed i disprezzi del mondo, di svuotare il mio cuore dell'amore di me stesso e della propria stima per riempirlo di Dio e di zelo per la maggiore sua gloria. Oh! se io sarò con il vostro aiuto umile in tutto, troverò grazia presso il mio Dio, e l'anima mia sarà ripiena di celesti favori.

 

ORAZIONE

A te, o Beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per, quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù,così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Amen. (Leone XIII)

 

FIORETTO: - Passa la giornata santamente: recita un Angele Dei.

 

 

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