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20 AGOSTO

 

SAN BERNARDO DI CHIARAVALLE

 

Digione, Francia, 1090 - Chiaravalle-Clairvaux, 20 agosto 1153

Bernardo, dopo Roberto, Alberico e Stefano, fu padre dell'Ordine Cistercense. L'obbedienza e il bene della Chiesa lo spinsero spesso a lasciare la quiete monastica per dedicarsi alle più gravi questioni politico-religiose del suo tempo. Maestro di guida spirituale ed educatore di generazioni dei santi, lascia nei suoi sermoni di commento alla Bibbia e alla liturgia un eccezionale documento di teologia monastica tendente, più che alla scienza, all'esperienza del mistero. Ispirò un devoto affetto all'umanità di Cristo e alla Vergine Madre. (Mess. Rom.)

 

PREGHIERA A SAN BERNARDO

O ammirabile San Bernardo, che nell'ardore di uniformarvi al Crocifisso Gesù meritaste che Egli apparendovi nella sua amabilità di padre, dolcemente vi abbracciasse; fate, che ancor noi ansiosi di corrispondere all'infinita carità del Redentore, portiamo scolpite nel cuore tutte le amarezze di sua passione e morte ed i dolori della nostra celeste Madre Maria; affinché trovando in essi conforto e perdono, ci conciliamo, con una vita santa, la benevolenza dell'Eterno Giudice, che placato meritiamo di godere e lodare insieme con Voi, per tutta l'eternità nel Cielo. Amen.

 

NOVENA A SAN BERNARDO

(clicca)

 

 

PREGHIERE DI SAN BERNARDO

 

MEMORARE

 

Ricordati, o vergine Maria, 
che non si è mai udito 
che alcuno,
ricorrendo al tuo patrocinio, 
implorando il tuo aiuto
e la tua protezione, 
sia stato da te abbandonato. 
Animato da tale confidenza, 
a te ricorro,
o vergine delle vergini e madre mia, 
a te io vengo e davanti a te me ne sto, 
povero peccatore gemente. 
Non disprezzare le nostre suppliche, 
ma ascoltaci, propizia,
ed esaudiscici.
Amen

 

 

 A te, Maria, fonte della vita, 
si accosta la mia anima assetata.

A te, tesoro di misericordia, 
ricorre con fiducia la mia miseria.
Come sei vicina, 
anzi intima al Signore! 
Egli abita in te e tu in lui.
Nella tua luce, posso contemplare 

la luce di Gesù, sole di giustizia.
Santa Madre di Dio,
io confido nel tuo tenerissimo 
e purissimo affetto.
Sii per me mediatrice di grazia

 presso Gesù, nostro salvatore.
Egli ti ha amata sopra tutte le creature, 
e ti ha rivestito di gloria e di bellezza.
Vieni in aiuto a me che sono povero 
e fammi attingere alla tua anfora 
traboccante di grazia.

 

 

O tu che nell’instabilità continua della vita presente
t’accorgi di essere sballottato tra le tempeste
senza punto sicuro dove appoggiarti,
tieni ben fisso lo sguardo al fulgore di questa stella
se non vuoi essere travolto dalla bufera.
Se insorgono i venti delle tentazioni
e se vai a sbattere contro gli scogli delle tribolazioni,
guarda la stella, invoca Maria!
Se i flutti dell’orgoglio, dell’ambizione,
della calunnia e dell’invidia
ti spingono di qua e di là, guarda la stella, invoca Maria!
Se l’ira, l’avarizia, l’edonismo
squassano la navicella della tua anima,
volgi il pensiero a Maria!
Se turbato per l’enormità dei tuoi peccati,
confuso per le brutture della tua coscienza,
spaventato al terribile pensiero del giudizio,
stai per precipitare nel baratro della tristezza,
e nell’abisso della disperazione, pensa a Maria!
Nei pericoli, nelle angustie, nelle perplessità,
pensa a Maria, invoca Maria!
Maria sia sempre sulla tua bocca e nel tuo cuore.
E per ottenere la sua intercessione, segui i suoi esempi.
Se la segui non ti smarrirai,
se la preghi non perderai la speranza,
se pensi a lei non sbaglierai.
Sostenuto da lei non cadrai,
difeso da lei non temerai,
con la sua guida non ti stancherai,
con la sua benevolenza giungerai a destinazione.

 

 

"Vergine madre, figlia del tuo Figlio,
Umile ed alta più che creatura,
Termine fisso d'eterno consiglio. 

Tu se' colei che l'umana natura
Nobilitasti sì, che il suo Fattore
Non disdegnò di farsi sua fattura. 

Nel ventre tuo si raccese l'amore
Per lo cui caldo nell'eterna pace
Così è germinato questo fiore. 

Qui se' a noi meridïana face
Di caritate; e giuso, intra i mortali,
Se' di speranza fontana vivace. 

Donna, se' tanto grande e tanto vali,
Che, qual vuol grazia e a te non ricorre,
Sua disïanza vuol volar senz'ali. 

La tua benignità non pur soccorre
A chi domanda, ma molte fiate
Liberamente al domandar precorre. 

In te misericordia, in te pietate,
In te magnificenza, in te s'aduna
Quantunque in creatura è di bontate! 

Or questi, che dall'infima lacuna
De l'universo infin qui ha vedute
Le vite spiritali ad una ad una, 

Supplica a te, per grazia, di virtute
Tanto, che possa con gli occhi levarsi
Più alto verso l'ultima Salute. 

Ed io, che mai per mio vedere non arsi
Più ch'io fo per lo suo, tutti i miei prieghi
Ti porgo, e prego che non sieno scarsi. 

Perchè tu ogni nube gli disleghi
Di sua mortalità coi prieghi tuoi.
Sì che il sommo Piacer gli si dispieghi. 

Ancor ti prego, regina che puoi
Ciò che tu vuoli, che conservi sani,
Dopo tanto veder, gli affetti suoi. 

Vinca tua guardia i movimenti umani!
Vedi Beatrice con quanti beati
Per li miei prieghi ti chiudon le mani!" 

(Paradiso, XXXIII, 1-39) 

 

 

O Spirito Santo,

anima dell'anima mia, in te solo posso 
esclamare: Abbà, Padre.
Sei tu, o Spirito di Dio,
che mi rendi capace di chiedere
e mi suggerisci che cosa chiedere.

 

O Spirito d'amore,
suscita in me il desiderio 
di camminare con Dio:
solo tu lo puoi suscitare.

 

O Spirito di santità,
tu scruti le profondità dell'anima
nella quale abiti, e non sopporti in lei
neppure le minime imperfezioni:
bruciale in me, tutte,
con il fuoco del tuo amore.

 

O Spirito dolce e soave,
orienta sempre più la mia volontà

verso la tua,
perchè la possa 
conoscere chiaramente,
amare ardentemente
e compiere efficacemente. 

AMEN

 

San Bernardo, Abate di Chiaravalle, domandò nella preghiera a Nostro Signore quale fosse stato il maggior dolore sofferto nel corpo durante la sua Passione. Gli fu risposto: “Io ebbi una piaga sulla spalla, profonda tre dita, e tre ossa scoperte per portare la croce: questa piaga mi ha dato maggior pena e dolore di tutte le altre e dagli uomini non è conosciuta. Ma tu rivelala ai fedeli cristiani e sappi che qualunque grazia mi chiederanno in virtù di questa piaga verrà loro concessa; ed a tutti quelli che per amore di essa mi onoreranno con tre Pater, tre Ave e tre Gloria al giorno perdonerò i peccati veniali e non ricorderò più i mortali e non moriranno di morte improvvisa ed in punto di morte saranno visitati dalla Beata Vergine e conseguiranno la grazia e la misericordia”. 

 

Preghiera per domandare una grazia 

Dilettissimo Signore mio Gesù Cristo, mansueto Agnello di Dio, io povero peccatore Ti adoro e considero la dolorosissima piaga della tua spalla aperta dalla pesante croce che hai portato per me. Ti ringrazio del Tuo immenso dono d’Amore per la Redenzione e spero le grazie che Tu hai promesso a coloro che contemplano la Tua Passione e l’atroce piaga della Tua Spalla. Gesù, mio Salvatore, incoraggiato da Te a chiedere quello che desidero, Ti chiedo il dono del Tuo Santo Spirito per me, per tutta la Tua Chiesa, e la grazia (...chiedere la grazia desiderata); fa che sia tutto per la Tua gloria e il mio maggior bene secondo il Cuore del Padre. Amen. 

 

tre Pater, tre Ave, tre Gloria 

 

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