UN ANNO CON DON ALBERIONE
17° Maggio
LA CARITA' - I
Or noi che abbiamo veduto attestiamo che il Padre ha mandato il Suo figliolo ad essere Salvatore del mondo. Se uno confesserà che Gesù è Figlio di Dio, Dio abita in lui ed egli in Dio. E noi abbiamo conosciuto la carità Che Dio ha per noi, e vi abbiamo creduto; Dio è carità e chi rimane nella carità sta in Dio e Dio dimora in lui (1 Gv. 4, 14-16).
1. La fede santifica la mente; la speranza santifica la volontà; la carità santifica il sentimento. La carità è virtù teologale infusa da Dio nell'anima; per essa noi amiamo Dio sopra ogni cosa perchè bene infinito e nostra eterna felicità, ed il prossimo per amor di Dio. L'amor di Dio e l'amore del prossimo sono una sola virtù cioè amor di Dio in Sè, o nelle Sue opere. Viene da Dio, tende a Dio, ci unisce a Dio. Dio è infinitamente grande, potente, buono, vero, bello: perciò infinitamente amabile. E' uno, ma trino nelle persone: è il Padre che genera da tutta l'eternità il Figlio e ci adotta per figli. E' il Figlio, uguale al Padre, che con l'incarnazione diviene nostro fratello e Redentore, E' lo Spirito Santo, mutuo amore del Padre e del Figlio che effonde in noi la vita soprannaturale; amiamo il prossimo perchè è immagine di Dio e perchè Gesù Cristo ama tutti; perchè in esso vi è la speranza di Dio od almeno si desidera che vi sia. Le anime semplici amano tanto il Signore; ed hanno grande merito in questa unione soprannaturale con Dio; per la mente, volontà, sentimento.
2. Il primo e il più grande comandamento è: «Amerai il Signore con tutta la mente, con tutto il cuore, con tutte le forze» (Mr. 12, 30). S. Francesco di Sales spiega: «E' l'amore di Dio che deve prevalere su tutti i nostri amori, e regnare su tutte le nostre passioni. Questo Dio richiede da noi: che tra tutti i nostri amori il Suo sia il più cordiale, signoreggi tutto il nostro cuore; il più affettuoso, che occupi tutta la nostra anima; il più generale, che adoperi tutte le nostre facoltà; il più nobile, che riempia tutta la nostra mente, il più fermo, che eserciti ogni nostra forza e vigore». E conchiude con un magnifico slancio di amore: «Sono Vostro, o Signore, e non devo essere che Vostro; Vostra è l'anima mia, e non deve vivere che per Voi; Vostra è la mia volontà, e non deve amare che Voi; Vostro è il mio cuore, e non deve tendere che a Voi. Io Vi devo amare come primo principio, perchè sono da Voi; Vi devo amare come mio fine e mio riposo, perchè sono destinato a Voi; Vi devo amare più dell'essere mio, perchè il mio essere sussiste per Voi; Vi devo amare più di me stesso, perchè sono tutto in Voi e per Voi».
3. Ho compreso, mio Gesù, Maestro Divino, devo amare Dio come Voi mi avete insegnato; come Voi avete amato il Padre; cioè senza limiti e senza riserve. Lo comprendo considerando le Vostre proteste del Getsemani: «o Padre, non sia fatta la mia, ma la Tua volontà» (Lc. 22, 42). Questa carità è comandata come fine: vivo per unirmi a Dio. Io lo devo volere: devo attendere ad essa sempre di più; devo sforzarmi di raggiungerla, di perfezionarmi sempre di più; lassù potrò possederla compiutamente ed eternamente.
ESAME. - Ho ben compreso che cosa sia la carità? Desidero di possederla? la chiedo costantemente al Signore? contemplo la carità del Cuore di Gesù?
PROPOSITO. - Avrò sempre di mira l'accrescimento della carità: sino al grado più perfetto: amar me stesso unicamente per Dio; amar Dio per Dio e per il paradiso.
PREGHIERA. - Atto di carità: Mio Dio, amo con tutto il cuore, sopra ogni cosa, Voi, bene infinito e nostra eterna felicità; e per amor vostro amo il prossimo mio come me stesso e perdono le offese ricevute. Signore, fate che io Vi ami sempre più.
FIORETTO: - Fa oggi, o proponi di fare al più presto, una Comunione con tutta purezza e umiltà.
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