UN ANNO CON DON BOSCO

 

19° Maggio

 

173) Che cos'è irreligiosità? 

 

Irreligiosità è l'irriverenza a Dio e alle cose divine, come la tentazione di Dio, il sacrilegio o profanazione di persona o di cosa sacra, la simonìa o compra e vendita di cose spirituali o connesse con le spirituali. 

 

56 - Eliodoro flagellato nel tempio. 

 

Seleuco, re di Siria avendo inteso da un Ebreo apostata, cioè traditore della propria religione, trovarsi nel tempio di Gerusalemme molti tesori, spedì Eliodoro che andasse a impadronirsene e li trasportasse in Antiochia, capitale del suo regno. Onìa, sommo sacerdote, fece osservare, che quei tesori e quelle ricchezze erano sostanze affidate alla santità del tempio, affinchè fossero distribuite alle vedove, agli orfani ed ai poveri; perciò non doversi tradire coloro i quali avevano affidato tali depositi ad un luogo sacro, onorato per tutto il mondo. Non punto mosso da ciò Eliodoro, voleva entrarvi per forza e tutto involare. Al sacrilego attentato tutti i cittadini di Gerusalemme inorridivano, e da ogni parte invocavano il divino aiuto. Il Signore apportò loro soccorso con un luminoso prodigio. Mentre Eliodoro coi suoi tentava di spezzare le porte del tesoro, l'ira divina lo colpì, e tutti caddero tramortiti a terra. Nel momento stesso apparve un uomo di terribile aspetto, cinto di armi auree, il cui cavallo avventandosi contro di Eliodoro, lo percosse coi piedi sul davanti. Apparvero altresì due giovani di sovrumano sembiante, i quali lo flagellarono per modo, che rimase tutto coperto di ferite. Caduto come morto, venne portato fuori del tempio. Alcuni servi di Eliodoro supplicarono Onìa che volesse pregare l'Altissimo per la vita del loro padrone. Onìa offrì un sacrificio al Signore, e mentre pregava ricomparvero quei medesimi giovani, che avevano flagellato Eliodoro, e gli dissero: — Rendi grazia ad Onìa, giacché il Signore a sua intercessione ti ha donata la vita. Tu poi annunzia per tutta la terra la grandezza e la potenza di Dio. Eliodoro ringraziò di cuore il Signore ed Onìa, e se ne tornò al suo re magnificando tutte le opere grandi da Dio operate, che egli con i propri occhi aveva veduto. (Bosco, Storia Sacra). 

 

57 - Convito sacrilego di Baldassarre. 

 

Baldassarre vinse in empietà Nabucodònosor, a cui era succeduto nel trono. In un convito, dato ai grandi del regno, volle fossero recati i vasi sacri rubati dal suo antecessore nel tempio di Gerusalemme e in quelli per disprezzo si diede a bere egli e i suoi convitati. Mentre si beveva, apparve una mano, la quale con caratteri ignoti scriveva sul muro rimpetto al Re. A quella vista atterrito egli chiamò i suoi saggi, perchè gli leggessero e gli spiegassero la scrittura, ma nessuno potè cavarne senso. Fu chiamato Daniele, a cui il re propose doni grandi se lo avesse soddisfatto. — Teco pur siano, disse Daniele, i doni tuoi, l'arcano scritto io spiegherò. Ma sappi che esso contiene la condanna delle tue empietà, a cui oggi hai posto il colmo con la profanazione dei sacri vasi. Mane, Thecel, Phares sono le parole scritte nel muro. Eccone la spiegazione: Mane: il tuo regno è finito; Thecel: fosti posto da Dio sulla bilancia e trovato mancante; Phares: il tuo regno sarà diviso e dato ai Medi ed ai Persiani. (Bosco, Storia Sacra). 

 

58 - Alcimo percosso nel tempio. 

 

Sparsasi la nuova della morte di Giuda, i suoi nemici alzarono il capo, e Bacchide, tante volte da lui sconfitto, senza contrasto potè sottomettere tutta la Giudea, impadronirsi di Gerusalemme e sollevare al pontificato un empio Giudeo di nome Alcimo. Col pessimo suo operare costui aveva apportato gran male alla sua nazione; ma mentre, tutto contento del grado sacrilegamente usurpato, attendeva ad abbattere una parte delle mura del tempio del Signore, improvvisamente da Dio percosso, divenne attratto, paralitico e muto di modo che, non potendo più profferire parola tormentato da dolori acerbissimi infelicemente morì. (Bosco, Storia Sacra). 

 

59 - Gesù scaccia i trafficanti dal tempio. 

 

Andato Gesù in Gerusalemme per celebrare la Pasqua, si recò al tempio e lo vide profanato dai trafficanti. Alcuni facevano mercato di buoi, di pecore, di colombe: altri tenevano cambio di monete. A quella vista il Redentore vivamente sdegnato, fece una sferza con alcune cordicelle, scacciò i venditori dal tempio, rovesciò a terra i banchi dei cambiatori gridando: — Sta scritto: la mia casa sarà detta casa di orazione, e voi ne faceste spelonca di ladroni. Quanto rispetto dobbiamo aver noi alle nostre chiese, che sono immensamente più rispettabili del tempio antico! (Bosco, Storia Sacra). 

 

(...) 

 

FRASE BIBLICA. - La tua destra mi salva, Signore. 

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - Il più gran nemico di Dio è il peccato.

 

PREGHIERA DEL MESE. - Venite, o Spirito di fortezza, e date forza al mio cuore, mantenetelo costante nelle tentazioni e traversie, datemi vigore e fortezza a respingere gli assalti dei miei nemici, affinchè non mi lasci mai indurre ad abbandonare Voi, mio unico bene. Così sia. Pater noster... (Da il Cattolico provveduto, 1868, don Bosco)

 

FIORETTO: - Oggi per amor di Maria, sopporta le contrarietà senza lamentarti.

 

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