UN ANNO CON DON BOSCO

 

23° Maggio

 

177) Perchè veneriamo anche le minime reliquie e le immagini dei Santi? 

 

Veneriamo anche le minime reliquie e le immagini dei Santi per loro memoria e onore, riferendo a essi tutta la venerazione, affatto diversamente dagli idolatri, che rendono alle immagini o idoli un culto divino. 

 

81 - Gli iconoclasti. 

 

Appena la Chiesa aveva condannata un'eresia, il demonio ne suscitava tosto un'altra a danno della fede. Dopo i Monoteliti sorsero gli Iconoclasti, cioè spezzatori delle sacre immagini. Dicevano costoro, come oggidì i protestanti, che non si devono venerare le sante immagini e quindi non solo le disprezzavano, ma per quanto potevano le facevano in pezzi. Quest'eresia produsse molti mali perchè protetta e sostenuta dagli imperatori greci, Leone Isaurico, Costantino Copremmo e Leone IV. Costoro per sempre più diffonderla, rinnovarono contro i cristiani inaudite crudeltà. Dio per altro volle egli stesso vendicare l'oltraggio fatto ai suoi santi e colpì di trista morte gli autori di quella persecuzione. (Bosco, Storia Eccl.). 

 

82 - La Chiesa Cattolica e le reliquie. 

 

a) Obiezioni dei Protestanti. 

 

Gli eretici e specialmente i protestanti dicono che il culto portato alle sante reliquie è contrario alla ragione ed alle divine scritture, aggiungendo non doversi adorare le reliquie perchè soltanto Iddio ò degno di essere adorato in spirito e verità. Noi diremo che gli eretici con tale osservazione dimostrano di essere poco istruiti nella dottrina cattolica. Diremo in generale, che noi giudichiamo cosa ragionevole dare segno di stima e di affetto alle ceneri di coloro che vivendo furono i benefattori dell'umanità, furono modelli di virtù a quelli che vissero nel mondo dopo di loro, e che ora, fatti amici di Dio, regnano con lui gloriosi in cielo. Gli eretici poi commettono un grande errore allorché dicono che i cattolici adorano le reliquie dei santi. Nessun catechismo, nessun pontefice, nessun concilio, nessun santo padre e, diremo in breve, nessun cattolico ha insegnato, nemmeno insegna presentemente doversi adorare le reliquie. La Chiesa Cattolica insegna di venerare le reliquie dei santi, ma non mai di adorarle. Dunque noi cattolici diremo ai protestanti che veneriamo, cioè portiamo stima e rispetto alle reliquie, come oggetti appartenenti ad individui cari a Dio ed agli uomini; ma non prestiamo loro alcuna adorazione, perchè adoriamo un solo Dio Creatore del cielo e della terra. 

 

b) Il culto delle reliquie non è contrario alla S. Scrittura. 

 

Quando poi dicono che il culto delle reliquie è contrario alla Bibbia, essi asseriscono il contrario di quanto sta scritto nella medesima Bibbia, perchè noi proviamo che tale dottrina è appoggiata sulla Bibbia, e che Dio medesimo ha fatto conoscere con miracoli che egli approva il culto delle reliquie, i quali miracoli sono pure registrati nei libri santi. Accenneremo qui soltanto alcuni dei molti fatti che si potrebbero addurre. Quando Mosè era per partire dall'Egitto, alla testa del popolo di Israele trasportò le reliquie del patriarca Giuseppe, perchè fossero con grande onore seppellite nella Palestina. Come di fatto furono più tardi sepolte vicino alla città di Sichem (Esodo, c. 13). Si legge che alcuni ebrei mentre portavano un morto alla sepoltura, per timore dei ladri si nascosero in una caverna, ove era stato sepolto il corpo di Eliseo. Appena il cadavere toccò le ceneri del santo Profeta risorse a nuova vita (Lib. 4 dei Re, c. 13). Una donna, che da molti giorni pativa il flusso di sangue, spinta dal desiderio di essere guarita, con viva fede cercava di avvicinarsi al Divin Salvatore. La qual cosa non potendo fare, perchè impedita dalla turba, toccò l'orlo delle vesti di Gesù Cristo. E questo bastò, per farla sull'istante guarire dalla sua infermità (S. Matteo, c. 9). San Pietro operava grandi miracoli, guariva molti infermi. Ma per la folla dei languenti che a lui erano portati, non potevano tutti avvicinarglisi: perciò erano messi in letto e li collocavano lungo le vie, affinchè almeno l'ombra di Pietro li andasse a toccare. E tutti quelli, sopra cui passava quell'ombra, erano guariti dalle loro infermità (Att. ap., c. 5). Sant'Agostino ci assicura che fra i miracoli operati dall'ombra di Pietro si annovera la risurrezione di un morto. Iddio operava pure grandi meraviglie per mezzo dell'Apostolo San Paolo. I medesimi sudarii e le cinture, cioè le camicie, lenzuola ed altri pannolini che avevano toccato le membra di quel santo Apostolo si portavano a gara sopra gl'infermi; e tutti, a tale meraviglioso contatto, erano liberati dai loro languori e dalle loro infermità (Att. ap., c. 19). Molti miracolosi fatti di tal genere sono registrati nella Bibbia. Moltissimi poi si leggono nella Storia Ecclesiastica che noi per brevità tralasciamo. Con questi fatti noi siamo dalla Bibbia assicurati, che la nazione degli Ebrei e lo stesso Mosè professavano venerazione alle reliquie; che le ossa di un profeta hanno fatto risuscitare un morto; che l'orlo della veste del Salvatore, i pannolini di San Paolo, l'ombra di San Pietro erano tenuti in grande venerazione. Ma quello che più importa è che Dio dimostrò gradimento di tale devozione con luminosi miracoli, i quali sono da Dio operati soltanto in conferma della verità. Ora se i protestanti vogliono disapprovare il culto delle reliquie bisogna che prima disapprovino il sentimento religioso degli Ebrei e dei Cristiani di tutti i tempi e dicano che Dio abbia con miracoli approvata una dottrina riprovevole. Noi crediamo che i protestanti non giungeranno mai a una simile enormità; ma che piuttosto deporranno la loro avversione verso le sante reliquie. 

 

c) Culto nella Chiesa. 

 

Noi intanto invitiamo tutti i fedeli cristiani ad usare grande venerazione verso le reliquie, sia che queste vengano esposte nelle pubbliche chiese sui nostri altari, sia che si conservino nelle case dei privati. Le onorino e le facciano onorare dai loro dipendenti e si persuadano che in esse avranno altrettante sorgenti di grazie e di benedizioni. Quelle meraviglie che Dio volle far registrare nella Bibbia e nella Storia Ecclesiastica, operate por virtù delle reliquie dei santi, saranno pure rinnovate a nostro vantaggio spirituale e temporale, purché con fede facciamo ad esse ricorso. Fortunati quei paesi e quelle case ove si conservano con la debita venerazione le reliquie dei santi; fortunati quei cristiani che con viva fede ricorreranno a coloro che già regnano beati in cielo e le cui reliquie veneriamo sopra la terra! (Bosco, Storia dei Papi). 

 

(...)

 

86 - I capelli di Don Bosco. 

 

Don Bosco, a Grasse (in Francia), celebrava in un educandato. Un mattino la superiora gli osservò: — Oh, Padre, come ha i capelli lunghi! Se vuole chiamerò il parrucchiere che glieli aggiusterà un tantino. — Se questo le fa piacere, rispose Don Bosco, son ben contento. Venne il parrucchiere, tagliò e poi consegnò alla superiora tutti i capelli. Essa li conservò e ne distribuì poi un pizzico a ogni consorella, dicendo: — Quelle di voi che invecchieranno, assisteranno alla canonizzazione di Don Bosco perchè egli è un santo. — Di tutte sopravvisse solamente una. (M. B., XV, 69-70). 

 

87 - Il pastrano di Don Bosco. 

 

Non poche volte quando era a Parigi nel 1883, Don Bosco ritornò a casa con la sottana a brandelli; un giorno anzi gliela tagliarono da cima a fondo e si portarono via tutta la parte posteriore, sicché gli si fece tosto indossare il pastrano. Ed anche quel pastrano ebbe una storia, che vogliamo narrare. Un giorno fu invitato a visitare la Marchesa di Pollerat, che aveva una figlia inferma da 10 anni. Egli, entrando, intimò all'ammalata di aver fede in Maria Ausiliatrice e di alzarsi dal letto, perchè era guarita. La giovane obbedì e si trovò perfettamente sana. Sua madre fece a D. Bosco un'offerta di diecimila franchi; infine si raccomandò al segretario per avere un qualche oggetto di Don Bosco, disposta a pagarlo quanto volesse. Questi le propose il pastrano del Servo di Dio. La Marchesa mandò per questo 200 lire, ma il pastrano non venne; si mandò altrettanto una seconda volta, una terza, una quarta e finalmente l'ottenne. Don Bosco spedì il danaro alle case bisognose e non ritenne mai il necessario per provvedersi un nuovo pastrano. Un caso analogo accadde alla Contessa di Combaud. Per avere il pastrano sborsò per dieci volte 100 lire. Giunto al migliaio: — Ti pare che basti? fece Don Bosco al segretario. — A me pare di sì, rispose quegli. Venuta la signora le disse: — Io restar senza non posso, e di andarne a comprare un altro non ho tempo. Voglia pensarci Lei. La Signora provvide, e Don Bosco, avuto il nuovo le cedette il vecchio. (M. B., XVI, 118-120). 

 

88 - Idolatria... cattolica. 

 

I protestanti accusano i cattolici di idolatria. Don Bosco il 10 dicembre 1876, parlando ai suoi chierici, dopo aver benedetta una statua di Maria Immacolata rintuzza la loro ingenua calunnia: « Per rispondere ai protestanti con la loro Bibbia, non si trovano nelle Sacre Scritture esempi di statue? Domandiamo ai protestanti: — Là nel tempio di Salomone, proprio nel Santuario del Signore, a destra e a sinistra che cosa vi era? — Ah già, vi erano due cherubini. — E chi ve li aveva posti? Forse gli idolatri o non piuttosto Salomone stesso per ordine del Signore? Dunque se ciò fu comandato da Dio stesso non è per niente contrario alla legge del Signore. — A queste ragioni i protestanti restano imbarazzati, e non sanno rispondere altro fuorché: — Non ci aveva mai badato. — E, come dice San Paolo, queste immagini sono necessarie all'uomo che tende sempre al materiale por ravvivare la sua fede. Egli non potrebbe durare costante in una religione astrusa senza figure e immagini. Il cristiano dice sempre: — Ecco la Santa Vergine, ecco il tale Santo. — E con questo non intende già che il legno, la materia sia veramente la Vergine Santissima o il tal Santo capaci di ascoltarlo e di aiutarlo, sebbene che è un oggetto che li rappresenta e li ricorda». (M. B., XVII, 577). 

 

89 - Moltiplicazione delle medaglie. 

 

A Genova, nella chiesa di San Siro, nel 1886, Don Bosco in sacrestia distribuisce medaglie di Maria Ausiliatrice. Rimastone senza, chiede al direttore di Sampierdarena (Don Belmonte) altre medaglie. Ne riceve una quarantina. Distribuisce anche queste che con meraviglia di Don Belmonte, che gli sta a fianco, si moltiplicano diventando forse più di un migliaio e così tutta la gente può ricevere la medaglia. Vorrà forse il Signore con tali miracoli legittimare un culto erroneo? È ingiurioso pensarlo. (M. B., XII, 43). 

 

FRASE BIBLICA. - Cantiamo inni con arte!

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - Amate, onorate, servite Maria; procurate di farla conoscere, amare e onorare dagli altri.

 

PREGHIERA DEL MESE. - Venite, o Spirito di fortezza, e date forza al mio cuore, mantenetelo costante nelle tentazioni e traversie, datemi vigore e fortezza a respingere gli assalti dei miei nemici, affinchè non mi lasci mai indurre ad abbandonare Voi, mio unico bene. Così sia. Pater noster... (Da il Cattolico provveduto, 1868, don Bosco)

 

FIORETTO: - Diciamo lungo il giorno : Iter para tutum: Maria, spianami la via, e sarò salvo.

 

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