UN ANNO CON DON BOSCO

 

24° Maggio

 

178) Dio nel Vecchio Testamento non proibì severamente le immagini? 

 

Dio nel Vecchio Testamento proibì severamente le immagini da adorare, anzi quasi tutte le immagini, come occasione prossima di idolatria per gli Ebrei, i quali vivevano fra gli idolatri ed erano molto inclinati alla superstizione. 

 

SECONDO COMANDAMENTO 

 

179) Cosa ci proibisce il secondo comandamento non nominare il nome di Dio invano? 

 

Il secondo comandamento non nominare il nome di Dio invano ci proibisce di disonorare il nome di Dio: perciò di nominarlo senza rispetto; di bestemmiare Dio, la SS. Vergine, i Santi e le cose sante; di far giuramenti falsi, non necessari o in qualunque modo illeciti. 

 

(...)

 

91 - Papà lo dice sempre! 

 

Don Bosco nel 1855 narrava ai suoi giovani il seguente fatto: « Non è gran tempo che visitai una famiglia di civile condizione. Mentre discorreva coi genitori, un loro ragazzo di appena cinque anni si baloccava nella camera stessa, tirando una carrozzella coi cavallini di legno. Non andando per diritto il balocco, ed essendosi rovesciato urtando in una sedia, s'incollerì e pronunciò con dispetto il nome santo di Cristo. Lo corresse la madre ed io lo chiamai a me e gli dissi amorevolmente: — Perchè hai così malamente nominato il nome di Gesù Cristo? Mi rispose il ragazzo: — Perchè la mia carrozzina non vuole andar bene. — Ma non sai che non si deve mai nominare Dio, senza un grande rispetto e devozione? Dimmi, sai i comandamenti? — Sì, mi rispose. — Ebbene, fammi il piacere di recitarmeli. Il ragazzo li incominciò e giunto al secondo Non nominare il nome di Dio invano lo arrestai; e — Sai che cosa vuol dire, soggiunsi, non nominare il nome di Dio invano? Vuol dire, mio caro, che non dobbiamo mai nominare Dio che ti vuol tanto bene, senza una ragione giusta e senza devozione, altrimenti facciamo un peccato, cioè un dispiacere a Dio, e questo, specialmente quando si nomina con collera come tu hai fatto or ora! Il ragazzo abbassò gli occhi mortificato, e rispose: — Papà lo dice sempre. A queste parole il volto del padre si fece rosso come bragia, la madre impallidì; io restai muto. Il padre disse: — È vero, io faccio male quando lo dico, d'ora innanzi non lo dirò più, ma voglio che questa sia pure l'ultima volta che tu l'abbia detto: sei d'accordo? Ora so che quella lezione gli ha molto giovato, e fatto smettere la cattiva abitudine di bestemmiare, e non è gran tempo che ebbi i ringraziamenti di quella ottima sposa e madre per avervi cooperato ». (M. B., V, 328-329). 

 

92 - Meglio uno schiaffo! 

 

«Il 20 aprile 1863, scrive il sacerdote salesiano Don Bonetti, Don Bosco quasi con le lacrime agli occhi ci diceva: — Mi fa pena più il sentire una bestemmia, che il ricevere un forte schiaffo: ed anche nell'ascoltare le confessioni, dopo avere udito due o tre di questi peccati, io mi sento il cuore talmente oppresso che non ne posso più. — Noi gli abbiamo fatto osservare come il Teologo Borel sul pulpito non di rado, quando parlava delle bestemmie, le proferiva nel modo che usa il popolaccio. Don Bosco alle nostro osservazioni rispose: — Il Teologo Borel è zelantissimo ed è innegabile che sono innumerevoli le conversioni che egli produce con le sue prediche, ricche di racconti e dialoghi vivacissimi. Tuttavia io non reggo nell'udirlo pronunciare quelle frasi. Più volte l'ho avvisato, anzi pregato, che procurasse di emendarsi di un tale difetto, ma si vede che l'abitudine e la foga del dire non glielo permettono ». (M. B., VII, 129). 

 

93 - Giusto sdegno. 

 

In un sol caso Don Bosco riusciva difficilmente a contenersi quando cioè si trattava dell'onore di Dio. Infatti il 12 febbraio 1863 egli raccontava ai suoi alunni un fatto accadutogli due giorni prima. « Venne in mia camera un uomo, il quale non potendo ottenere quello che voleva si mise a bestemmiare in modo che faceva orrore. Io, che lo aveva sino allora tollerato, a tali bestemmie più non potei trattenermi. Mi avvicinai alla stufa, presi le molle e afferrato per le vesti il bestemmiatore: — Parta tosto di qui, gridai, altrimenti le dò una lezione! — Mi scusi, riprese quell'uomo, se ho usato qualche modo incivile. — Nessuna scusa: non voglio un demonio tale in camera mia. Questo non è il modo di trattare Iddio. E urtandolo lo misi fuori. Quando io sento bestemmiare, e specialmente quando si aggiunge al nome santo di Dio qualche epiteto indecoroso, oh! allora mi lascio veramente smontare, e, so non fosse della grazia di Dio che mi trattiene, trascenderei a certi atti, dei quali forse mi dovrei poi pentire ». (M. B., VII, 27-28). 

 

94 - Giù il cappello! 

 

Nel 1860 Don Bosco subì una perquisizione nell'Oratorio. I perquisitori con tracotanza salirono le scale e furono alla porta della stanza di Don Bosco seguiti da tre guardie. Erano scritte sulla fascia o cornice del muro, alla sommità della porta che dava ingresso alla biblioteca, le parole: Lodato sempre sìa il SS. Nome di Gesù e di Maria. Giunti colà, l'avvocato Tua, capo della commissione perquisitoria le lesse in tono ironico; ma Don Bosco arrestandosi aggiunse: — E sempre sia lodato — e prima di terminare la giaculatoria solita a cantarsi tra noi e scritta parimenti sulla porta attigua, che metteva alla sua camera da letto, voltosi indietro intimò a tutti di togliersi il cappello. Vedendo che nessuno obbediva, replicò: — Voi avete incominciato in tono beffardo, e adesso dovete finire col dovuto rispetto; onde comando ad ognuno di scoprirsi il capo. — A queste parole risolute giudicarono di ubbidire, ed allora Don Bosco terminò: — Il Nome di Gesù Verbo Incarnato. (M. B., VI, 560). 

 

95 - Il caffettiere di Chieri. 

 

Giovanni per alcun tempo fu pure garzone presso il Pianta, padrone di un caffè nella città di Chieri. Questi talora lo incaricava di notare le puntate ai giocatori di bigliardo, ed egli si recava nella sala sempre leggendo un libro. Il suo volto, allorché si pronunciava qualche bestemmia o si intraprendeva qualche discorso poco onesto, si faceva così serio, che moriva la parola in bocca ai giocatori. Sovente però, non solo col silenzio, ma correggeva a viva voce con carità ed efficacia coloro che avevano mancato. Per il che alcuni pregarono il Pianta di allontanare il ragazzo da quel luogo. (M. B., I, 289-290). 

 

96 - Con un bestemmiatore. 

 

Nel giugno del 1844 Don Bosco andava con un altro sacerdote a Canelli, per dettarvi una muta di Esercizi Spirituali, quando lungo la strada incontrò un carrettiere, che bestemmiava orribilmente. Quel sacerdote lo riprese aspramente, quello rispose; e il dibattito minacciava di finir male. Don Bosco pensò bene di intervenire pregando il compagno di precederlo nel cammino, ed egli si mise accanto al carrozzone, gli parlò amorevolmente delle sue cose, scusò il sacerdote un po' focoso, gli insinuò pian piano il rispetto al nome di Dio, se lo conquistò, e, alla fine lo invitò a confessarsi. Lo fece inginocchiare in un prato ombroso vicino alla strada e così quel poveretto purificò l'anima sua. (M. B., II, 227-228). 

 

97 - Don Bosco lo prese a scapaccioni. 

 

Forse nel 1853, un monello di strada dei più sfacciati, per far dispetto a Don Bosco una domenica sera innanzi a lui pronunciò una brutta bestemmia. Don Bosco deposta allora la sua imperturbabile calma e dolcezza, acceso di santo sdegno, gli diede alcuni scappellotti dicendogli: « Prendi questi, birichino, ed impara a non più bestemmiare il nome santo di Dio, se no, il Signore te ne darà a suo tempo di più salati! ». (M. B., IV, 564). 

 

FRASE BIBLICA. - Ascende il Signore tra canti di gioia.

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - Impedisci sempre i cattivi discorsi e le bestemmia ed avvisa gli sboccati, specialmente se vi fossero fanciulli presenti, acciocché non ne piglino scandalo.

 

PREGHIERA DEL MESE. - Venite, o Spirito di fortezza, e date forza al mio cuore, mantenetelo costante nelle tentazioni e traversie, datemi vigore e fortezza a respingere gli assalti dei miei nemici, affinchè non mi lasci mai indurre ad abbandonare Voi, mio unico bene. Così sia. Pater noster... (Da il Cattolico provveduto, 1868, don Bosco)

 

FIORETTO: - In ogni evenienza, tanto più se sfavorevole, ripetiamo: Tutto per Gesù. Recitiamo le Litanie della SS. Vergine (clicca).

 

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