UN ANNO CON DON BOSCO
26° Maggio
182) Che ci ordina il secondo comandamento?
Il secondo comandamento ci ordina di aver sempre riverenza per il nome santo di Dio, e di adempiere i voti e le promesse giurate.
100 - Federico II spergiuro.
In quei giorni Satana disturbava gravemente la Chiesa per opera di Federico II imperatore di Germania. Il sommo pontefice Innocenzo IV pensò di tenere un concilio generale a Lione. Questo fu il primo tenuto in questa città, e si radunò l'anno 1245. Lo presiedette lo stesso Pontefice, e vi furono presenti 140 vescovi. Scopo principale di quella convocazione era di rimediare ai gravi danni cagionati alla Chiesa dal detto Federico II. Da giovanetto egli aveva ricevuti segnalati benefici da Innocenzo III; ma fatto adulto era divenuto empio e crudele. Dopo molte violenze contro ai vescovi ed ai sacerdoti, tese insidie allo stesso Pontefice, il quale perseguitato nella sua città fu costretto a ritirarsi in Francia. A questo concilio fu pure invitato Federico, che vi si rifiutò di venire. Esaminate dai Padri le malvagità sue, fu riconosciuto reo di spergiuro per aver violato il giuramento fatto di recarsi a liberare i Luoghi Santi, e reo di sacrilegio per aver rubato i beni delle chiese e proibito ai vescovi dell'impero di portarsi al concilio, e fatti imprigionar quelli che vi si recavano. Fu anche trovato reo di eresia. Per queste tre cose esso venne dal concilio scomunicato, deposto e privato di ogni onore e dignità. Da quel momento l'imperatore parve colpito dal cielo, nè più altro gli toccarono che sconfitte. Poco dopo moriva straziato da crudeli rimorsi. (Bosco, Storia Eccl.).
101 - Promessa non mantenuta...
Nell'agosto del 1846 mentre Don Bosco era a Castelnuovo in convalescenza, un suo compaesano, già spacciato dai medici, per suggerimento di persone pie fece voto di fare la sua Confessione, la Comunione e di ascoltare una S. Messa. Poco dopo guariva. Esortato ad adempiere il suo voto si scusò. Per un mese godette ancora ottima salute, ma poi improvvisamente ricadde ammalato e morì senza riconciliarsi. Tutta la popolazione riconobbe in questo fatto il castigo di Dio. (M. B., II, 507)
102 - Il mattone invece dell'offerta.
Nel 1867, parlandosi una volta dopo cena in refettorio di alcuni chierici che dovevano presentarsi agli esami, Don Bosco disse: — Domani mattina vi raccomanderò tutti nella S. Messa al Signore. E ai forestieri presenti disse: — Se sono promossi bene, porteranno poi un mattone per la costruzione della chiesa di Maria Ausiliatrice. — Sì, sì, risposero costoro. E Don Bosco riprese a narrare: — Riguardo al mattone accadde questo fatto. Un certo C. già da lungo tempo teneva infermo un braccio. Finalmente il male lo ridusse in tale stato che i medici, tenuto consulto, lo giudicarono insanabile. Il povero C. a tale annunzio esclamò: « Voglio prima fare ancora un esperimento: voglio raccomandarmi a Don Bosco affinchè mi dica che cosa debbo fare in onore di Maria Ausiliatrice onde ottenere la guarigione. Infatti mi scrisse e la risposta fu che, se fosse guarito, portasse un mattone per la chiesa. Dopo poco tempo guariva perfettamente e mandò un mattone per ferrovia. Un mattone col solo indirizzo. Appena giunse il mattone lo feci spezzare per vedere se dentro vi fosse denaro. C'era niente. Molti erano presenti. Credetti fosse una burla; non sapeva donde venisse. Sull'indirizzo vi era solo scritto come firma: un povero offerente. Di lì a qualche tempo C. giunse in persona all'Oratorio e domandò se era giunto il mattone. « Che teologo preciso! » esclamai appena lo vidi. Ma C. tutto serio rispose: « Pensava che col Signore bisognasse stare letteralmente alla promessa ». Quindi anch'egli incominciò a ridere e fece un'offerta invece del mattone. (M. B., VIII, 936-937).
103 - Guarigione istantanea.
Sul finire di aprile del 1867 Don Bosco fu chiamato a Vercelli per visitare una marchesa ammalata che era pronta a dare 500 lire se fosse guarita. Don Bosco andò, benedisse l'inferma e quindi ripartì. Non era ancora molto lontano, che una voce lo chiamò. Si volge e vede il marchese il quale, commosso gli disse come la sua signora lo pregasse a ritornare da lei. Don Bosco vi si recò e trovò una signora che lo aspettava in sala e gli chiese se cercasse della marchesa. Don Bosco rispose di sì. « Ebbene — quella soggiunse — andiamola a vedere ». Il letto era vuoto. Quella signora, era la marchesa in persona, la quale, guarita istantaneamente, gli rimise i 500 franchi promessi per la chiesa di Maria Ausiliatrice. (M. B., VIII, 755).
104 - L'ho promesso a Dio!
Nel 1886 Don Viglietti pregò Don Bosco di astenersi dal confessare perchè ciò gli costava troppa fatica e tale era il pensiero dei medici. Don Bosco rispose: — Eh! caro Viglietti, se non confesso i giovani che cosa farò io ancora per essi? Ho promesso a Dio che fino l'ultimo mio respiro sarebbe stato per i miei poveri giovani! {M. B., XVIII, 258).
105- Fedeltà alle promesse.
Prima del 1850 un giovane che frequentava l'Oratorio festivo ammalò in una gamba che venne in suppurazione. I parenti mandarono a chiamare Don Bosco e gli dissero come i medici pensassero di fare l'amputazione. « No, — rispose loro Don Bosco — abbiate fede! ». Quindi invitò il giovane a fare alcune promesse e lo benedisse invocando San Luigi e Luigi Comollo. L'indomani giunse il medico, che visitata la gamba, la trovò guarita. Il giovane si alzò e la gamba continuava a dolergli alquanto, ma solo nei cambiamenti di atmosfera. Egli però essendo stato breve tempo infedele alla sua promessa, tornò ammalato come prima. Don Bosco andò a visitarlo ed intuì tosto il motivo della ricaduta. Allora, fattogli rinnovare le promesse, di nuovo lo benedisse e l'infelice guarì. (M. B., V, 15-16).
106- Quanta fede!
Un giorno, rientrando nell'Oratorio, Don Bosco vide accanto alla portineria una povera madre che aveva in braccio un fanciullo di circa un anno, così pallido, macilento, immobile e senza voce, che sembrava un cadavere. Egli si fermò, benedisse il piccino e raccomandò alla madre di avere molta fede nella Madonna Ausiliatrice, chè Essa avrebbe fatto ciò che l'arte medica non aveva potuto fare; e le disse di recitare per nove giorni tre Pater, Ave e Gloria in onore della Vergine SS. La povera donna, piena di fede, ritornò a casa col fanciullo, promettendo alla Madonna che le farebbe dono di tutto ciò che aveva di più caro tra le sue cose e si accosterebbe ai SS. Sacramenti. Erano trascorsi quindici giorni, quando una domenica si presenta a Don Bosco la stessa donna, avendo in braccio un fanciullo cogli occhi limpidi, vivacissimi, che non poteva star fermo un istante e lo presentò al Santo. Don Bosco non ricordava più la benedizione data quindici giorni prima a quel fanciullo morente. La donna gli ricordò il fatto e gli narrò come il terzo o il quarto giorno della novena imposta il bambino fosse istantaneamente guarito! « Ed ora, continuò, sono venuta a compiere il mio dovere »; e così dicendo trasse fuori una scatola nella quale stavano alcuni ornamenti muliebri, d'oro, una collana, un paio di orecchini e un anello. Don Bosco li prese in mano: — E questa è la vostra offerta? — Sissignore: ho promesso alla Madonna che le avrei donato quelle cose che mi erano più care, e la prego a volerle accettare. — Ma ditemi: avete qualche fortuna per campare la vita? — Nossignore: viviamo giorno per giorno con la paga di mio marito che lavora alla fabbrica di ghisa. — Ma vostro marito sa che avete destinati questi oggetti alla Madonna? — Sissignore, lo sa, e mi dà licenza ben volentieri. — Ditemi ancora: avete messo da parte qualche risparmio? — Quale risparmio vuole che facciamo con tre sole lire al giorno? — E se vi spogliate di tutto come farete, se vi accadrà qualche disgrazia, qualche malattia? — In quanto a questo non ci penso. Il Signore provvederà. Don Bosco era profondamente commosso: — Sentite, facciamo così. La Madonna non vuole da voi tanto sacrificio. Siccome però è giusto che da parte vostra ci sia un segno sensibile di gratitudine, io prenderò solo questo anello. La collana e gli orecchini riportateli a casa. — Oh, questo poi no! Ho promesso tutto e voglio dare tutto. — Fate come io vi dico, e basta. — Ma la Madonna sarà poi contenta? Non voglio mancarle di parola. — Io vi assicuro che la Madonna è contenta: state tranquilla, vi dico; ed io in nome vostro, impiegherò ad onore di Maria la somma equivalente al valore della collana e degli orecchini — E in coscienza posso permetter questo? — Sì, lo potete. La buona donna sembrava ancora indecisa, ma poi concluse: — Ebbene: sia così; faccia lei: ma se vuole tutto il mio oro lo prenda pure. Don Bosco replicò la sua proposta in modo risoluto e la donna tutta contenta ritornò a casa. Quanto cuore e quanta fede! (M.B., X, 94-96).
107 - Una lira.
Un mattino un poveruomo, che viaggiando giorno e notte era venuto da Alba, e s'era poi confessato e comunicato, si presenta a Don Bosco per sciogliere un voto. Essendo caduto infermo, e, disperato dai medici, in fin di vita, aveva promesso di portare alla Madonna quanto possedeva in danaro ed all'istante era guarito. Don Bosco contemplava quell'uomo sciolto nei modi, ma poverissimo nel vestito, e pensava quale somma potesse possedere. Quegli, tratto fuori di saccoccia un pacco di carta straccia, cominciò a svolgerlo ed ecco comparire il danaro; una lira; e la porse a Don Bosco con solennità, dicendo: — Ecco quanto io posseggo: la prenda! — Son tutte qui le vostre ricchezze? — Tutte qui. — Al paese avete forse un po' di vigna? — Posseggo nulla. — Qual è il vostro mestiere? — Sono un povero bracciante! vivo alla giornata! — E come farete a tornare a casa? — Oh, bella! farò come ho fatto per venire; andrò a piedi. — E non siete stanco? — Un po', perchè il viaggio fu abbastanza lungo. — E siete ancora digiuno? — Certamente, perchè voleva fare la mia Comunione. Prima di mezzanotte però ho mangiato un pezzo di pane che avevo portato con me. — E adesso per fare colazione che cosa avete? — Nulla. — Facciamo dunque così. Oggi, fermatevi con me: vi darò colazione, pranzerete, cenerete, stanotte dormirete qui e domani, se così vi piace, ritornerete a casa vostra. — Impossibile! — E perchè? — Questa sarebbe bella! Portare una lira e poi mangiarne tre o quattro!... e il mio voto? — Sentite: voi date il vostro obolo a Maria SS., ed io vi offro ospitalità a mie spese. — Le dico di no. Crede lei che io non capisca che la borsa della Madonna e quella di Don Bosco sono una borsa sola? Ma persuadetevi che la Madonna non avrà a male che v'accolga in casa. — Non mi persuado e non voglio darle nessun incomodo. — Ma come farete? — Ecco: io riparto a piedi: se avrò fame, chiederò elemosina; se sarò stanco, lungo la via ci sono dei paracarri; se mi prenderà il sonno, domanderò ospitalità nel pagliaio di qualche cascina, ma il mio voto voglio compierlo pienamente! La saluto e preghi per me. E senz'altro partì. (M. B., X, 97-98).
FRASE BIBLICA. - Padre, glorifica tuo Figlio!
UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - Si è più volte verificato con la mancanza di fedeltà alle fatte promesse tornò d’irnpedimento a conseguire la grazia sospirata, e talvolta fu revocato il favore già ottenuto.
PREGHIERA DEL MESE. - Venite, o Spirito di fortezza, e date forza al mio cuore, mantenetelo costante nelle tentazioni e traversie, datemi vigore e fortezza a respingere gli assalti dei miei nemici, affinchè non mi lasci mai indurre ad abbandonare Voi, mio unico bene. Così sia. Pater noster... (Da il Cattolico provveduto, 1868, don Bosco)
FIORETTO: Prega sempre con la persona, le mani e gli occhi composti.
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