UN ANNO CON DON BOSCO

 

18° Giugno

 

195) La Chiesa ha stabilito pene contro il suicida? 

 

La Chiesa ha stabilito la privazione della sepoltura ecclesiastica contro il suicida responsabile dell'atto compiuto. 

 

196) Perchè è peccato il duello? 

 

Il duello è peccato, perchè è sempre un attentato di omicidio, e, anche, quasi di suicidio, fatto per vendetta privata, in disprezzo della legge e della giustizia pubblica; inoltre perchè con esso stoltamente si rimette la decisione del diritto e del torto alla forza, alla destrezza e al caso.

 

179 - Bruto. 

 

Mentre il sangue cittadino scorreva per le vie di Roma e delle altre città d'Italia, Bruto e Cassio avevano raccolto in Grecia un grande esercito per opporsi ad Antonio e Ottaviano. Lo scontro dei due eserciti fu a Filippi città della Grecia, anticamente fondata dal padre di Alessandro il Grande. La battaglia fu terribile; Cassio si uccise nella zuffa, e Bruto per non cadere vivo nelle mani dei nemici si diede anch'esso volontariamente la morte. Si narra che qualche tempo prima di questa battaglia una notte, mentre Bruto stava leggendo, si vide al fianco un'ombra, la quale da lui interrogata chi fosse, gli rispose: «Io sono il tuo genio cattivo; ti attendo a Filippi», e che la notte precedente alla lotta questa di nuovo gli comparve per annunziargli il prossimo suo fine. Si può credere che i rimorsi, da cui era agitato Bruto per l'uccisione del suo amico e benefattore, gli rappresentassero all'immaginazione quei fantasmi; poiché i rimorsi sono i più crudeli carnefici dei colpevoli. Voglio qui farvi notare un errore commesso da molti eroi del paganesimo. Pensavano essi di trovare in una morte volontaria il rimedio ai mali della vita. Ma la religione, il buon senso, le leggi e gli stessi filosofi pagani condannarono il suicidio, vale a dire l'uccisione di se stesso, perchè la vita essendoci donata dal Creatore, egli solo ne è il padrone; e la cristiana religione reputa un grande eroe colui che sa reggere al peso delle sventure. (Bosco, Storia d'Italia). 

 

180 - Soldatacci a duello. 

 

Una domenica accadde che due soldati vennero a sfida, e, tratte le spade, uscirono dalla Giardiniera per battersi, e vennero, urtandosi e ingiuriandosi, fino sulla soglia della cappella dell'Oratorio di Valdocco. Questa era piena zeppa di giovani, che in un istante a quello spettacolo furono tutti in scompiglio. Don Bosco andò alla porta, cercò di condurre a miglior consiglio i due soldati; ma essi erano furibondi e nulla udivano; ad ogni istante uno minacciava di avventarsi sull'altro. Trattenuti però da alcuni giovani robusti accorsi, Don Bosco loro parlava della sconvenienza di quella rissa in quel luogo e dello scandalo che davano ai giovani. Finalmente uno di quei forsennati quietatosi alquanto, gli rispose: — Sì ha ragione, non è questo il posto. — Sì, replicò allora l'altro, non voglio dare qui questo scandalo. E uscirono fuori; ma appena il primo ebbe varcata la soglia, menò una tale sciabolata sulla spalla e sul petto dell'altro, che gli aperse una ferita, per fortuna non grave. L'altro allora vibrò un colpo sulla testa del suo feritore e gli fece un taglio. Quelle ferite calmarono la loro rabbia e gocciolando sangue andarono entrambi a lavarsi alla pompa. (M. B., II, 544). 

 

(...)

 

FRASE BIBLICA. - Gioite, giusti, nel Signore. 

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - Noi cerchiamo tutte le maniere per non urtare. 

 

PREGHIERA DEL MESE. - Venite, Spirito di scienza, regolate in me il desiderio di sapere, affinchè io mai non brami di conoscere cosa, che mi sia dannosa. Concedetemi di conoscere interamente il nulla dei beni terreni; fate che io impari a praticare sempre meglio i doveri di religione, e del mio stato. Insegnatemi ancora come adempirli nel modo a Voi piú gradito. Così sia. Pater noster... 

 

FIORETTO. — Ripeti lungo il giorno: Con l'aiuto di Dio voglio farmi santo, e gran santo.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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