UN ANNO CON DON BOSCO

 

11° Settembre

 

262) Quali sono le virtù opposte ai vizi capitali? 

 

Le virtù opposte ai vizi capitali sono: l'umiltà, la  liberalità, la castità, la pazienza, la sobrietà, la fraternità e la diligenza nel servizio di Dio. 

 

(...) 

 

a) Umiltà. 

 

590 - Lasciamoli dire... 

 

Don Bosco a Don Francesia che gli diceva: « Non si insuperbisce  nel sentirsi fare tanti panegirici? », rispondeva: « Eh vedi, sono assuefatto a sentirmene di tutte le sorta: tanto mi fa il leggere una lettera  piena di lodi, come un'altra piena di insulti. Quando ricevo qualche lettera che mi loda, alcune volte mi prendo il piacere di metterla in confronto a qualche altra o di un facchino o simili, piena di villanie e poi  dico: Ecco come sono discordi i giudizi degli uomini. Ma dicano quel  che vogliono: altro non sono se non quello che sono davanti a Dio ».  (M. B., VII 375). 

 

591 - Senza titoli. 

 

Avendo Don Cagliero Giovanni l'anno 1873 preso la laurea in Sacra Teologia, Don Bosco scherzando lo chiamava col suo titolo e così  faceva con altri. Gli si rispondeva che il nome di Don Bosco era superiore ad ogni titolo. Il buon Padre soggiungeva celiando: « Sarà un titolo, ma è sempre di bosco, cioè di legno ». Il Regio Provveditore di Torino si lamentava con Don Bosco perchè non avesse avuto dal Governo  alcun diploma, e ammirava la grande sua umiltà. (M. B., X, 1223). 

 

592 - Un contadino in trionfo. 

 

Don Bosco s'era fermato a Parigi un po' di tempo, e fu portato, si  può dire, in trionfo da una folla di ammiratori. Partì in incognito il sabato 26 maggio 1883. Senonchè alcuni viaggiatori che aspettavano una  corsa seguente, lo riconobbero e la voce corse, di modo che davanti al  suo scompartimento si formò un crocchio di persone, che ben tosto attirò l'attenzione generale. « È Don Bosco, l'operatore dei miracoli! », si  rispondeva dai più a chi interrogava. Quando il treno si mosse, i saluti  furono calorosi. Per buon tratto di via il Santo stette in silenzioso raccoglimento. Anche i due salesiani che l'accompagnavano. Finalmente  la parola di Don Bosco li riscosse: « Cosa singolare! Ricordate la strada  che conduce da Buttigliera a Murialdo? Là a destra vi è una collina e  sulla collina una casetta e dalla casetta alla strada si stende giù per il declivio un prato. Quella misera casuccia era l'abitazione mia e di mia madre; in quel prato io, ragazzo, menava due vacche al pascolo. So tutti  quei signori sapessero che han portato in trionfo un povero contadino dei  Becchi, eh?!... Scherzi della Provvidenza! ». (M. B., XVI, 256-257). 

 

593 - Preghi per me. 

 

« L'umiltà di Don Bosco, dichiarava Don Cerruti nel Processo informativo per la Causa di Beatificazione e Canonizzazione, non appariva meno nelle lodi, che molto spesso riceveva. Si sarebbe detto che  queste lodi non lo riguardassero, tanta era la calma ed indifferenza che  mostrava. Talvolta però si commoveva e lo vidi pure a piangere. Ricordo che nel settembre 1871, quando appunto l'avevo accompagnato  dal Prefetto di Torino, il quale l'aveva invitato per incarico del Ministero ad andare da lui, relativamente alle trattative delle nomine dei  Vescovi, al discendere gli andò incontro la moglie del portinaio, gli chiese la benedizione, ed esclamò:  — O mio Dio, mi pare di vedere Nostro Signore!  Don Bosco si accese tosto in volto, gli vennero le lacrime agli occhi e disse:  — Preghi per me e per la povera anima mia. (M. B., X, 440). 

 

594 - Insuperbirmi?! 

 

Un giorno parecchi sacerdoti e chierici, essendo presente anche Don  Bosco, conversavano sulla fama mondiale che giornali di ogni colore  creavano al suo nome e gli domandarono scherzevolmente se egli non  se ne insuperbisse.  — Insuperbirmi?! rispose Don Bosco. Eh, temo che il Signore mi  abbia a castigare bene per altre cose, ma per questo, no. Vedo essere  tanto poco quello che metto io nelle nostre imprese! Se non fosse il Signore a volere e a disporre i mezzi noi andremmo subito a rotoli. È tanto piccola specialmente ora la mia parte, che mi meraviglio forte come  mai il carro della Congregazione e tante altre cose cominciate possano  andare avanti. (M. B., XIII, 28). 

 

595 - Superbia santa. 

 

Parlando una volta alle suore di Maria Ausiliatrice, Don Bosco  diceva loro: « Voglio insegnarvi la superbia santa. Sì, la superbia santa! Dite ciascuna così: — Io voglio essere la più buona di tutte! — però  senza credere di esserlo! ditelo solo con tutta la buona volontà! Dite:  — Non voglio mai abbassarmi a commettere un peccato; e voglio morire sul lavoro! — Avete capito? Ciascuna procuri di divenire la più buona  di tutte, con l'evitare ogni colpa deliberata, e con l'essere lieta di morire  sul lavoro per la gloria del Signore! ». (M. B., X, 648). 

 

FRASE BIBLICA. - Quanto sono amabili le tue dimore, Signore! 

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - L’umiltà, la carità, la modestia non possono stare l’una senza dell’altra. 

 

PREGHIERA DEL MESE. — Signor, la libertà tutta vi dono; Ecco le mie potenze, il voler mio; Tutto vi do, che tutto è vostro, o Dio, E nel vostro voler io mi abbandono. Per gradirvi ed amarvi, o mio Signore, Grazia datemi solo e vivo amore. Oh Dio! se voi mi amate, e se io vi amo. Già son ricco abbastanza e più non bramo. (Don Bosco, chiave del paradiso)

 

FIORETTO: — Recita i cinque Salmi del Nome di Maria (clicca), o almeno cinque Ave Maria.

 

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