UN ANNO CON DON BOSCO
16° Settembre
263) Gesù Cristo ha raccomandato in particolare qualche virtù morale?
Gesù Cristo ha raccomandato in particolare alcune virtù morali, chiamando, nelle otto Beatitudini evangeliche, beato chi le esercita.
264) Dite le Beatitudini evangeliche.
1— « Beati i poveri in spirito, perchè di questi è il regno dei cieli.
2— Beati i mansueti, perchè questi erediteranno la terra.
3— Beati quelli che piangono, perchè saranno consolati.
4— Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perchè saranno saziati.
5— Beati i misericordiosi, perchè troveranno misericordia.
6— Beati i mondi di cuore, perchè vedranno Dio.
7— Beati i pacifici, perchè saranno chiamati figli di Dio.
8— Beati i perseguitati per amor della giustizia, perchè di questi è il regno dei cieli ».
610 - Beati i mondi di cuore.
San Clemente ebbe pure molto a faticare, molto a patire per la fede per la persecuzione di Domiziano, il quale continuava nel cieco furore di voler distruggere il cristianesimo. Tra i martiri più illustri di questa persecuzione si annoverano due fratelli di nome Nereo ed Achille, e Domitilla, i quali ebbero molta relazione col Sommo Pontefice. Nereo ed Achille erano stati istruiti nella fede da San Pietro e da lui stesso battezzati. Divenuti grandicelli furono posti a servizio di Domitilla, che era una principessa nipote dell'imperatore. La santità della loro vita era un modello per tutti. La medesima padrona ne era come incantata, e volendo spesso discorrere di quella religione che faceva i suoi seguaci tanto virtuosi, giunse essa medesima a conoscere la verità, e deliberò di rinunziare alle nozze vantaggiose che le erano offerte da un principe di nome Aureliano, per consacrare la preziosa virtù della verginità a Gesù Cristo. Deliberata di non voler più piacere ad altri che a Gesù Cristo, ella chiamò a sè Nereo ed Achille, e loro disse: — Poiché Dio si è servito di voi per ispirarmi il desiderio di consacrarmi tutta a lui, additatemi ancora la via da tenere per averne presto i segni. Ella parlava della benedizione che allora ricevevano le vergini e del velo che portavano in segno di celibato. Nereo ed Achille pieno il cuore di gioia corrono da San Clemente e gli manifestano la risoluzione della principessa. Il santo Pontefice benedicendo il Signore volle egli stesso recarsi a casa di Domitilla, e trovandola ferma nel suo proposito le indirizzò queste parole: — Avete voi pensato, o figlia, al crudo combattimento che dovrete sostenere contro Aureliano, che vi attende in matrimonio? Certamente egli non mancherà di accusarvi presso l'imperatore, e voi non potrete evitare il martirio. — E non è questa, rispose la coraggiosa verginella, la più bella ventura che mi possa avvenire? Io conto poco le mie forze, ma attendo tutto dalla grazia onnipotente del mio celeste Sposo; e la persecuzione non farà altro che anticipare la mia felicità e la mia gloria. S. Clemente mosso da questa generosa risposta, e ancora più dal desiderio, che la santa dimostrava di volersi interamente consacrare al Signore, la benedisse e le mise il velo sopra la testa. La predizione del santo Pontefice non tardò molto ad avverarsi; lo sposo di Domitilla ne divenne furioso, e dopo di aver impiegato inutilmente le promesse e le minacce, si rivoltò contro a tutti i cristiani come se fossero cagione di quel rifiuto. I primi ad essere messi a dura prova furono Nereo ed Achille. Egli ottenne che fossero sferzati nel modo più crudele. Ma tornando inutile ogni minaccia e tormento, furono mandati in esilio a Terracina. Allora tutta la rabbia si volse contro Domitilla. Ella fu esiliata nell'isola Ponza e per abbattere la costanza di lei le furono dato compagne due sorelle di latte della santa di nome Eufrosina e Teodora. Aureliano aveva loro promesso ricchi doni se fossero riuscite a farle cambiar proposito. Non fu arte, industria e lusinga che non sia stata adoperata dalle astute compagne, finché Domitilla stanca di tante importunità fece loro questa domanda: Ditemi, chi avesse fatto promessa di nozze ad un ricco signore, dovrebbe rinunziarvi per accettare la proposta che fosse per farle uno schiavo? No certamente quelle risposero; eccetto che si avesse perduta la testa. E perchè dunque, riprese la Santa, mi andate rimproverando se io opero così? Consacrando a Dio la mia verginità, io son divenuta la sposa del suo figliuolo unico G. C. Questa gloriosa alleanza deve durare per tutta l'eternità. I vantaggi di questo stato felice saranno infiniti; che ve ne pare? Debbo io preferire al figliuolo unico del Dio vivente l'alleanza di un uomo, che da un momento all'altro può essere tolto dal mondo? A tali parole quelle non sapevano più che dirsi, tuttavia non volevano darsi per vinte, e Teodora si fece a parlare così: — Ascoltate, o signora; se è vero quanto del vostro sposo divino ci dite, fate che egli renda la vista ad un mio fratello che ha perduto ambi gli occhi, e noi vi crederemo. — Vostro fratello è lontano, rispose Domitilla, e il miracolo succederà troppo tardi; ma voi avete una serva muta; fatela venir qui e vedrete più prontamente risplendere la potenza di Gesù Cristo. La muta comparve. Domitilla prega; la serva acquista sull'istante la parola, e il primo uso che ne fa si è pubblicare che non vi è che un solo vero Dio e che quel Dio è quello dei cristiani. A questa meraviglia Eurosina e Teodora si gettano ai piedi di Domitilla, dichiarano che esse pure non vogliono più altro sposo che Gesù Cristo, e si manifestano pubblicamente cristiane. Aureliano informato di tale cosa, si accordò col Governatore, nemico mortale dei cristiani, e fece mettere il fuoco alla casa entro cui erano Domitilla, Teodora ed Eufrosina, le quali furono tutte immolate al Dio vivente, consumando così il loro glorioso martirio tra le fiamme. Queste eroine del cristianesimo erano coronate dal martirio dopo la morte di Domiziano, quando cominciava ad infierire la terza persecuzione sotto all'imperatore Traiano. (Bosco, Vita dei Papi).
FRASE BIBLICA. - Non finirò di stupirmi nel guardare il tuo creato.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - Beati coloro che si danno a Dio per sempre nella gioventù.
PREGHIERA DEL MESE. — Signor, la libertà tutta vi dono; Ecco le mie potenze, il voler mio; Tutto vi do, che tutto è vostro, o Dio, E nel vostro voler io mi abbandono. Per gradirvi ed amarvi, o mio Signore, Grazia datemi solo e vivo amore. Oh Dio! se voi mi amate, e se io vi amo. Già son ricco abbastanza e più non bramo. (Don Bosco, chiave del paradiso)
FIORETTO: — Pensa sovente che Dio ti vede. Recita cinque Pater per chi vive dimentico di Dio.
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