UN ANNO CON MARIA

 

8° Giugno

 

PERCHÉ LE GENERAZIONI PARTECIPINO ALLA FEDE DELLA MADRE 

 

Le parole rivolte da Dio a Maria si sono compiute. "Questo adempimento" si chiama "Gesù Cristo". Quando il Risorto si presenta, dopo la sua passione, davanti agli Apostoli, uno di essi, Tommaso, che era assente in quel momento, non voleva credere. Una settimana dopo egli vide Cristo e proclamò: « Mio Signore e mio Dio! » (Gv 20, 28). E sentì il Maestro dirgli: « Perché mi hai veduto, hai creduto: "beati" quelli che pur non avendo visto crederanno! » (Gv 20, 29). E voi, cari Fratelli e Sorelle, « voi amate Cristo pur senza averlo visto e credete in lui senza vederlo... » (1 Pt 1, 8). In questa fede trovate un aiuto in Maria, la Madre di Cristo: ella fu la prima a credere! Ella vi conduce a Lui! Preghiamo per la nostra generazione, perché le generazioni future "partecipino alla fede della Madre di Dio". 
Questa fede vi aiuta a sopportare le sofferenze e le pene della vita, vi aiuta a perseverare nella speranza anche attraverso « varie prove ». Inoltre, queste prove verificheranno la qualità della vostra fede che è ben più preziosa dell'oro, che, pur destinato a perire, si prova col fuoco » (1 Pt 1, 7). 

 

Giovanni Paolo II

 

 

MARIA CON NOI

 

A quattro chilometri da Campagna, in provincia di Salerno, a cinquecentocinquanta metri circa sul livello del mare, sorge, nel cuore dei monti picentini, il santuario, con annesso convento, di Santa Maria di Avigliano. La tradizione Campagnese sull'origini della devozione è brevemente riassunta in una epigrafe incisa su una colonna nella chiesa, su cui si leggono queste parole: "Quest’immagine / della Madre di Nostro Signore / fu ritrovata da / Guglielmo Cedrulo l’anno 1240. E si dice / Santa Maria d’Avigliano perché / miracolosamente venne / d’Avigliano non solo / una volta ma due.". Quindi l’origine della chiesa viene fatta risalire al 1240 quando, secondo una leggenda, fu ritrovato il simulacro di una Madonna proveniente da una chiesa della terra di Avigliano in Lucania. Più diffusamente si racconta: il cacciatore Guglielmo Cedruolo si aggira per i boschi, quando la sua attenzione è attratta da uno strano e insistente latrare di cani. Si avvicina e uno spettacolo stupendo si presenta ai suoi occhi: su un albero di sambuco si staglia una statua della Madonna con Bambino di straordinaria bellezza. La notizia del ritrovamento si sparge in un baleno e la gente accorre per osservare da vicino il prodigio e ne ritorna ricolma di gioia. Purtroppo la gioia è di breve durata. Giungono i cittadini di Avigliano, reclamano e ottengono la restituzione della statua, che trionfalmente riportano al proprio paese. Ma il prodigio si ripete una seconda volta e allora a nulla valgono le richieste degli aviglianesi, perché l'autorità religiosa decide che l'immagine resti a Campagna. Un piccolo oratorio viene eretto per custodire la prodigiosa immagine. 

 

CAMPAGNA - Beata Vergine di Avigliano

 

 

PRATICA. — Ripetiamo lungo il giorno; O Divin Cuore, mi consacro tutto a voi.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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