UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

20° Gennaio

 

SAN SEBASTIANO CAVALIERE DEL SACRO CUORE

 

Sopporta le afflizioni qual buon soldato di Cristo Gesù. Nessuno ascritto alla milizia di Dio s'impaccia negli affari del secolo, affin di piacere a chi l'ha arruolato. Imperocchè anche colui che combatte nell'agone non è coronato se non ha combattuto secondo le leggi (II a Tim., II, 3). 

 

1° Preludio. Che bel soldato di Cristo è Sebastiano! È un buon cavaliere del Sacro Cuore. 

 

2° Preludio. È un modello di coraggio, di purezza e di generosità che si contempla sempre con piacere e con frutto. 

 

1° PUNTO. Apostolo ardente. San Sebastiano aveva abbracciata la carriera delle armi perchè vedeva la possibilità di farvi gran bene. Data la sua posizione di famiglia e le sue abilità era certo di raggiungere cariche elevate, nelle quali gli sarebbe stato facile proteggere i cristiani, sia nelle guarnigioni, sia nelle carceri, sia durante le pubbliche persecuzioni. La sua vita dice che per la sua qualità di soldato Sebastiano non era punto sospetto, per cui le sue azioni erano meno osservate, ed egli poteva rendersi utile, in molte circostanze, ai cristiani. Conosceva i progetti dei persecutori e poteva avvertire i fedeli; col pretesto d'una ispezione di servizio, visitava quelli che erano nelle prigioni per la fede, e li incoraggiava a soffrire per amore di Gesù Cristo. Converti anche molti idolatri i quali, ricevuto il battesimo, furono coronati col martirio. Divenuto capitano delle guardie sotto Diocleziano, si regolò con tanta discrezione che nessuno alla corte suppose che fosse cristiano. Continuò a servire la Chiesa di Gesù Cristo come aveva cominciato, e durante una violenta persecuzione che si scatenò contro i cristiani di Roma, parecchi, incoraggiati dalle sue esortazioni tutte ardenti d'amore per Gesù Cristo, ebbero la fortuna di morire per la fede. Per Gesù Cristo egli era sempre pronto, ed attendeva ansioso l'ora di Dio che non doveva tardare tanto. 

 

2° PUNTO: Cittadino e soldato fedele. Sebastiano, diligente e zelante nel compimento di tutti i suoi doveri, era stato avviato per tempo al servizio militare. Era un ufficiale geniale, coraggioso, diligente. La sua bontà e la sua giustizia gli acquistarono un grande ascendente sopra i suoi uomini e su quelli addetti alle prigioni, ciò che gli permise di rendersi utile a molti cristiani e di guadagnare alla fede molti pagani. Le sue buone qualità di cittadino e di soldato gli valsero ad accattivarsi le grazie dell'imperatore Diocleziano, che lo fece capitano della prima compagnia delle guardie. Quando la sua religione venne scoperta, Diocleziano lo fece chiamare, e lo rimproverò di ingratitudine; ma Sebastiano rispose che egli aveva ottemperato fedelmente a tutti i doveri della sua carriera, ed aggiunse che, se non aveva offerto per l'imperatore dei sacrifici a Giove, a Marte, a Esculapio, aveva nondimeno pregato per lui e per l'impero, indirizzando al Dio del cielo, l'unico vero e potente Iddio, ed a Gesù Cristo suo unico Figlio, le suppliche sue ed i suoi omaggi. Splendido modello di fedeltà in tutti i doveri civili e militari! La fede non distrugge le qualità naturali, ma le eleva e le fortifica. La religione non impedisce di servire il sovrano e la patria, ma rende invece questo servizio più fedele e più devoto. Compiamo anche noi, come Sebastiano, tutti i nostri doveri naturali e civili mentre serviamo il Cristo con amore. 

 

3° PUNTO: Due volte martire e protettore di Roma. Diocleziano irritato consegnò Sebastiano agli arcieri e diede ordine che venisse attaccato ad un palo e colpito da frecce, nelle vicinanze del Palatino; ciò che fu fatto immediatamente. Ecco il bel martire tanto celebre, e che ha tanto ispirato l'arte cristiana! Com'è commovente il vedere un giovane ufficiale, cavalleresco e fedele a tutti i suoi doveri, tormentato per ordine di un tiranno che ha tutta la crudeltà di una tigre! Sebastiano fu lasciato per morto. Una pia donna, Irene, ottenne il favore di seppellirlo, ma, trovatolo ancora vivo, lo portò a casa sua, lo curò e lo guarì. Il glorioso cavaliere del Sacro Cuore doveva essere martire due volte. I cristiani che venivano a vederlo lo scongiuravano di ritirarsi e di vivere nascosto; cose che non si conciliavano con il suo ardore e con il suo zelo. Così, dopo aver invocato il soccorso di Cristo, egli apparve al palazzo, si pose sul passaggio dell'imperatore, e gli rimproverò con coraggio l'ingiustizia che egli commetteva perseguitando i cristiani, i più fedeli fra suoi sudditi, i quali pregavano incessantemente per lui. Diocleziano che lo credeva morto, fu sorpreso, ma non seppe riconoscere l'intervento divino, e benchè il santo gli attestasse che il Cristo gli aveva resa la vita perchè venisse a giustificare i cristiani, orgoglioso e crudele, rifiutò di aprire il cuore alla grazia divina, e fece uccidere il valente ufficiale, che fu così martire per la seconda volta. E Sebastiano è uno dei santi, per i quali Roma ha una tenerezza particolare. Tutti lo amano a Roma, ed egli ama Roma. Nell'860 liberò la città dalla peste dopo le suppliche che gli vennero innalzate con fiducia e con amore. 

 

Risoluzione. Grande santo, ottenetemi un ardente amore per Cristo Gesù, una grande fedeltà a tutti i miei doveri, uno zelo ardente e cavalleresco. Proteggete tutti i giovani, studenti, soldati, apostoli, operai, missionari. Fate tutti noi cavalieri del Sacro Cuore.

 

 

FIORETTO: — Recita tre Gloria Patri, e da sempre buon esempio per amore di Gesù.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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