UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

7° Febbraio

 

RITORNO DALL'EGITTO A NAZARETH

 

Morto Erode, ecco l'Angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: Svegliati, prendi il fanciullo e la Madre sua e va nella terra d'Israel: poichè sono morti quelli che cercavano la vita del bambino (S. Matteo II, 19). 

 

1° Preludio. S. Giuseppe ricevo un nuovo messaggio dall'angelo: la volontà di Dio lo guida sempre. 

 

2° Preludio. O Dio mio, sia fatta la vostra volontà! Io la conosco mediante le vie ordinarie, datemi il coraggio di compierla. 

 

1° PUNTO: Il messaggio dell'angelo. —La Santa Famiglia era venuta nell'esilio dietro l'invito dell'angelo del Signore, e dietro l'invito dell'angelo ritornerà a Nazareth. Quindi, alla morte d'Erode, l'angelo parlò di nuovo a san Giuseppe: « Levati, gli disse, il persecutore è morto, prendi il bambino e la madre sua, e ritorna nella terra d'Israele » . L'esilio era divenuto meno duro, col tempo Giuseppe e Maria avevano trovato lavoro, clienti, amici; avevano acquistato un modesto mobilio. Bisogna rifare ogni cosa, bisogna ripartire e staccarsi nuovamente da tutto. Essi non esitano; mettono in ordine ogni cosa e ripartono. Si mantengono sempre nelle medesime disposizioni di sottomissione e d'obbedienza, conservano sempre la stessa tranquillità, la stessa calma. Quali sono le mie disposizioni di fronte alla Provvidenza? Sono pronto ad andare dove Dio vorrà? La sua volontà manifestata per mezzo dei miei superiori mi trova docile, pronto ad obbedire senza replica e senza obbiezioni? Oh, quanto devo arrossire del mio attaccamento ai comodi, alla mia propria volontà, alle abitudini ! Quando mi metterò nelle disposizioni d'abbandono del Cuor di Gesù, nella santa indifferenza di Giuseppe e di Maria? In quella di Samuele che diceva: « Parlate, Signore, che il vostro servo vi ascolta » ; in quella di David che diceva a Dio: « La mia volontà è nelle vostre mani come il cavallo che si lascia guidare con le redini »; oppure in quella di san Paolo a Damasco, quando disse a nostro Signore: « Signore, che volete che io faccia? ». 

 

2° PUNTO: La volontà di Dio. — La Sacra Famiglia rifece la lunga strada del deserto: Gesù aveva sei anni questa volta, e fece a piedi tutta la lunga strada, e sappiamo bene quanto il deserto sia faticoso! Poi vennero per Maria e Giuseppe le prove del dubbio e dell'incertezza. L'Angelo aveva detto: «Ritornate nella terra d'Israele». Ma il paese d'Israele era vasto. Era meglio fissare dimora a Betlemme, ove la famiglia aveva ancora qualche affezione, ove il ricordo della nascita di Gesù avrebbe una particolare attrattiva? Oppure scegliere Gerusalemme ove si dovevano svolgere gli avvenimenti relativi al Messia? Sta a san Giuseppe, capo della famiglia, prendere una decisione. Quale responsabilità! Dio si compiace di lasciare che le anime, in date circostanze, prendano da sole le risoluzioni. E' per questo che i Magi, a Gerusalemme, perdettero di vista la stella e dovettero consultare Erode e gli scribi. Giuseppe era nell'angoscia. A Eliopoli aveva ignorato gli avvenimenti politici, ma avvicinandosi a Gerusalemme, apprese che Archelao, figlio di Erode, era successo al padre. Non vi saranno gli stessi pericoli per la vita di Gesù che ha sei anni? Questo bambino che era fuggito e che è ritornato, non desterà l'attenzione di Archelao? Che fare? San Giuseppe prega, e Dio non lo lascia nel dubbio. Decide di ritirarsi in Galilea, ove la piccola casa di Nazareth li attende, e l'angelo viene a confermare la sua risoluzione. Anche i Magi ritrovarono la stella, dopo che ebbero fatto il possibile per supplirvi. Preghiamo, e Dio non ci lascerà mai ignorare la sua volontà. 

 

3° PUNTO: Nazareth. — Dio voleva questo soggiorno per il suo Gesù, il quale doveva portare il nome di Nazareno, che vuol dire puro e consacrato. Nazareth era la città dei fiori, una calma borgata in faccia alla montagna del Carmelo, santificata da Elia e dai profeti. La vita nascosta di Gesù e della Sacra Famiglia si svolgerebbe meglio là che a Gerusalemme o a Betlemme. Dio ha i suoi disegni ai quali noi, troppo sovente, resistiamo. Gesù, Maria, Giuseppe, dopo sei anni di esilio ritornarono quindi a Nazareth. Avevano seminato meriti, e preparate grazie ovunque: a Betlemme al tempo della nascita di Gesù, al Tempio durante la Purificazione, in Egitto e nel deserto per sei anni continui. Anche ai nostri giorni, Gesù e la sua famiglia, nella persona dei religiosi e delle religiose, hanno ripresa la via dell'esilio. I moderni Erodi devono trionfare, essi lavorano senza saperlo, al regno di Gesù Cristo; inviano le congregazioni a ritemprarsi nel sacrificio, a unirsi ai soggetti di altre nazioni ed ingrossare le missioni lontane. Possano gli esiliati mostrarsi fedeli e forti come la Sacra Famiglia! Ammiriamo a Nazareth la Sacra Famiglia che riprende con la stessa calma le sante abitudini di Eliopoli. Il raccoglimento, la vita interiore, la vita di preghiera di Giuseppe e di Maria non vengono alterate da nessuna vicissitudine ed essi senza recriminazioni rimettono a nuovo la loro piccola e vecchia abitazione. 

 

Risoluzione. — Come è bello questo abbandono in Dio! Fatemelo comprendere, o Gesù. Mettete anche me in questo abbandono di cui mi hanno dato l'esempio il vostro divin Cuore, e i sacri Cuori di Maria e di Giuseppe. — Signore, che volete che io faccia? — Parlate, Signore, il vostro servo vi ascolta.

 

 

FIORETTO: — Ripeti lungo il giorno: Signore, liberami dalla morte imprevista.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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