UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

22° Febbraio

 

SULLA CARITÀ VERSO IL PROSSIMO 

 

Il Dio poi della pazienza e della consolazione dia a voi di avere uno stesso animo gli uni per gli altri secondo Gesù Cristo, onde di uno stesso animo con una sola bocca glorifichiate Dio Padre del N. Signor Gesù Cristo. Per la qual cosa, accoglietevi gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi per gloria di Dio (Ai Rom., xv, 5). 

 

1° Preludio. S. Paolo ci descrive lo spirito della Sacra Famiglia: siate uniti fra voi secondo Gesù Cristo; trattatevi gli uni gli altri con bontà, come Gesù Cristo vi ha trattati. 

 

2° Preludio. Contemplerò ancora la bontà del vostro cuore, o mio Salvatore, per ispirarmene sempre più. 

 

1° PUNTO: Eccellenza della carità. — Il secondo comandamento è simile al primo, ma nostro Signore ne ha fatto il comandamento preferito, poichè l'altro è troppo naturale. « E’ il mio particolare comando, dice, che voi vi amiate, come io vi ho amato » (S. Giov. XV, 12). Ed ha fatto di questo comandamento la caratteristica della legge nuova e la caratteristica dei suoi veri discepoli. « in questo, diceva, che si riconoscerà che voi siete miei discepoli, se vi amerete reciprocamente » (S. Giov. XIII, 35). Non è questa la caratteristica del suo divin cuore? Santa Margherita Maria diceva: « Inabissatevi sovente in quest'amabile Cuore in modo che nulla abbia a ferire anche menomamente questa virtù ». Dio vi faccia la grazia, diceva san Paolo, d'esser sempre uniti di sentimenti e d'affetto gli uni verso gli altri, secondo lo spirito di Gesù Cristo, e dietro il suo esempio. Siate uniti nel culto e nell'amor di Dio, e per restar uniti, sopportatevi reciprocamente; il forte aiuterà il debole, il sapiente aiuterà l'ignorante, il giudeo ed il gentile saranno caritativi fra di loro. Nostro Signore non ci ha sopportati? Non ci ha presi con sè e uniti al suo corpo mistico per presentarci al Padre suo? 

 

2° PUNTO: La carità verso il prossimo è necessaria a chi vuol amare Dio. — L'amor di Dio e l'amor del prossimo sono tutt'uno. Si può amar Dio e non amar gli uomini suoi figli? Questi due amori non ne formano che uno nel cuore di nostro Signore. Quand'Egli pronunciò il suo Ecce venio entrando nella vita mortale si offriva contemporaneamente per amore del suo divin Padre e per amore dei suoi fratelli. Il Pater è la preghiera del cuor di Gesù, ed in ogni petizione esprime questi due amori riuniti e fusi insieme. Pater noster. — Tutti gli uomini sono membri d'una grande famiglia, di cui Dio è il Padre, e Gesù il Figlio maggiore incaricato di supplire il Padre. Sanclificetur nomen tuum. — Il vostro nome, o Signore, sia santificato, consacrato nel nostro cuore per mezzo del nostro amor figliale. Adveniat regnum tuum. — Regnate nei nostri cuori che vi amano, e che noi vi offriamo interamente. Fiat voluntas tua — Sia, la nostra sottomissione, veramente quella dei figli al padre loro. Panem nostrum quotidianum da nobis. — Provvedete ai nostri bisogni in compenso del nostro figliale amore. Dimitte nobis. — Perdonateci nella stessa misura, in cui noi perdoniamo agli altri nostri fratelli. Quando pregava, Gesù ci teneva tutti in cuore, e vuole che noi pregando ci portiamo, come lui, in cuore tutti i nostri fratelli. L'amor del prossimo è scritto in ogni pagina del santo Vangelo. Ma nostro Signore poteva fare di più per raccomandarcelo? dire che considererebbe fatto a sè tutto quello che noi faremmo al più piccolo dei suoi? E non è soprattutto sopra questa carità che porterà tutto il giudizio? «Ho avuto fame e voi m'avete dato da mangiare: ho avuto sete, e voi m'avete dato da bere...» 

 

3° PUNTO: La carità non deve riposare sopra un motivo umano. — San Paolo richiama la nostra attenzione su questo punto: Siate uniti, dice, d'affetto e di sentimenti, ma secondo Gesù Cristo ed in Gesù Cristo. Non lasciatevi guidare dall'interesse, dall'ambizione o dalla sensualità. Cercate la compagnia dei più santi, perché vi siano di edificazione, dei più poveri per soccorrerli. Se gli altri precetti del Vangelo sono caduti dalle labbra del Salvatore, questo, dice sant'Agostino, è uscito dal suo Cuore, e fu il fondamento stesso della sua vita e dei suoi esempi. Ci ha amati tutti, peccatori come siamo, ci ha data la sua grazia che nessuno può meritare; ci ha istruiti nell'ignoranza, consolati nelle pene, ricercati nei traviamenti, soccorsi nei bisogni spirituali e corporali. Dopo averci dato tutto, ci ha dato ancora se stesso. Ecco la regola ed il modello della nostra carità. Nostro Signore riserva le preferenze per i cuori generosi, ed anche le anime che hanno qualche imperfezione mediante la generosità possono divenire sue amiche. Coloro invece che calcolano, che cercano il loro interesse, possono tutt'al più divenire dei servi esatti; hanno diritto alla ricompensa, ma non ai favori di Gesù. Questi favori sono riservati agli amici. Gesù ama particolarmente i bambini ed i poveri, e vuole che anche noi li amiamo. Sarà pure un mezzo di attestare la carità agli uomini il far loro conoscere ed amare il Sacro Cuore di Gesù. Siccome la carità soprannaturale è un dono celeste, domandiamola; preghiamo nostro Signore di diffonderla nei nostri cuori. 

 

Risoluzione. — Voglio amare nostro Signore sopra ogni cosa, ma voglio amarlo anche nei miei fratelli, poichè essi sono il prezzo del suo sangue e perchè egli li ama. Voglio amarli spiritualmente, e per il fine per cui sono stati amati dal Cuor di Gesù; voglio amarli per amore di nostro Signore, e perché sono la sua immagine. Quali atti di carità farò quest'oggi? 

 

 

FIORETTO: — Fa oggi una mortificazione e recita un Pater ed Ave per ottenere l'amore al digiuno.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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