UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

26° Febbraio

 

BATTESIMO DEL SALVATORE

 

Allora arrivò Gesù dalla Galilea al Giordano, da Giovanni, per essere da lui battezzato. Ma Giovanni si opponeva, dicendo: « Io ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni a me?'. Ma Gesù gli rispose: « Lasciami fare, perchè cosi conviene a noi di adempiere tutta la giustizia. (San Matteo, iii, 13). 

 

1° Preludio. Gesù viene a ricevere il battesimo poiché egli rappresenta i suoi fratelli peccatori: si lascia immergere nell'acqua per simboleggiare ed annunciarne la morte. 

 

2° Preludio. Buon maestro, ispiratemi quello spirito di riparazione o di sacrificio che informava il vostro cuore. 

 

1° PUNTO: La vittima. — Il battesimo del Salvatore è l'ultimo atto della sua lunga preparazione di trent'anni. Si è già offerto pubblicamente al suo Padre nella Circoncisione e nella Presentazione al Tempio, ed ecco che ora viene ad offrirsi sulla riva del Giordano. Giovanni Battista, come profeta autorizzato da Dio, chiama gl'Israeliti al battesimo di penitenza, onde prepararli al regno del Messia; Gesù non ha bisogno del battesimo, come non aveva bisogno della Circoncisione, della Presentazione, del riscatto dal Tempio; ma viene come vittima e come riparatore. Prende su di sè la responsabilità dei nostri peccati: vuol osservare tutta la legge antica, la legge della purificazione e della preparazione. Riceve il battesimo non per sè, ma per gli uomini suoi fratelli, e viene immerso nell'acqua in segno di morte e di risurrezione. Il suo battesimo simboleggia ed annuncia la sua morte reale e la sua risurrezione, mentre il nostro esprime solo una morte spirituale al peccato e la risurrezione alla vita soprannaturale. San Giovanni si schermisce, e vorrebbe rifiutarsi di battezzare Gesù il quale ha nulla da purificare; ma Gesù gli risponde che egli dove compiere tutta la giustizia, vale a dire deve compiere tutta la giusta espiazione delle nostre colpe. Quanta sofferenza, ma nello stesso tempo quanto amore verso il suo divin Padre e verso di noi avrà provato il Cuore di Gesù in questa morte simbolica! Quale lezione di penitenza, di carità, di sacrificio!

 

2° PUNTO: Il sacerdote. — Gesù è sacerdote di diritto, fin dall'incarnazione; ma il suo sacerdozio viene consacrato sulla riva del Giordano mediante la discesa dello Spirito Santo. Gesù si era preparato con il battesimo e con la preghiera: e mentre pregava, ci dice san Luca, il cielo s'aperse, e lo Spirito Santo discese sul capo di lui, sotto forma di colomba luminosa e simbolica. E' l'unzione sacerdotale, regale e profetica. L'azione dello Spirito Santo è simboleggiata ordinariamente dall'imposizione delle mani, e l'unzione del Sacro Crisma. L'unzione rappresenta la dolcezza e la grazia dello Spirito Santo; è pure assai caro il simbolo della colomba, che rappresenta l'azione dello Spirito Santo. Gesù s'era offerto vittima con il battesimo; suo Padre lo costituì Sommo Pontefice della nuova legge, ed egli esercita il sacerdozio con tre anni di predicazione, con il sacrificio del Calvario, e con il sacrificio eucaristico. E' sacerdote e vittima; si abbandona ai carnefici ed accetta, tutte le immolazioni. San Giovanni ha compreso e dice: «Ecco l'Agnello di Dio (che viene ad offrirsi ed a morire) che toglie i peccati degli uomini». L'unzione dello Spirito Santo costituisce tutto in una volta nostro Signore, Re e profeta, Re e Messia. Dio interviene dicendo: «È il mio figlio diletto»; e non ha bisogno d'aggiungere: «Ascoltatelo» come farà alla Trasfigurazione: questo viene da sè. Quando Dio ci dice: «È' questo il mio Figlio» vuol dirci: E' il vostro Re e vostro Signore, onoratelo, ascoltatelo, obbeditelo. Ecco che oramai Gesù è pronto per la missione Messianica e riparatrice. Sacerdote e vittima camminerà verso l'altare per immolarvisi nel giorno destinato. Il Divin Cuore non ha altri ideali. Quali devono essere i miei sentimenti di riconoscenza e d'amore? Rifiuterò d'immolarmi al servizio di Gesù per il bene delle anime, con una vita di lavoro e di sacrificio? 

 

3° PUNTO: Chi si umilia sarà esaltato. — Gesù si umilia fino a scandalizzare Giovanni Battista, che gli dice: «Come, voi qui fra i peccatori a chiedere il battesimo! sono io che dovrei venire da voi!». Ma Gesù insiste, scende nell'acqua come tutti gli altri. Non sono i suoi peccati che deplora, sono i nostri. Vuole, dice, compiere tutta la giustizia. Non è giusto che il rappresentante e il mallevadore dei peccatori si umilii per essi? Ma il cielo e la terra protestano contro quest'abbassamento: «Sono io, dice S. Giovanni, che devo ricevere il battesimo dalla vostra mano». Dal cielo il Padre conferma: «Ecco il mio Figlio diletto»; e lo Spirito Santo si unisce a completare la manifestazione della Santissima Trinità. San Giovanni continua sotto l'ispirazione profetica: «Ho veduto lo Spirito Santo discendere sotto forma di colomba e posarsi su di lui; e di ciò era stato prevenuto. Iddio che mi guida m'aveva detto: "Colui sul quale vedrai discendere lo Spirito Santo, è il Messia, è quello che battezzerà, in Spirito Santo„» (S. Giov. I, 33). Chi si abbassa sarà esaltato. Gesù s'umilia, e non pensa nè a sè, nè alla sua gloria, ma il suo divin Padre ci pensa per lui. Quale lezione d'umiltà e d'abnegazione! 

 

Risoluzione. — Il mio modello sarà, sempre Gesù umile di cuore, Gesù vittima d'amore. Perdono, o Gesù, per tutti i miei atti di vanità, d'amor proprio, di ricerca di me stesso. Che farò per riparare a tutto questo? Quali atti d'umiltà, di modestia farò oggi? Gesù attende questi atti da me, non solo per la mia salvezza, ma anche come mezzo d'apostolato. 

 

 

FIORETTO: — Da buon esempio oggi e sempre; con sette Gloria Patri al Sangue preziosissimo chiedi a Gesù che te ne dia la grazia.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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