UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

17° Marzo

 

SAN PIETRO RINNEGA GESU' 

 

I circostanti si appressarono, e dissero a Pietro: Veramente anche tu sei uno di loro, perchè anche il tuo linguaggio ti dà a conoscere. Allora cominciò egli a mandarsi delle imprecazioni e a spergiurare che non aveva conosciuto tal uomo. E tosto il gallo cantò (S. Matteo, XXVI, 23). 

 

1° Preludio. O sante lagrime di Pietro, voi mi avete molte volte commosso od edificato, toccate anche oggi il mio cuore. 

 

2° Preludio. Signore, datemi la grazia di piangere anch'io; ne ho assai più bisogno di S. Pietro. 

 

1° PUNTO: Il rinnegamento. — San Pietro, fuggito come gli altri apostoli, era poi ritornato verso san Giovanni il quale seguiva la banda sacrilega. San Giovanni potè entrare immantinente in casa del Pontefice, con il quale aveva relazioni: e fece tosto entrare anche san Pietro che rimase alla porta. Ma san Pietro non era proprio padrone di se stesso, si sentiva tanto oppresso dalla paura e dalla tristezza. Era affranto per il suo Maestro che stava per venir condannato, era oppresso per sè. Andava e veniva in quell'atrio, ora scaldandosi in mezzo al cortile insieme ai soldati ed alle guardie, ora dirigendosi verso la porta come per andarsene, ora avvicinandosi alla sala del tribunale; cercando di intendere qualche cosa del processo. Ma venne riconosciuto, preso in sospetto e interrogato prima dalla portinaia, poi da un gruppo di soldati e di servi e finalmente da un altro gruppo di persone. Gli dissero: « Siete uno dei discepoli di quest'uomo che si sta giudicando? ». Egli negò, si difese, giurò, con esecrazioni ed anatemi, che egli proprio non conosceva quell'uomo. Gesù gli aveva predetto questo suo contegno. « Pietro, tu mi rinnegherai tre volte prima che il gallo canti la seconda. » Il gallo cantò, e cantò ancora, l'ora s'avanzava, e Pietro ricordandosi tremò. 

 

2° PUNTO: Lo sguardo di Gesù. — Intanto procedeva la prima fase del processo: l'interrogatorio era stato fatto. I giudici fingendosi indignati si erano strappate le vesti ed avevano abbandonata la sala. I servi avevano battuto, schiaffeggiato ed insultato Gesù. Le guardie lo condussero in prigione per attendere il giudizio del mattino seguente. Ma per giungere alla prigione bisognava attraversare Tatrium. Gesù passò, trascinato dalle guardie. Pietro era là, indebolito, affranto dalle impressioni, febbrile per lo spavento; guardava macchinalmente ciò che succedeva. Il suo sguardo incontrò quello di Gesù, e fu un colpo di fulmine, ma di fulmine benefico. Oh, quante cose esprimeva quello sguardo! Riassumeva tutto un discorso: era lo sguardo d'un Dio, di un padre, di un amico, di una vittima. Quello sguardo diceva: «Pietro, ma che hai tu fatto? Mi hai rinnegato; hai rinnegato me, il tuo Dio, il tuo Salvatore, il tuo Maestro! Mi hai rinnegato malgrado i miei benefici e malgrado tutte le tue promesse! Mi hai rinnegato malgrado la nostra amicizia! Ma Pietro che fai dunque qui? Mentre io soffro, e sono umiliato per te; mentre io ottengo con le sofferenze la salvezza tua, i tuoi privilegi, la tua gloria eterna, tu ti dimentichi, e mi dimentichi; tu discorri con queste genti che non nutrono che cattivi sentimenti a mio riguardo. Oh, Pietro, che hai fatto? Sei ben colpevole! Eppure io ti amo ancora; vedi, io ti perdono, non ti nego la mia amicizia, e tutto sarà riparato...». Sì, quello sguardo esprimeva tutti questi sentimenti. E Pietro si sentiva affranto. Si sarebbe proprio gettato ai piedi del Maestro, ma non lo poteva; il Maestro passò rapido, trascinato dalle guardie. Pietro pianse. Cominciò allora a spargere quelle lacrime di dolore che spargerà poi tanto sovente e abbondantemente. San Giovanni lo accolse, e pianse con lui. 

 

3° PUNTO: Il pentimento. — A poco, a poco Pietro potè provare un vero pentimento ed esprimerlo con lacrime sincere e copiose. Lo espresse a Dio, lo confessò a san Giovanni. E non fu un pentimento ordinario: fu il dono delle lacrime come quello di Maddalena. La sua vita divenne un pentimento assoluto: egli rimase fedele alla grazia del pentimento, e quando ogni giorno ricordava, piangendo, lo sguardo di Gesù, si fondeva nuovamente in lacrime. Quello sguardo aveva vinto il suo cuore per sempre. Oh, questo sguardo e questo pentimento come li vorrei condividere! Quanto ne ho bisogno, io! Sono assai più colpevole di san Pietro. In quegli avvenimenti drammatici così precipitati, così spaventosi, dopo una giornata d'emozioni ed una notte di paure egli non era più padrone di sè. La paura diminuisce la libertà. Ma io, io offendo nostro Signore ogni giorno, freddamente, scientemente e con colpe positive. Signore, io impetro il vostro sguardo, e vi domando risolutamente il dono delle lacrime. Sono ben colpevole è vero, ma la misericordia del vostro Cuore ne sarà più glorificata. Signore, abbiate pietà di me!

 

Risoluzione. — Oggi le mie risoluzioni saranno un esame. Quanti rinnegamenti ho commesso in questo lungo periodo di tiepidezza e nelle mie concessioni alla natura ed al mondo! Non è in una serata sola che io mi sono mostrato debole: sono state tante e tante volte! Perdono, Signore, datemi il pentimento. Vi offro tutte le mie azioni in riparazione, e faccio ammenda onorevole al vostro Cuore ferito. 

 

FIORETTO: — Vinci il rispetto umano; recita lo Stabat Mater (clicca)  o sette Ave Maria.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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