UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

23° Marzo

 

LA REGALITA' DI GESU' CRISTO 

 

Gli disse dunque Pilato: Tu dunque sei re? Gesù rispose: Tu dici che io sono re. Io a questo fine sono nato, e a questo fine sono venuto al mondo, per rendere testimonianza alla verità. Chiunque sia per la verità ascolta la mia voce (San Giov., XVIII, 37). 

 

l° Preludio. Gesù afferma la sua regalità che è una regalità tutta spirituale. 

 

2° Preludio. Signore, accettatemi come un vero discepolo ed un suddito docile del regno di verità.

 

1° PUNTO: La regalità di Gesù Cristo: sua natura. — Gesù interrogato regolarmente, risponde ed afferma la sua regalità; ma contemporaneamente sventa l'accusa dei Giudei dichiarando che la sua regalità non è temporale, e che non è contraria a quella di Cesare: « Il mio regno non è di quèsto mondo » dice; non ha uno scopo terreno. Il mio dominio non è spirituale, e si estende su tutti gli spiriti e su tutti i cuori. Ha per scopo d'insegnare la verità agli uomini, estende il suo impero sulle anime, non con la forza, ma con la persuasione, con la fede e con la carità. Se il mio regno fosse di questo mondo, avrei fatto appello ai miei discepoli, perchè mi difendessero, invece l'ho loro proibito! Io sono un re disarmato, perseguitato, senza potere; pure regnerò su tutti i cuori e gli amici della verità verranno a me. Questa è la regalità di Gesù. Essa non si estenderà, come quella di Maometto, mediante l'imposizione, ma si guadagnerà i cuori con la carità. « Quando sarò elevato fra cielo e terra, ha detto Gesù, attirerò tutti a me ». Ed io sono veramente del regno di Gesù? Sono vinto dal suo amore, dalla sua croce, dal suo Cuore? È così che io avevo compreso finora il regno di Gesù? Ho contribuito ad estenderlo con la carità? 

 

2° PUNTO: I sudditi. — Come il regno di Gesù così i sudditi non sono di questo mondo. I loro principii ed i loro scopi non sono quelli del secolo; non curano onori, ricchezza, piaceri. Hanno ben altro ideale. Il loro fine è il cielo, i loro pensieri sono del cielo; i loro affetti, le loro speranze non devono essere dirette verso la terra, ma verso il cielo. Per far parte di questo regno, bisogna amare la verità; bisogna ascoltare la divina voce, quando si manifesta a noi mediante le lezioni della ragione, ma sopratutto per mezzo della direzione che noi riceviamo dai nostri superiori. E' proprio in questo stato d'animo che noi ci dobbiamo mettere. Noi dobbiamo essere figli di Dio, dobbiamo vivere della vita dei figli di Dio; vita tutta d'obbedienza, di docilità e di fedeltà. La Verità ci insegnerà a compiere tutti i nostri doveri civili, a rendere a Cesare ciò che è di Cesare, ad amare il nostro prossimo, ad assisterlo nei suoi bisogni. E tutto questo in che modo potrà turbare i re della terra? Alle anime più generose poi la Verità domanderà il distacco dal mondo, la povertà volontaria, l'abnegazione della volontà. Essa chiederà loro d'ascoltare le dolci insinuazioni della grazia, d'essere attente alla presenza di Dio, d'essere unite al Cuor di Gesù, di offrirgli tutte le loro azioni in spirito d'amore e di riparazione. Ispirerà loro una grande dedizione al prossimo mediante tutte quelle forme contemplate dalla misericordia spirituale e temporale. E tutto questo in che cosa potrà turbare la vita sociale? Ma io sono veramente un suddito fedele e docile del regno di verità? Sono disposto a seguire il mio re generosamente e senza riserva? 

 

3° PUNTO : I nemici. — I cuori ripieni dello spirito del mondo non hanno niente in comune con lo spirito di Verità. Essi non comprendono, non gustano questa verità, i cui insegnamenti sono tutti opposti alle loro vedute, alle loro passioni, alle loro abitudini. Dicono come Pilato: Che cos'è la verità? E non hanno per lei che disprezzo ed indifferenza. Questi spiriti non sono nelle dovute condizioni per ricevere gli insegnamenti della verità e comprenderli. Occorrerebbero l'umiltà, il distacco dalle brame umane, la vittoria sulle passioni, la sottomissione a Dio ed alla sua volontà. Occorrerebbe anche la pace dell'anima, la calma, la solitudine, e sopratutto la riflessione per intendere i più alti insegnamenti della Verità e i suoi consigli di perfezione. Ed io non ho niente in comune con questi nemici della Verità? Sono proprio nelle disposizioni necessarie per riceverla, questa Verità, per intenderla, per seguirla? Se non ho per lei il disprezzo di Pilato, non ho però troppa indifferenza e trascuratezza? Come ho lasciato perdere finora gli insegnamenti della Verità? Se lo vedessi chiaramente comprenderei che è per me un vero disastro. Tutte le minacce fatte da nostro Signore nell'Apocalisse ai vescovi dell'Asia, si applicano rigorosamente anche a me. 

 

Risoluzione. — Colui che è nella verità intende la mia voce, ha detto Gesù. Io voglio essere della verità: voglio ascoltare la voce di nostro Signore nell'orazione, nel raccoglimento abituale, nella pace e purità dell'anima. Io voglio essere un vero discepolo e suddito del Sacro Cuore. Signore, perdonatemi. Aiutatemi. 

 

FIORETTO: - Oggi porta volentieri la tua croce per amore di Gesù; fa un'astinenza.

 

Oggi hai fatto il fioretto? scrivi il tuo nome e offri una rosa a Gesù e Maria CLICCA QUI

 

 

CAPPELLINA

 

 

 

 Sito versione Desktop