UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

30° Aprile

 

SANTA CATERINA DA SIENA (1347-1382) 

 

A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo viene, andategli incontro. Allora si alzarono tutte quelle vergini, e misero in ordine le loro lampade e quelle che erano preparate entrarono con lui alle nozze, e fu chiusa la porta (S. Matteo, XXV, 6-10). 

 

1° Preludio. Santa Caterina è una delle vergini fedeli che sono state ammesse alle nozze del re. 

 

2° Preludio. Vergine privilegiata, insegnatemi ad attingere con voi il fuoco dell'amore al Cuor di Gesù. 

 

1° PUNTO: La santificazione per mezzo del Sacro Cuore. — Santa Caterina da Siena è della famiglia spirituale delle Geltrudi e delle Margherite Marie. Aveva appena sei anni che Gesù le mostrò il Cuore come sorgente di ogni santificazione. Un giorno andava pregando verso la Chiesa di san Domenico, quando un'apparizione le si manifestò al disopra della chiesa. Ella vide Gesù che le indicava con una mano il Cuore, mentre con l'altra la benediceva. Alla destra stavano le due colonne della Chiesa, san Pietro e san Paolo; a sinistra l'apostolo carissimo san Giovanni, il discepolo del Sacro Cuore che piegava la testa sul petto del Maestro. La fanciulla veniva investita dal Sacro Cuore dell'augusta missione di ricondurre la pace nella Chiesa turbata, e di divenire la Giovanna d'Arco del papato; missione, che ella compirà più tardi fra un profondo ed universale entusiasmo. D'allora ella imitò san Giovanni e visse in unione al Sacro Cuore. Ricevette poi una grazia mistica più grande ancora. Un giorno che meditava su questa versetto: «Create in me un cuore nuovo», ella vide nostro Signore avvicinarsi e toccarla al costato, ove ella sentì un dolore indicibile, come se le avessero strappato il cuore. Poi nostro Signore le apparve di nuovo tenendo in mano un cuore luminoso, che le mise nel petto dicendole: «Figliuola mia, io ti ho tolta il tuo cuore, e ti dono il mio, affinchè tu viva per sempre in me». Da quel giorno essa ebbe a sinistra una cicatrice che le venne riconosciuta dopo la morte, e sentì al cuore un fuoco sacro con uno slancio di generosità e d'amore per Dio e per la Chiesa, che meravigliò il suo secolo. 

 

2° PUNTO: L'apostolato del Sacro Cuore. — La pia vergine entrò nell'Ordine di san Domenico, ove potè assecondare l'inclinazione per la solitudine, il silenzio e la preghiera. Nostro Signore le appariva frequentemente, e s'intratteneva famigliarmente con lei. Le sue grazie furono conosciute, ed ella divenne l'apostola del suo secolo per mezzo del suo epistolario. Ci sono rimaste circa quattrocento lettere; il ricorso ardente al Sacro Cuore ne suggella, per così dire, ogni pagina. Al sacerdote Giovanni di Pisa essa scrisse: «Vi scrivo nel sangue del Salvatore, col desiderio di vedervi nuotare nel sangue di Gesù crocifisso, e nascosto nella piaga del suo costato. Nel sangue di Gesù voi troverete il fuoco dell'amore, poichè egli lo ha sparso per amore, e nel costato voi troverete l'amore del cuore, poichè tutto ciò che il Cristo ha fatto, l'ha fatto con l'amore del cuore. Allora la vostra anima s'infiammerà del fuoco d'un santo desiderio, e questo desiderio è un effetto dell'amore che non invecchia giammai, ed invece ringiovanisce sempre l'anima che ne è rivestita». Ad una dama del mondo: «Entrate nelle piaghe di Gesù crocifisso, ove si trova la vera e perfetta sicurezza. Riempite la lampada del cuore al costato di Gesù crocifisso; questo costato aperto vi lascia vedere il segreto del cuore che tutto opera in noi, che ci dà tutto per amore». Così essa orientava tutte le anime verso il Cuore di Gesù. 

 

3° PUNTO: La riparazione col Cuore di Gesù. — Innanzi ai delitti del mondo e alle passioni umane che s'agitavano come flutti tumultuosi, nei tempi difficili in cui ella viveva, il cuore della vergine di Siena si struggeva, come più tardi si struggerà; quello della vergine di Paray. Essa avrebbe voluto dare fin l'ultima goccia del sangue per gli interessi di nostro Signore, e consumava la vita nelle austerità e nella preghiera, offrendosi come vittima delle iniquità della terra. Sopportò lunghe sofferenze che solo la comunione sapeva calmare un poco: dal mercoledì delle Ceneri al giorno dell'Ascensione non prendeva altro alimento che la santa Eucaristia. Nostro Signore le impresse le sacre stigmate senza lasciarle scorgere. Questa cara santa esercitava con eroismo la carità verso i poveri e verso gli ammalati. Un giorno che la sua natura si era ribellata, alla vista di un'ulcere ripugnante, si violentò fino ad avvicinarvi le labbra vincendo così la sensibilità. Nostro Signore le apparve la notte seguente, e per ricompensarla le scoperse la piaga del costato, e le permise di avvicinarvi la bocca. Una volta poi nostro Signore le presentò una corona d'oro ricca di gemme ed una corona di spine; invitandola a scegliere. La santa scelse la corona di spine, la corona della riparazione. L'umile religiosa si consumò in pratiche penosissime per far cessare lo scisma d'occidente: indusse il papa Gregorio XI ad abbandonare Avignone per ritornare in Roma; infine offerse la vita per il bene della Chiesa, e morì santamente il 29 aprile 1382. Al momento della morte apparve al Padre Raimondo di Capua per annunciargli l'entrata in cielo. 

 

Risoluzioni. — Dirò con Santa Caterina: «Non conosco altra gioia fuorchè quella che trovo nel Cuore di Gesù. — Signore mio, non desidero che voi, e non troverò mai riposo, finchè sarò giunto a nascondermi interamente nel vostro divin Cuore». 

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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