UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

15° Maggio

 

ECCELLENZA DELLA GRAZIA DELLO SPIRITO SANTO ED INGIUSTIZIA DELL'OPPOSIZIONE CHE AD ESSA SI FA 

 

Rispose Gesù: Se tu sapessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere, tu ne avresti forse chiesto a lui, ed egli ti avrebbe dato dell'acqua viva... ma l'acqua che io gli darò diventerà in esso fontana d'acqua che zampillerà fino alla vita eterna (S. Giov., IV, 10 e 19). 

 

1° Preludio. Se le anime conoscessero il dono di Dio, sarebbero assetate di grazie, invece sono negligenti. 

 

2° Preludio. Signore, datemi questa sete e quest'acqua vivificante. 

 

1° PUNTO: L'eccellenza della grazia. — Dobbiamo ricevere ogni ispirazione come una parola di Dio che procede dalla sua sapienza, misericordia, e bontà infinita, e che può operare in noi meravigliosi effetti, se non vi opponiamo ostacoli. Consideriamo ciò che una parola di Dio ha potuto fare: essa ha creato il cielo e la terra, ed ha tratto tutte le creature dal nulla facendole partecipare all'essere di Dio, perchè non ha trovato resistenza nel nulla. Essa opererebbe in noi qualche cosa di più se non le resistessimo; ci trarrebbe dal nulla morale alla partecipazione soprannaturale della santità di Dio nello stato di grazia, ed alla partecipazione della felicità di Dio nello stato di gloria; e noi per futilità, per soddisfazioni dell'amor proprio o dei sensi, impediamo questi grandi effetti della parola di Dio, delle sue ispirazioni e delle impressioni del suo Spirito! Dopo questo non dovremo confessare che la Sapienza ha avuto ragione di dire che il numero dei folli è infinito? Le ispirazioni di Dio restano alla superficie dell'anima per l'opposizione che esse trovano in noi; ma penetrano dolcemente nelle anime possedute da Dio, e le riempiono di quell'ammirabile pace che accompagna sempre lo Spirito di Dio. 

 

2° PUNTO: Ingiustizia e follia dell'opposizione che noi vi apportiamo. — Una delle nostre più gravi disgrazie è che noi siamo così sensuali e così vani, che non stimiamo, e non gustiamo che quello che ha splendore ed accarezza i sensi: eppure è di fede che la minima ispirazione di Dio è una cosa più preziosa e più eccellente di tutto il mondo intero, poiché essa è di ordine soprannaturale, ed è costata il sangue e la vita di un Dio. Che follia! siamo insensibili alle ispirazioni di Dio, perché sono spirituali ed infinitamente elevate al disopra dei sensi. Noi non ne facciamo gran caso, preferiamo il successo, le comodità, le soddisfazioni. Prodigiosa illusione, dì cui tuttavia non ci disinganniamo che al punto di morte. Così commettiamo due grandi ingiustizie riguardo a Dio: la prima è di togliere allo Spirito Santo la direzione della nostra anima, che tende di ritornare a lui e di usurparla per noi stessi; la seconda è di riempire di creature la parte superiore della nostra anima, che dovrebbe essere tutta di Dio: ed invece di dilatarla e di purificarla e santificarla con la presenza di Dio, la riabbassiamo occupandola di qualche miserabile oggettino da nulla. Ecco ciò che ci impedisce di giungere alla perfezione. E poi anche per le nostre abitudini di tiepidezza e d'affetti naturali che lo Spirito Santo tace davanti a noi. Dio ci rifiuta i soccorsi delle grazie, perché prevede che se ce li desse nelle disposizioni in cui siamo, essi non ci servirebbero a nulla, poiché la nostra volontà sarebbe legata da mille legami che le impedirebbero di acconsentirvi. Pensiamo che se noi fossimo in questo stato dovremmo rimetterci a lavorare per ottenere la purità del cuore, mediante l'umiltà, la contrizione ed il distacco. Solo facendo in questo modo non avremo da temere l'illusione del demonio, poiché egli non induce mai le anime a purificarsi. 

 

3° PUNTO: Come lo Spirito Santo è per noi un consolatore. — Sant'Atanasio nota che lo Spirito Santo non ha ricevuto questo nome nell'Antico Testamento. La ragione sta in queste parole di nostro Signore: «Se io non vado, il Consolatore non verrà a voi; ma se io vado lo invio». È un dono del Cuor di Gesù glorificato. È per questo che nostro Signore diceva: «È molto utile per voi che io me ne vada». Lo Spirito Santo ci consola anzitutto dell'incertezza della salute. Noi v'incontriamo tanti ostacoli! La natura è così contraria al bene! E' questa incertezza che fa tremare i santi. Ma in questa pena lo Spirito Santo ci consola essendo lo Spirito di adozione dei Figli di Dio, e, come dice san Paolo, il premio e la sicurezza della eredità celeste. Lo Spirito Santo rende alle anime ferventi e fedeli una testimonianza interiore di ciò che sono per Dio, e di ciò che Dio è per loro; e questa testimonianza bandisce la paura, e ne forma la consolazione. Lo Spirito Santo ci consola anche nelle tentazioni e nelle afflizioni della vita. L'unzione che essa spande nelle anime le fortifica, ne addolcisce le pene, e fa loro gustare il prezzo della croce. Ci consola infine nell'esilio, in cui noi viviamo quaggiù, lontani da Dio. Noi languiamo, lontani dal nostro bene supremo. E' un martirio che ci sarebbe insopportabile senza le consolazioni che lo Spirito Santo ci dà di tanto in tanto. 

 

Risoluzioni. — Seguire la guida dello Spirito Santo, corrispondere alle ispirazioni divine: ecco quale deve essere la mia occupazione costante e tutta la vita. E' per lo Spirito Santo che il Sacro Cuore mi parla e mi conduce. Perdono, Signore, d'essere stato così a lungo sordo alla vostra voce! non abbandonatemi, ritornate alla mia povera anima così ingrata. Parlatele fortemente e non abbandonatela più. 

 

FIORETTO: - Invoca sovente Maria, mediatrice di tutte le grazie.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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